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Susanne Bürner – 50.000.000 can’t be wrong
Molto del lavoro di Susanne Bürner è sugli spazi vuoti, sugli spazi fuori dalla cornice principale che costituiscono la parte superflua di una proiezione, per il protagonista dei video così come per gli spettatori, per le loro emozioni ed esperienze
Comunicato stampa
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Molto del lavoro di Susanne Bürner è sugli spazi vuoti, sugli spazi fuori dalla cornice principale che costituiscono la parte superflua di una proiezione, per il protagonista dei video così come per gli spettatori, per le loro emozioni ed esperienze.
Alcuni dei suoi video sono su gruppi di persone la cui attenzione è focalizzata su qualcosa che è fuori da loro stessi, qualcosa che, allo stesso tempo, resta invisibile allo spettatore. Già nel video finistère (2005) il soggetto sono i fans. Ma il gruppo di spettatori è isolato dal contesto originale ed è posto su uno sfondo neutro. Così l’attenzione dello spettatore del video è focalizzata sugli ammiratori, solitamente marginali nella sua percezione, che esprimono, attraverso mimica e gestualità, le loro forti aspettative e la loro proiezione nella star.
Allo stesso tempo lo spettatore del video si trova esso stesso in una posizione di aspettativa, diventando così un doppio del fan.
Il video in mostra 50 000 000 CAN’T BE WRONG ripropone il tema dei fans ma pone l’enfasi sulla relazione tra la star e i suoi ammiratori concentrandosi su una singola “superstar” che lavora, a sua volta, con il suo pubblico come una parte della sua stessa identità: Elvis.
Qui, Elvis, definisce se stesso attraverso i suoi ammiratori, che costituiscono il suo ambiente e la sua immagine in negativo e la Bürner tenta di approfondire proprio l’aspetto che riguarda la definizione di una persona attraverso il suo riflesso negli altri.
Oltre i Beatles, Elvis è stata una delle più grandi star di culto di tutti i tempi. Diversamente da altri artisti dopo di lui, Elvis era capace di ipnotizzare ed eccitare il pubblico attraverso delle esibizioni dal vivo sensazionali. Il video utilizza proprio questi momenti e, sebbene siano tutti tratti esclusivamente da documentari su Elvis, il suo nome non è mai menzionato.
Il risultato finale sono solo fans. L’oggetto del loro desiderio è invisibile. Alcune volte tracce di Elvis sono cancellate digitalmente. I cartelloni con i messaggi e le scritte degli ammiratori appaiono vuoti. Il soggetto reale del video rimane invisibile, si può percepire solo attraverso la reazione dei suoi “seguaci” ed è riflesso nelle espressioni di desiderio dei loro volti che attraversano diversi decenni del secolo scorso.
Il titolo del video è tratto da una compilation di brani di Elvis dal 1959, a cui molti altri gruppi hanno fatto riferimento, diventando una delle raccolte di maggiore successo e più influenti nella storia della musica.
Music: Steven Trafford
Special Effects: Julia Pfeiffer, Aleksander Cigale
6:24 min., b/w, sound
Il video 50 000 000 CAN’T BE WRONG è stato realizzato con il sostegno del Senato di Berlino.
Supportico Lopez è uno spazio di promozione e diffusione dell'arte contemporanea, gestito da due curatori, Gigiotto Del Vecchio e Stafania Palumbo.
Supportico Lopez, dal nome della strada in cui è situato, un vicolo nel cuore di uno dei quartieri più caratteristici e difficili di Napoli, il rione Sanità, proprio dietro a Piazza Cavour ed al Museo Nazionale, a pochi metri dalla Fondazione Morra e dal Museo d’arte contemporanea Madre.
Supportico Lopez non è una galleria, ma un project space, un luogo in cui la proposta culturale e la discussione sono protagoniste, proponendo ipotesi di confronto e collaborazione con differenti realtà e strutture, sia pubbliche che private.
Si ringrazia Enrico Fornello per il prezioso sostegno e contributo.
Alcuni dei suoi video sono su gruppi di persone la cui attenzione è focalizzata su qualcosa che è fuori da loro stessi, qualcosa che, allo stesso tempo, resta invisibile allo spettatore. Già nel video finistère (2005) il soggetto sono i fans. Ma il gruppo di spettatori è isolato dal contesto originale ed è posto su uno sfondo neutro. Così l’attenzione dello spettatore del video è focalizzata sugli ammiratori, solitamente marginali nella sua percezione, che esprimono, attraverso mimica e gestualità, le loro forti aspettative e la loro proiezione nella star.
Allo stesso tempo lo spettatore del video si trova esso stesso in una posizione di aspettativa, diventando così un doppio del fan.
Il video in mostra 50 000 000 CAN’T BE WRONG ripropone il tema dei fans ma pone l’enfasi sulla relazione tra la star e i suoi ammiratori concentrandosi su una singola “superstar” che lavora, a sua volta, con il suo pubblico come una parte della sua stessa identità: Elvis.
Qui, Elvis, definisce se stesso attraverso i suoi ammiratori, che costituiscono il suo ambiente e la sua immagine in negativo e la Bürner tenta di approfondire proprio l’aspetto che riguarda la definizione di una persona attraverso il suo riflesso negli altri.
Oltre i Beatles, Elvis è stata una delle più grandi star di culto di tutti i tempi. Diversamente da altri artisti dopo di lui, Elvis era capace di ipnotizzare ed eccitare il pubblico attraverso delle esibizioni dal vivo sensazionali. Il video utilizza proprio questi momenti e, sebbene siano tutti tratti esclusivamente da documentari su Elvis, il suo nome non è mai menzionato.
Il risultato finale sono solo fans. L’oggetto del loro desiderio è invisibile. Alcune volte tracce di Elvis sono cancellate digitalmente. I cartelloni con i messaggi e le scritte degli ammiratori appaiono vuoti. Il soggetto reale del video rimane invisibile, si può percepire solo attraverso la reazione dei suoi “seguaci” ed è riflesso nelle espressioni di desiderio dei loro volti che attraversano diversi decenni del secolo scorso.
Il titolo del video è tratto da una compilation di brani di Elvis dal 1959, a cui molti altri gruppi hanno fatto riferimento, diventando una delle raccolte di maggiore successo e più influenti nella storia della musica.
Music: Steven Trafford
Special Effects: Julia Pfeiffer, Aleksander Cigale
6:24 min., b/w, sound
Il video 50 000 000 CAN’T BE WRONG è stato realizzato con il sostegno del Senato di Berlino.
Supportico Lopez è uno spazio di promozione e diffusione dell'arte contemporanea, gestito da due curatori, Gigiotto Del Vecchio e Stafania Palumbo.
Supportico Lopez, dal nome della strada in cui è situato, un vicolo nel cuore di uno dei quartieri più caratteristici e difficili di Napoli, il rione Sanità, proprio dietro a Piazza Cavour ed al Museo Nazionale, a pochi metri dalla Fondazione Morra e dal Museo d’arte contemporanea Madre.
Supportico Lopez non è una galleria, ma un project space, un luogo in cui la proposta culturale e la discussione sono protagoniste, proponendo ipotesi di confronto e collaborazione con differenti realtà e strutture, sia pubbliche che private.
Si ringrazia Enrico Fornello per il prezioso sostegno e contributo.
13
aprile 2007
Susanne Bürner – 50.000.000 can’t be wrong
Dal 13 aprile al 25 maggio 2007
arte contemporanea
Location
SUPPORTICO LOPEZ
Napoli, Supportico Lopez, 32, (Napoli)
Napoli, Supportico Lopez, 32, (Napoli)
Orario di apertura
mer_ven 15.30-19.30 e su app.
Vernissage
13 Aprile 2007, ore 19-22
Autore
Curatore