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Giovanni De Noia – Fotografie e dipinti 1975-2006
La retrospettiva, “Giovanni De Noia. Fotografie e dipinti, 1975-2006”, raccoglie una serie di opere, fotografie, fotostereocromie, foto-pitture e dipinti, realizzate dall’artista fra il 1975 e il 2006
Comunicato stampa
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Si inaugura venerdì 2 Marzo 2007 alle ore 18.00 presso gli spazi espositivi della BiblioMediateca Provinciale di Benevento la mostra “Giovanni De Noia. Fotografie e dipinti, 1975-2006”.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Benevento in collaborazione con la Epsilon s.c.ar.l., è a cura di Manuela De Noia e si avvale della Direzione Scientifica di Ferdinando Creta. La retrospettiva raccoglie una serie di opere, fotografie, fotostereocromie, foto-pitture e dipinti, realizzate dall'artista beneventano fra il 1975 e il 2006.
Nella ricerca estetica di De Noia, pittura e fotografia si incrociano di continuo, ma l’artista non fonde mai completamente i due linguaggi espressivi lasciandoli interagire autonomamente su piani paralleli significanti. Approda alla pittura attraverso la fotografia, ma anche la pittura è essenzialmente un processo concettuale di rielaborazione di esperienze cromatiche.
Tra il 1975 e il 1976, De Noia scatta delle fotografie il cui tema centrale è la fotografia stessa, proponendo un’analisi dell’operazione fotografica e delle sue caratteristiche, ma con un’attenzione particolare all’uso del colore e ai suoi valori estetico-espressivi. La serie di fotostereocromie definisce un procedimento tecnico ideato dall’artista consistente nella riproduzione di oggetti a colori su una fotografia precedentemente scattata in bianco e nero. In tal modo la tridimensionalità degli oggetti colorati viene enfatizzata, percependosi a rilievo a causa della campitura bidimensionale. In questo periodo, De Noia è attratto dalle potenzialità ambigue insite nella fotografia e dalle investigazioni concettuali del mezzo in quanto nuovo veicolo di comunicazione estetica e simbolica.
Le opere fotografiche di natura concettuale degli anni Settanta si collocano accanto ad un altro filone di ricerca: il realismo fotografico. La riflessione sulla realtà oggettiva e soggettiva conduce De Noia ad una raffinata lettura antropologica degli usi e degli aspetti sociali e culturali presenti sul territorio sannita. Le bellezze naturali del Sannio, i volti dei contadini, delle donne e dei bambini, i costumi, il lavoro nei campi, i mestieri che vanno scomparendo, le tradizioni popolari e religiose vengono documentati in immagini di magistrale bellezza ed intensa poesia.
Negli anni Ottanta, che coincidono con un generale ritorno alla pittura, il naturale approdo alla pittura astratta rientra nell’ambito di quella ricerca mentale sul cromatismo e sulla comunicazione estetica condotta dall’artista con la fotografia, ma con la pittura l’attenzione si sposta sulla struttura del linguaggio e dell’opera d’arte.
Con le ricerche astratto-informali Giovanni De Noia recupera i valori istintivi del dipingere, del colorare, delle emozioni immediate. L’immagine è contraddistinta da forme semplici, primitive, selvagge, non riconducibili a oggetti ed entità del mondo fenomenico o psichico, ma che trasmettono una forte carica emozionale.
Negli anni Novanta, la fase polimaterica apre ad un altro tipo di sperimentazione: la fusione tra pittura e fotografia. Nasce un ciclo di opere pitto-fotografiche, in cui ricerca di laboratorio, processi di stampa additiva e sottrattiva, ardue soluzioni tecniche e intervento diretto del colore sulla pellicola fotografica gli permettono di aggiungere all’oggettività meccanica la soggettività pittorica.
Nella produzione più recente, le superfici delle sue tele astratte si complicano con la presenza di un segno aggressivo enfatizzato da nuove gamme cromatiche, dai celesti chiari agli arancioni, dai neri opachi ai gialli intensi, dai rossi in varie gradazioni ai bianchi luminosi. In questi lavori, rimane inalterata la libertà espressiva e la dimensione esistenziale di De Noia, nella tesa immediatezza del segno che spesso lascia riaffiorare, per un’interna spinta emozionale, tracce della memoria e del vissuto personale dell’artista esplodendo in immagini che conservano una ricercata autenticità primordiale.
De Noia ha sempre accompagnato l’attività artistica alla riflessione teorica pubblicando, oltre a numerosi articoli, “La voce del Figurale. Linguaggio e metalinguaggio delle arti visive”, e “Scovare & Scavare. Le Iconologie di Donatello nelle Iconografie di Benevento” (2001).
Giovanni De Noia nasce nel 1939 a Benevento dove vive e lavora. Principali mostre: “Incontro Internazionale di Fotografia”, Settembre al Borgo, Casertavecchia, 1975; “Fotografia 80” Palazzo Fortuny, Venezia, 1980; “Biennale d'Arte Città di La Spezia”, La Spezia, 1982; “Biennale Internazionale di Fotografia”, Tenda Expo, Pescara, 1985; “Addizione-Sottrazione”, Galleria San Carlo, Napoli, 1986; “Expo Art”, Galleria San Carlo, Bologna, 1986; “Arte Fiera”, Galleria San Carlo, Bari, 1986; “Premio Ilford”, Studio Giorgio Marconi, Milano, 1986; “Gli Artisti della San Carlo”, City-Bank, Foro Bonaparte, Milano, 1986; “Senza Titolo”, Galleria L’Ariete, Napoli, 1987; “Bonus-Eventus”, Rocca dei Rettori, Benevento, 1990; “Il Significato del Significato”, Museo del Sannio, Benevento, 1992; “I Labirinti del Segno”, Aosta, Tour du Lèpreux 1993; “Causalità & Casualità”, Palazzo della Provincia di Campobasso, 1999; “Invisibile-Visibile”, XXIII Rassegna Città Spettacolo, Biblioteca Provinciale, Palazzo Terragnoli, Benevento, 2002.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Benevento in collaborazione con la Epsilon s.c.ar.l., è a cura di Manuela De Noia e si avvale della Direzione Scientifica di Ferdinando Creta. La retrospettiva raccoglie una serie di opere, fotografie, fotostereocromie, foto-pitture e dipinti, realizzate dall'artista beneventano fra il 1975 e il 2006.
Nella ricerca estetica di De Noia, pittura e fotografia si incrociano di continuo, ma l’artista non fonde mai completamente i due linguaggi espressivi lasciandoli interagire autonomamente su piani paralleli significanti. Approda alla pittura attraverso la fotografia, ma anche la pittura è essenzialmente un processo concettuale di rielaborazione di esperienze cromatiche.
Tra il 1975 e il 1976, De Noia scatta delle fotografie il cui tema centrale è la fotografia stessa, proponendo un’analisi dell’operazione fotografica e delle sue caratteristiche, ma con un’attenzione particolare all’uso del colore e ai suoi valori estetico-espressivi. La serie di fotostereocromie definisce un procedimento tecnico ideato dall’artista consistente nella riproduzione di oggetti a colori su una fotografia precedentemente scattata in bianco e nero. In tal modo la tridimensionalità degli oggetti colorati viene enfatizzata, percependosi a rilievo a causa della campitura bidimensionale. In questo periodo, De Noia è attratto dalle potenzialità ambigue insite nella fotografia e dalle investigazioni concettuali del mezzo in quanto nuovo veicolo di comunicazione estetica e simbolica.
Le opere fotografiche di natura concettuale degli anni Settanta si collocano accanto ad un altro filone di ricerca: il realismo fotografico. La riflessione sulla realtà oggettiva e soggettiva conduce De Noia ad una raffinata lettura antropologica degli usi e degli aspetti sociali e culturali presenti sul territorio sannita. Le bellezze naturali del Sannio, i volti dei contadini, delle donne e dei bambini, i costumi, il lavoro nei campi, i mestieri che vanno scomparendo, le tradizioni popolari e religiose vengono documentati in immagini di magistrale bellezza ed intensa poesia.
Negli anni Ottanta, che coincidono con un generale ritorno alla pittura, il naturale approdo alla pittura astratta rientra nell’ambito di quella ricerca mentale sul cromatismo e sulla comunicazione estetica condotta dall’artista con la fotografia, ma con la pittura l’attenzione si sposta sulla struttura del linguaggio e dell’opera d’arte.
Con le ricerche astratto-informali Giovanni De Noia recupera i valori istintivi del dipingere, del colorare, delle emozioni immediate. L’immagine è contraddistinta da forme semplici, primitive, selvagge, non riconducibili a oggetti ed entità del mondo fenomenico o psichico, ma che trasmettono una forte carica emozionale.
Negli anni Novanta, la fase polimaterica apre ad un altro tipo di sperimentazione: la fusione tra pittura e fotografia. Nasce un ciclo di opere pitto-fotografiche, in cui ricerca di laboratorio, processi di stampa additiva e sottrattiva, ardue soluzioni tecniche e intervento diretto del colore sulla pellicola fotografica gli permettono di aggiungere all’oggettività meccanica la soggettività pittorica.
Nella produzione più recente, le superfici delle sue tele astratte si complicano con la presenza di un segno aggressivo enfatizzato da nuove gamme cromatiche, dai celesti chiari agli arancioni, dai neri opachi ai gialli intensi, dai rossi in varie gradazioni ai bianchi luminosi. In questi lavori, rimane inalterata la libertà espressiva e la dimensione esistenziale di De Noia, nella tesa immediatezza del segno che spesso lascia riaffiorare, per un’interna spinta emozionale, tracce della memoria e del vissuto personale dell’artista esplodendo in immagini che conservano una ricercata autenticità primordiale.
De Noia ha sempre accompagnato l’attività artistica alla riflessione teorica pubblicando, oltre a numerosi articoli, “La voce del Figurale. Linguaggio e metalinguaggio delle arti visive”, e “Scovare & Scavare. Le Iconologie di Donatello nelle Iconografie di Benevento” (2001).
Giovanni De Noia nasce nel 1939 a Benevento dove vive e lavora. Principali mostre: “Incontro Internazionale di Fotografia”, Settembre al Borgo, Casertavecchia, 1975; “Fotografia 80” Palazzo Fortuny, Venezia, 1980; “Biennale d'Arte Città di La Spezia”, La Spezia, 1982; “Biennale Internazionale di Fotografia”, Tenda Expo, Pescara, 1985; “Addizione-Sottrazione”, Galleria San Carlo, Napoli, 1986; “Expo Art”, Galleria San Carlo, Bologna, 1986; “Arte Fiera”, Galleria San Carlo, Bari, 1986; “Premio Ilford”, Studio Giorgio Marconi, Milano, 1986; “Gli Artisti della San Carlo”, City-Bank, Foro Bonaparte, Milano, 1986; “Senza Titolo”, Galleria L’Ariete, Napoli, 1987; “Bonus-Eventus”, Rocca dei Rettori, Benevento, 1990; “Il Significato del Significato”, Museo del Sannio, Benevento, 1992; “I Labirinti del Segno”, Aosta, Tour du Lèpreux 1993; “Causalità & Casualità”, Palazzo della Provincia di Campobasso, 1999; “Invisibile-Visibile”, XXIII Rassegna Città Spettacolo, Biblioteca Provinciale, Palazzo Terragnoli, Benevento, 2002.
02
marzo 2007
Giovanni De Noia – Fotografie e dipinti 1975-2006
Dal 02 al 25 marzo 2007
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
BIBLIOTECA PROVINCIALE
Benevento, Corso Giuseppe Garibaldi, 47, (Benevento)
Benevento, Corso Giuseppe Garibaldi, 47, (Benevento)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 9.30-12.30 / 15.30-17.30; sabato e domenica 11.00-13.00 / 18.00-21.00
Vernissage
2 Marzo 2007, ore 18
Autore
Curatore