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Serge Mendjisky – New York
L’intento delle sue immagini è orientato a rintracciare un collegamento possibile tra ciò che è tratto dalla realtà e la sua scomposizione spazio-temporale, coinvolgendo in questa ricerca megalopoli come New York
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 17 marzo alle h.19,00 la galleria d’arte contemporanea Next Art di Arezzo ospita una mostra personale dell’artista francese Serge Mendjisky, (nato a Parigi nel 1929) le cui opere si trovano in 25 musei sparsi per il mondo.
La mostra (che sarà anche visibile nella prossima nuova sede di Next Art a Bergamo a partire dal 30 maggio) prevede un incontro preliminare al CAFFE' La TORRE, in C.so Italia, alle h.18,00 con i curatori e Matilde Puleo per proseguire l’abitudine di fare due chiacchiere sul contemporaneo tramite lo spunto offerto dal lavoro dell’artista. Nel campo della fotografia Mendjisky (che sarà presente all'evento) ha partecipato alle più importanti mostre d’arte organizzate in territorio francese manifestando la sua capacità di esulare dalla banale documentazione. L’intento delle sue immagini è orientato a rintracciare un collegamento possibile tra ciò che è tratto dalla realtà e la sua scomposizione spazio-temporale, coinvolgendo in questa ricerca megalopoli come New York. Quella di Mendjisky è una variante dei collages oltre che un’altra versione della fotografia. I suoi fotomontaggi utilizzano un materiale che intrattiene un rapporto particolare con la realtà e il mondo dell’arte. Si tratta dell’invenzione di uno spazio frammentato in tempi diversi e creato dal soggetto stesso, intenzionato a sciogliersi in una pioggia di linee in cui oggetti e spazio si fondono simultaneamente. Ciò che conta non è il singolo momento ma la sua struttura interna. Smontare e rimontare i dati per ricostruire in altro modo e far vedere quello che non c’era prima è l’imperativo categorico di una tecnica costituita da un dedalo di varianti ma che ricorda il gioco di specchi. Alla fine siamo spinti a chiederci se Broadway i grattacieli di Manhattan e gli altri oggetti urbani siano stati catturati in una qualsiasi delle dimensioni temporali oppure se non appartengano ad una dimensione a noi ignota. Esploso sull’orbita dello spazio-tempo, il reale diventa un segno in grado di attraversare il tempo dell’oggetto, rendendoci incapaci di collocarlo in un passato possibile oppure in un futuro sconosciuto.
In questo modo possiamo essere certi del fatto che ciò si vede è costituito da molti fattori, ma che soprattutto quel che è e ciò che non vediamo diventano la stessa cosa. Il risultato è un’immagine fotografica particolare, precisa e vera nonostante le apparenze…
La mostra (che sarà anche visibile nella prossima nuova sede di Next Art a Bergamo a partire dal 30 maggio) prevede un incontro preliminare al CAFFE' La TORRE, in C.so Italia, alle h.18,00 con i curatori e Matilde Puleo per proseguire l’abitudine di fare due chiacchiere sul contemporaneo tramite lo spunto offerto dal lavoro dell’artista. Nel campo della fotografia Mendjisky (che sarà presente all'evento) ha partecipato alle più importanti mostre d’arte organizzate in territorio francese manifestando la sua capacità di esulare dalla banale documentazione. L’intento delle sue immagini è orientato a rintracciare un collegamento possibile tra ciò che è tratto dalla realtà e la sua scomposizione spazio-temporale, coinvolgendo in questa ricerca megalopoli come New York. Quella di Mendjisky è una variante dei collages oltre che un’altra versione della fotografia. I suoi fotomontaggi utilizzano un materiale che intrattiene un rapporto particolare con la realtà e il mondo dell’arte. Si tratta dell’invenzione di uno spazio frammentato in tempi diversi e creato dal soggetto stesso, intenzionato a sciogliersi in una pioggia di linee in cui oggetti e spazio si fondono simultaneamente. Ciò che conta non è il singolo momento ma la sua struttura interna. Smontare e rimontare i dati per ricostruire in altro modo e far vedere quello che non c’era prima è l’imperativo categorico di una tecnica costituita da un dedalo di varianti ma che ricorda il gioco di specchi. Alla fine siamo spinti a chiederci se Broadway i grattacieli di Manhattan e gli altri oggetti urbani siano stati catturati in una qualsiasi delle dimensioni temporali oppure se non appartengano ad una dimensione a noi ignota. Esploso sull’orbita dello spazio-tempo, il reale diventa un segno in grado di attraversare il tempo dell’oggetto, rendendoci incapaci di collocarlo in un passato possibile oppure in un futuro sconosciuto.
In questo modo possiamo essere certi del fatto che ciò si vede è costituito da molti fattori, ma che soprattutto quel che è e ciò che non vediamo diventano la stessa cosa. Il risultato è un’immagine fotografica particolare, precisa e vera nonostante le apparenze…
17
marzo 2007
Serge Mendjisky – New York
Dal 17 marzo al 28 aprile 2007
arte contemporanea
Location
NAG 1
Arezzo, Via Bicchieraia, 20, (Arezzo)
Arezzo, Via Bicchieraia, 20, (Arezzo)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle ore 16,30 alle 19,30.
Mattino su appuntamento
Vernissage
17 Marzo 2007, ore 19
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