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Paola Gandolfi – Macchina Madre
Il tema principale della ricerca dell’artista romana riguarda da sempre la rifondazione di un immaginario “al femminile”, e in particolare un’esplorazione accurata delle dinamiche psichiche che ne definiscono l’identità di genere
Comunicato stampa
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Gli elementi della prima personale fiorentina di Paola Gandolfi si sviluppano attraverso l’uso di più media come: la pittura, la scultura e il video; quest’ultimo, oltre ad essere in prima visione assoluta è il lavoro che titola l’intera mostra: “Macchina Madre”.
Il tema principale della ricerca dell’artista romana riguarda da sempre la rifondazione di un immaginario “al femminile”, e in particolare un’esplorazione accurata delle dinamiche psichiche che ne definiscono l’identità di genere.
Il percorso espositivo riflette un’ipotesi “psico-iconica” capace di mettere in luce il desiderio originario di ogni artista: “entrare nel corpo della madre”, ovvero il territorio per eccellenza della formazione simbolica, della poesia, dell’immaginazione. Non a caso il territorio nella pittura di Paola Gandolfi coincide con vere e proprie mappe di città: Roma, New York e Pechino, planimetrie che si sovrappongono, si intersecano, si confondono con corpi femminili affioranti come a svelare la vera identità delle metropoli. La mostra si snoda a partire dal grande quadro “Elettra”, che si abbandona a testa in giù su Roma; prosegue con “Machine Spider”, altro grande dipinto in cui una donna-ragno, non rassicurante eppure sorridente e stabile, campeggia su Piazza Tiananmen; terzo momento del percorso è il quadro “Apriti Sesamo”, dove il corpo di una donna fa il suo ingresso trasversale a Manhattan attraverso la porta aperta di una stanza ermetica.
I tre lavori anticipano il cuore della mostra: il video; con il quale compiamo un vero e proprio “viaggio intrapsichico”, ci porta a visualizzare una trasformazione dei nostri legami più arcaici.
Infine, il percorso espositivo conduce alla stanza delle “Teste Matte”, una serie di ritratti immaginari di donne che, come il Jolly delle carte trasformato al femminile, offrono simbolicamente la forza della loro follia.
Il tema principale della ricerca dell’artista romana riguarda da sempre la rifondazione di un immaginario “al femminile”, e in particolare un’esplorazione accurata delle dinamiche psichiche che ne definiscono l’identità di genere.
Il percorso espositivo riflette un’ipotesi “psico-iconica” capace di mettere in luce il desiderio originario di ogni artista: “entrare nel corpo della madre”, ovvero il territorio per eccellenza della formazione simbolica, della poesia, dell’immaginazione. Non a caso il territorio nella pittura di Paola Gandolfi coincide con vere e proprie mappe di città: Roma, New York e Pechino, planimetrie che si sovrappongono, si intersecano, si confondono con corpi femminili affioranti come a svelare la vera identità delle metropoli. La mostra si snoda a partire dal grande quadro “Elettra”, che si abbandona a testa in giù su Roma; prosegue con “Machine Spider”, altro grande dipinto in cui una donna-ragno, non rassicurante eppure sorridente e stabile, campeggia su Piazza Tiananmen; terzo momento del percorso è il quadro “Apriti Sesamo”, dove il corpo di una donna fa il suo ingresso trasversale a Manhattan attraverso la porta aperta di una stanza ermetica.
I tre lavori anticipano il cuore della mostra: il video; con il quale compiamo un vero e proprio “viaggio intrapsichico”, ci porta a visualizzare una trasformazione dei nostri legami più arcaici.
Infine, il percorso espositivo conduce alla stanza delle “Teste Matte”, una serie di ritratti immaginari di donne che, come il Jolly delle carte trasformato al femminile, offrono simbolicamente la forza della loro follia.
10
marzo 2007
Paola Gandolfi – Macchina Madre
Dal 10 marzo al 12 maggio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA DANIELE UGOLINI CONTEMPORARY
Firenze, Via Montebello, 22r, (Firenze)
Firenze, Via Montebello, 22r, (Firenze)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16-20
Vernissage
10 Marzo 2007, ore 18
Autore