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MUI. Materiali urbani indifferenziati
Pittura e Scultura
Comunicato stampa
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“Ancora oggi il realista guarda verso la realtà esteriore senza rendersi conto di esserne lo specchio. Ancora oggi l’idealista guarda solo nello specchio voltando le spalle alla realtà esteriore.”
K. Lorenz
Le stanze dello Spazio D’Arte seiA si trasformano nelle prossime settimane nello scenario di una pestilenza latente che divide la società tra chi è toccato dal morbo, ha i sensi allertati e dunque escluso, temuto, “rifiutato” e dall’altra chi pare contINUARE partecipare ad una festa SENZA INTERRUZIONE e nella sua fittizia cecità vuol convincerci di non vedere il costo della diversità e invece la cavalca a suo proprio vantaggio, politico, culturale, personale…
Una breve sequenza di sale, GLI INTERVENTI ATTORIALI SU “LA PESTE ” DI A.CAMUS, portaNO lo spettatore ad addentrarsi in questa realtà dall’ ”ambiguità” e daLLA LIBERTà controllatE entro i limiti della non pericolosità, per l”ordine culturale “ cittadino costituito.
Volti urlanti per la consapevolezza della PESTE , UOMINI FERITI NEL CORPO O RACCOLTI IN PREGHIERA, inQUIETANTI INSETTI ED ESSERI CONTAGIOSI, MENTI E CORPI DI CUI LA PAURA E L’INCERTEZZA CONFONDono L’IDENTITà, SI RISCATTANO INFINE IN UNA Pasqua di Resurrezione per quanti appaiono Materiali Urbani Indifferenziati. Spazio d’arte seiA prova, ancora (DOPO IL GRANDE SUCCESSO DELLA MOSTRA CHE HA VISTO PROTAGONISTI I GIOVANI WRITERS MILANESI ORA “CORTEGGIATI” dal regime), a scrivere una pagina con “l’inchiostro di recupero”, sapendo identificare lo spazio e chi lo occupa. La falsa indifferenza non può decretare la morte della creatività, ne il suo ruffiano riconoscimento può sinceramente sancirne il valore intrinseco. Con la mostra MATERIALI URBANI INDIFFERENZIATI ci occupiamo di creatività adamantina perché sofferta e stanata, solo i solitari passano le estati a pesare le vacanze facendo viaggi dentro la loro folle necessità di espressione, solo l’etica alluna l’estetica.
La nostra civiltà consuma tutto: i cuori, gli occhi, le occasioni per essere migliori : siamo in perenne attesa di un giudizio che metta
le cose a posto, possibilmente senza impegnarci troppo a pensare; siamo in balia di una peste latente. Intanto lavoriamo per le discariche del SENSO (per alcuni la famiglia, per altri lo Stato o il lavoro). Siamo materiali pre-sensibili che hanno un posto dove stare (la città) e che ogni giorno diventano sempre meno reattivi e quindi indifferenziati agli occhi di chi vuole solo conoscere la quantità e la superficie lucida, la giusta dose per finire o per curare.
. La pace, la giustizia sociale, il pane, la creatività, l’etica, il piacere, vengono sacchettati di nero e “di brutto” e abbandonati nelle discariche dei luoghi comuni per, inceneriti, lasciare un puzzo o un intenso odore di paradiso perduto: non esiste nuovo, la ricerca è inutile, la sostanza faticata è scomposta, l’arte è comperata.
In verità, nel Vangelo dei laici praticanti, quali noi siamo, qualcosa supera la sfida dell’inceneritore e la realtà rimane fresca e invisibile nelle continue sue trasformazioni , come i materiali che sanno talvolta, sempre più di libertà perché sottovalutati nella generazione delle idee e così, quindi, senza controllo, tra le sterpaglie e i blocchi di cemento, sgretolati e anneriti dallo smog, sbocciano fiori, impensabili e bellissimi, simili a frutti succosi di una vecchiaia operosa (SI perché ANCHE GLI ARTISTI INVECCHIANO)o di un’esperienza oltre le consuetudini.
Anche i rifiuti hanno una storia e un’età, anche l’essere scivola tra le fessure dei mattoni e cementa il futuro partendo dal viaggio delle periferie. Lo specchio della vita ha davvero un’altra faccia, basta trovarla e vederla; l’arte filosoficamente è lo specchio e chi lo guarda rapito…
Con questa mostra si può chiudere un primo conto con tutte le altre Gallerie CITTADINE, con questo evento si può far calare il sipario del non senso, del facile e dell’approssimativo (…Con le nostre scelte faremo i Tarocchi al Futuro della Società dello Spettacolo…). Noi garantiamo la putrefazione e la scadenza è solo per chi non ci seguirà nel nostro labirinto-rifugio di opere. “Welby dipinge con noi…” Il funerale lo faranno altri.
K. Lorenz
Le stanze dello Spazio D’Arte seiA si trasformano nelle prossime settimane nello scenario di una pestilenza latente che divide la società tra chi è toccato dal morbo, ha i sensi allertati e dunque escluso, temuto, “rifiutato” e dall’altra chi pare contINUARE partecipare ad una festa SENZA INTERRUZIONE e nella sua fittizia cecità vuol convincerci di non vedere il costo della diversità e invece la cavalca a suo proprio vantaggio, politico, culturale, personale…
Una breve sequenza di sale, GLI INTERVENTI ATTORIALI SU “LA PESTE ” DI A.CAMUS, portaNO lo spettatore ad addentrarsi in questa realtà dall’ ”ambiguità” e daLLA LIBERTà controllatE entro i limiti della non pericolosità, per l”ordine culturale “ cittadino costituito.
Volti urlanti per la consapevolezza della PESTE , UOMINI FERITI NEL CORPO O RACCOLTI IN PREGHIERA, inQUIETANTI INSETTI ED ESSERI CONTAGIOSI, MENTI E CORPI DI CUI LA PAURA E L’INCERTEZZA CONFONDono L’IDENTITà, SI RISCATTANO INFINE IN UNA Pasqua di Resurrezione per quanti appaiono Materiali Urbani Indifferenziati. Spazio d’arte seiA prova, ancora (DOPO IL GRANDE SUCCESSO DELLA MOSTRA CHE HA VISTO PROTAGONISTI I GIOVANI WRITERS MILANESI ORA “CORTEGGIATI” dal regime), a scrivere una pagina con “l’inchiostro di recupero”, sapendo identificare lo spazio e chi lo occupa. La falsa indifferenza non può decretare la morte della creatività, ne il suo ruffiano riconoscimento può sinceramente sancirne il valore intrinseco. Con la mostra MATERIALI URBANI INDIFFERENZIATI ci occupiamo di creatività adamantina perché sofferta e stanata, solo i solitari passano le estati a pesare le vacanze facendo viaggi dentro la loro folle necessità di espressione, solo l’etica alluna l’estetica.
La nostra civiltà consuma tutto: i cuori, gli occhi, le occasioni per essere migliori : siamo in perenne attesa di un giudizio che metta
le cose a posto, possibilmente senza impegnarci troppo a pensare; siamo in balia di una peste latente. Intanto lavoriamo per le discariche del SENSO (per alcuni la famiglia, per altri lo Stato o il lavoro). Siamo materiali pre-sensibili che hanno un posto dove stare (la città) e che ogni giorno diventano sempre meno reattivi e quindi indifferenziati agli occhi di chi vuole solo conoscere la quantità e la superficie lucida, la giusta dose per finire o per curare.
. La pace, la giustizia sociale, il pane, la creatività, l’etica, il piacere, vengono sacchettati di nero e “di brutto” e abbandonati nelle discariche dei luoghi comuni per, inceneriti, lasciare un puzzo o un intenso odore di paradiso perduto: non esiste nuovo, la ricerca è inutile, la sostanza faticata è scomposta, l’arte è comperata.
In verità, nel Vangelo dei laici praticanti, quali noi siamo, qualcosa supera la sfida dell’inceneritore e la realtà rimane fresca e invisibile nelle continue sue trasformazioni , come i materiali che sanno talvolta, sempre più di libertà perché sottovalutati nella generazione delle idee e così, quindi, senza controllo, tra le sterpaglie e i blocchi di cemento, sgretolati e anneriti dallo smog, sbocciano fiori, impensabili e bellissimi, simili a frutti succosi di una vecchiaia operosa (SI perché ANCHE GLI ARTISTI INVECCHIANO)o di un’esperienza oltre le consuetudini.
Anche i rifiuti hanno una storia e un’età, anche l’essere scivola tra le fessure dei mattoni e cementa il futuro partendo dal viaggio delle periferie. Lo specchio della vita ha davvero un’altra faccia, basta trovarla e vederla; l’arte filosoficamente è lo specchio e chi lo guarda rapito…
Con questa mostra si può chiudere un primo conto con tutte le altre Gallerie CITTADINE, con questo evento si può far calare il sipario del non senso, del facile e dell’approssimativo (…Con le nostre scelte faremo i Tarocchi al Futuro della Società dello Spettacolo…). Noi garantiamo la putrefazione e la scadenza è solo per chi non ci seguirà nel nostro labirinto-rifugio di opere. “Welby dipinge con noi…” Il funerale lo faranno altri.
01
marzo 2007
MUI. Materiali urbani indifferenziati
Dal primo al 21 marzo 2007
arte contemporanea
Location
SPAZIO 6/A
Milano, Viale Monte Grappa, 6a, (Milano)
Milano, Viale Monte Grappa, 6a, (Milano)
Vernissage
1 Marzo 2007, ore 20.30
Curatore