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Oda Jaune – Trappole tra sensualità e alienazione
La giovane artista bulgara ha realizzato per l’evento dieci nuovi lavori su tela e una ventina di disegni, più un grande dittico verticale di 4.80 m x 4.40 m.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
a Fondazione Mudima presenta a Milano la prima personale di Oda Jaune, una tra le più interessanti artiste della nuova generazione in Germania. Nata a Sofia, in Bulgaria, nel 1979, ha frequentato i corsi del Prof Jörg Immendorff all’Accademia di Düsseldorf, dove vive e lavora ormai da anni.
La giovane artista bulgara ha realizzato per l’evento dieci nuovi lavori su tela e una ventina di disegni, più un grande dittico verticale di 4.80 m x 4.40 m.
Oda Jaune inizia a dipingere da bambina, sollecitata dal clima creativo che respira in famiglia. Il padre, graphic designer, e la sorella, anche lei artista, invece di raccontarle favole le mostrano immagini di capolavori del passato e del presente, spiegandole quante cose si possono fare con il colore o con un segno. Insieme viaggiano molto e ogni anno si recano a Roma in un devoto pellegrinaggio ai capolavori classici dei Musei vaticani: lì Oda impara ad apprezzare la pittura italiana. Poi il ritorno a casa, in quel paesaggio bulgaro immerso nella natura e nella nostalgia che sempre emerge nei suoi lavori, memoria di un tempo particolarmente felice.
I suoi quadri sono tutti rigorosamente senza titolo perché l’artista ci vuole lasciare liberi di interpretarne le strane figure e le situazioni al limite del paradosso. I corpi che sembrano galleggiare nell’aria e il ricorso ad espedienti classici come l’anamorfosi e l’ipertrofia fanno pensare al manierismo cinquecentesco, stile che Oda continua a studiare e ad approfondire. Il surrealismo di Magritte è un altro punto di partenza, con la pittura che si fa più analitica e dettagliata e i personaggi che emergono da paesaggi onirici e fiabeschi come se fossero capitati lì per caso, sotto una luce irreale che rimanda alla metafisica de chirichiana e al romanticismo di Böcklin. Eppure Oda non è certo un’artista classica né citazionista. Buona parte dei soggetti sono infatti di matrice fotografica ispirati a sue istantanee o a immagini pescate sulle riviste o su Internet. Il tema ricorrente nei suoi lavori è la maschera, per esaltare la teatralità del dipingere e giocare con l’ambiguità. Non sappiamo se ciò che vediamo siano persone o animali, uomini o donne. Ma ci troviamo comunque oltre la realtà.
Seducenti e disturbanti, i lavori di Oda, come confessa lei stessa, aspirano ad essere trappole per chi li osserva.
L’artista sarà presente all’inaugurazione, dove sarà presentato il catalogo edito dalla Fondazione Mudima.
La giovane artista bulgara ha realizzato per l’evento dieci nuovi lavori su tela e una ventina di disegni, più un grande dittico verticale di 4.80 m x 4.40 m.
Oda Jaune inizia a dipingere da bambina, sollecitata dal clima creativo che respira in famiglia. Il padre, graphic designer, e la sorella, anche lei artista, invece di raccontarle favole le mostrano immagini di capolavori del passato e del presente, spiegandole quante cose si possono fare con il colore o con un segno. Insieme viaggiano molto e ogni anno si recano a Roma in un devoto pellegrinaggio ai capolavori classici dei Musei vaticani: lì Oda impara ad apprezzare la pittura italiana. Poi il ritorno a casa, in quel paesaggio bulgaro immerso nella natura e nella nostalgia che sempre emerge nei suoi lavori, memoria di un tempo particolarmente felice.
I suoi quadri sono tutti rigorosamente senza titolo perché l’artista ci vuole lasciare liberi di interpretarne le strane figure e le situazioni al limite del paradosso. I corpi che sembrano galleggiare nell’aria e il ricorso ad espedienti classici come l’anamorfosi e l’ipertrofia fanno pensare al manierismo cinquecentesco, stile che Oda continua a studiare e ad approfondire. Il surrealismo di Magritte è un altro punto di partenza, con la pittura che si fa più analitica e dettagliata e i personaggi che emergono da paesaggi onirici e fiabeschi come se fossero capitati lì per caso, sotto una luce irreale che rimanda alla metafisica de chirichiana e al romanticismo di Böcklin. Eppure Oda non è certo un’artista classica né citazionista. Buona parte dei soggetti sono infatti di matrice fotografica ispirati a sue istantanee o a immagini pescate sulle riviste o su Internet. Il tema ricorrente nei suoi lavori è la maschera, per esaltare la teatralità del dipingere e giocare con l’ambiguità. Non sappiamo se ciò che vediamo siano persone o animali, uomini o donne. Ma ci troviamo comunque oltre la realtà.
Seducenti e disturbanti, i lavori di Oda, come confessa lei stessa, aspirano ad essere trappole per chi li osserva.
L’artista sarà presente all’inaugurazione, dove sarà presentato il catalogo edito dalla Fondazione Mudima.
09
maggio 2007
Oda Jaune – Trappole tra sensualità e alienazione
Dal 09 maggio all'otto giugno 2007
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MUDIMA
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Orario di apertura
lunedì-venerdì ore 10.30 – 13.00 / 15.30 – 19.30
Vernissage
9 Maggio 2007, ore 18.30
Autore