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Maria Femia
Dagli anni 90 si avvicina alla fotografia, parte integrante di quella che è la sua “opera” oggi. (Tecniche miste: scritte, collages, colore su fotografie virate seppia)
Comunicato stampa
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Dagli anni 90 si avvicina alla fotografia, parte integrante di quella che è la sua “opera” oggi. (Tecniche miste: scritte, collages, colore su fotografie virate seppia).
“Le opere di Maria, tutte prodotte senza spostamenti fisici dalla sua abitazione, nascono da un bisogno assoluto: comunicare un ordine che viene costruito, in maniera certosina, nell’universo unico ed in lenta ma costante mutazione che è quello della casa. Femminilità ed eleganza.” (Bob Nardella)
“Il tempo che tutto divora qualcosa ha risparmiato: una tazzina da caffè, qualche bicchiere, vecchie scatole di latta.
Qualcosa, qualche oggetto, i nostri Sepolcri.
Eccoli i soggetti delle fotografie di Maria; nel viaggio che compie intorno alla sua stanza Maria “incontra” questi oggetti e il suo percorso muta repentinamente di senso: invece di un cammino tra mura domestiche, il suo diviene un viaggio a ritroso nel Tempo della memoria e del ricordo.
Gli spazi e i tempi allora si dilatano, s’espandono in questa “recherche” e, attraverso il potere evocativo delle “cose”, vuoti e assenze si gremiscono di presenze; il ritrovamento dell’oggetto – madeleine diviene pertanto occasione nella quale, attraverso il ricordo, il passato s’inanella al presente in un incontro che è soprattutto luogo di meditazione e riflessione sul trascorrere del Tempo.” (Sergio Leta)
L’esposizione, con una quarantina di opere, ci racconta con sensibilità e poesia il mondo quotidiano di Maria Femia.
“Le opere di Maria, tutte prodotte senza spostamenti fisici dalla sua abitazione, nascono da un bisogno assoluto: comunicare un ordine che viene costruito, in maniera certosina, nell’universo unico ed in lenta ma costante mutazione che è quello della casa. Femminilità ed eleganza.” (Bob Nardella)
“Il tempo che tutto divora qualcosa ha risparmiato: una tazzina da caffè, qualche bicchiere, vecchie scatole di latta.
Qualcosa, qualche oggetto, i nostri Sepolcri.
Eccoli i soggetti delle fotografie di Maria; nel viaggio che compie intorno alla sua stanza Maria “incontra” questi oggetti e il suo percorso muta repentinamente di senso: invece di un cammino tra mura domestiche, il suo diviene un viaggio a ritroso nel Tempo della memoria e del ricordo.
Gli spazi e i tempi allora si dilatano, s’espandono in questa “recherche” e, attraverso il potere evocativo delle “cose”, vuoti e assenze si gremiscono di presenze; il ritrovamento dell’oggetto – madeleine diviene pertanto occasione nella quale, attraverso il ricordo, il passato s’inanella al presente in un incontro che è soprattutto luogo di meditazione e riflessione sul trascorrere del Tempo.” (Sergio Leta)
L’esposizione, con una quarantina di opere, ci racconta con sensibilità e poesia il mondo quotidiano di Maria Femia.
14
aprile 2007
Maria Femia
Dal 14 al 29 aprile 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA CRISTINA BUSI
Chiavari, Via Martiri Della Liberazione, 195, (Genova)
Chiavari, Via Martiri Della Liberazione, 195, (Genova)
Orario di apertura
10/12 – 16/19,30 Chiuso l’intera giornata del lunedì e la mattina del martedì
Vernissage
14 Aprile 2007, ore 17
Autore