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L’Arte e La Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis
Da Rauschenberg a Wahrol, da Burri a Schifano
Comunicato stampa
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“L'Arte e La Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis. Da Rauschenberg a Wahrol, da Burri a Schifano”
è questa la mostra ospitata presso la Galleria Civica d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara dal 3 marzo al 20 maggio 2007, omaggio ad un grande personaggio: Plinio De Martiis, fotografo, gallerista, ideatore e organizzatore di importanti eventi culturali, scomparso nel 2004.
La Mostra, a cura di Silvia Pegoraro, ripercorre le vicende della celebre Galleria “La Tartaruga” dal 1954 agli anni ’70, attraverso oltre 150 opere tra un centinaio di dipinti di oltre 50 dei maggiori artisti che lavorarono con De Martiis, alcuni mai esposti fino ad ora, una selezione di circa 12 opere su carta - i cosiddetti “cartelli della Tartaruga” - che De Martiis faceva realizzare a ogni artista che esponeva da lui, una trentina di foto realizzate dallo stesso de Martiis scelte in particolare tra i ritratti degli artisti che più hanno lavorato con lui e che più hanno legato il loro nome a quello della Galleria
Il percorso dell’esposizione “L’Arte e La Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis. Da Rauschenberg a Wahrol, da Burri a Schifano” si snoda attraverso 3 sezioni.
- La prima comprende un centinaio di opere, alcune del tutto inedite, alcune mai pubblicate, di oltre 50 dei maggiori artisti che lavorarono con De Martiis ed esposero presso la sua mitica galleria tra gli anni ‘50 e gli anni ‘70 (Accardi, Afro, Angeli, Appel, Baruchello, Burri, Capogrossi, Castellani, Ceroli, Colla, Consagra, Corpora, Cotani, Dorazio, Festa, Fioroni, Fontana, Francis, Jorn, Kline, Kounellis, Leoncillo, Lombardo, Maccari, Mafai, Mambor, Manzoni, Marca-Relli, Maselli, Mattiacci, Mauri, Notargiacomo, Novelli, Paolini, Parmiggiani, Pascali, Perilli, Pirandello, Raphaël, Rauschenberg, Rotella, Sanfilippo, Scarpitta, Schifano, Scialoja, Spalletti, Tacchi, Tápies, Turcato, Twombly, Warhol).
- Una seconda sezione propone una scelta dalla collezione dei cosiddetti “cartelli della Tartaruga”: straordinarie opere su carta che De Martiis faceva realizzare ad ogni artista che esponeva da lui utilizzandole come una sorta di “locandina” della mostra, nella vetrina della galleria.
Un’affascinante idea di De Martiis fu quella di invitare ogni artista che esponesse in galleria a realizzare cartelli-insegne - opere su carta dalle dimensioni medie di cm. 50 x 60, con materiali e tecniche varie - relativi alle loro mostre, che venivano poi esposti nella bacheca all'ingresso della galleria. La mostra di Pescara ne presenterà una dozzina tra i più importanti. Le caratteristiche di improvvisazione ed immediatezza in cui sono stati realizzati risultano un insostituibile banco di prova dell’estro linguistico dell’autore: è questo l’elemento che costituisce l’eccezionalità di testimonianze come i Cartelli di Schifano o di Twombly, oppure l’eccezionale binomio Manzoni-Castellani, per la mostra del 1961.
- Infine, una trentina di foto realizzate dallo stesso De Martiis e stampate da lui in grande formato, che hanno come soggetto gli artisti stessi e tutto il milieu culturale romano di quegli anni .
Parallelamente a quella di gallerista, proseguiva infatti brillantemente l’attività di fotografo di Plinio De Martiis che aveva continuato a immortalare quegli “anni originali” con la sua Rolleicord 6x6-12 fotogrammi, ritraendo i più grandi personaggi della letteratura e dell’arte, del cinema e del teatro, della vita intellettuale e mondana dell’epoca.
Le foto scelte per la mostra sono soprattutto ritratti degli artisti che più hanno lavorato con lui e che più hanno legato il loro nome a quello della Galleria. Tra questi, Twombly, Rauschenberg, De Kooning, Schifano, Giosetta Fioroni, Ceroli, Castellani, Rotella, Leoncillo, Kounellis o straordinari personaggi del mondo della letteratura e dell’arte che a loro volta furono affezionati frequentatori della Galleria, come Ungaretti, Moravia, Penna, Tzara e Duchamp.
La Galleria “La Tartaruga”
La Galleria “La Tartaruga” di Plinio De Martiis, fondata a Roma nel 1954, fu un luogo determinante per il rinnovamento artistico postbellico in Italia e in Europa, rinnovamento che ebbe, tra metà anni Cinquanta e fine anni Sessanta, la sua punta più avanzata proprio a Roma. Fu infatti a Roma che una comunità d’artisti, già attivi nei decenni precedenti, in singolari posizioni di dissidenza rispetto alle diverse correnti di pittura ufficiale o riconosciuta come tale dal mercato e dalla dinamica delle esposizioni, si confrontò con straordinaria originalità con le generazioni più giovani e con il loro procedere in direzioni diverse e spesso divergenti. Questo confronto, anche conflittualmente dialettico, avvenne in buona parte proprio negli spazi della Galleria “La Tartaruga”.
Nato a Giulianova (Teramo) nel 1920, Plinio De Martiis lasciò da ragazzino la città natale insieme ai genitori, per andare a vivere a Roma. Fin da ragazzo si appassionò alla fotografia, al cinema e al teatro, frequentando il gruppo del “Teatro dell'Arlecchino”, insieme a Franca Valeri, Carlo Mazzarella e Vittorio Caprioli. Aderì ben presto all’antifascismo, e dopo la guerra diventò funzionario del Partito Comunista Italiano.
Nel 1954 – suscitando diverse polemiche - si allontanò dal PCI per aprire la mitica galleria d'arte “La Tartaruga”. La nascita della Galleria avvenne quasi per caso, in una serata tra amici, nel 1954, quando dentro un cappello - di Mario Mafai - furono messi 5 bigliettini piegati per estrarre a sorte il nome della galleria: fu estratto un bigliettino con su scritto “la Tartaruga”. Lo aveva scritto Mino Maccari.
è questa la mostra ospitata presso la Galleria Civica d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara dal 3 marzo al 20 maggio 2007, omaggio ad un grande personaggio: Plinio De Martiis, fotografo, gallerista, ideatore e organizzatore di importanti eventi culturali, scomparso nel 2004.
La Mostra, a cura di Silvia Pegoraro, ripercorre le vicende della celebre Galleria “La Tartaruga” dal 1954 agli anni ’70, attraverso oltre 150 opere tra un centinaio di dipinti di oltre 50 dei maggiori artisti che lavorarono con De Martiis, alcuni mai esposti fino ad ora, una selezione di circa 12 opere su carta - i cosiddetti “cartelli della Tartaruga” - che De Martiis faceva realizzare a ogni artista che esponeva da lui, una trentina di foto realizzate dallo stesso de Martiis scelte in particolare tra i ritratti degli artisti che più hanno lavorato con lui e che più hanno legato il loro nome a quello della Galleria
Il percorso dell’esposizione “L’Arte e La Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis. Da Rauschenberg a Wahrol, da Burri a Schifano” si snoda attraverso 3 sezioni.
- La prima comprende un centinaio di opere, alcune del tutto inedite, alcune mai pubblicate, di oltre 50 dei maggiori artisti che lavorarono con De Martiis ed esposero presso la sua mitica galleria tra gli anni ‘50 e gli anni ‘70 (Accardi, Afro, Angeli, Appel, Baruchello, Burri, Capogrossi, Castellani, Ceroli, Colla, Consagra, Corpora, Cotani, Dorazio, Festa, Fioroni, Fontana, Francis, Jorn, Kline, Kounellis, Leoncillo, Lombardo, Maccari, Mafai, Mambor, Manzoni, Marca-Relli, Maselli, Mattiacci, Mauri, Notargiacomo, Novelli, Paolini, Parmiggiani, Pascali, Perilli, Pirandello, Raphaël, Rauschenberg, Rotella, Sanfilippo, Scarpitta, Schifano, Scialoja, Spalletti, Tacchi, Tápies, Turcato, Twombly, Warhol).
- Una seconda sezione propone una scelta dalla collezione dei cosiddetti “cartelli della Tartaruga”: straordinarie opere su carta che De Martiis faceva realizzare ad ogni artista che esponeva da lui utilizzandole come una sorta di “locandina” della mostra, nella vetrina della galleria.
Un’affascinante idea di De Martiis fu quella di invitare ogni artista che esponesse in galleria a realizzare cartelli-insegne - opere su carta dalle dimensioni medie di cm. 50 x 60, con materiali e tecniche varie - relativi alle loro mostre, che venivano poi esposti nella bacheca all'ingresso della galleria. La mostra di Pescara ne presenterà una dozzina tra i più importanti. Le caratteristiche di improvvisazione ed immediatezza in cui sono stati realizzati risultano un insostituibile banco di prova dell’estro linguistico dell’autore: è questo l’elemento che costituisce l’eccezionalità di testimonianze come i Cartelli di Schifano o di Twombly, oppure l’eccezionale binomio Manzoni-Castellani, per la mostra del 1961.
- Infine, una trentina di foto realizzate dallo stesso De Martiis e stampate da lui in grande formato, che hanno come soggetto gli artisti stessi e tutto il milieu culturale romano di quegli anni .
Parallelamente a quella di gallerista, proseguiva infatti brillantemente l’attività di fotografo di Plinio De Martiis che aveva continuato a immortalare quegli “anni originali” con la sua Rolleicord 6x6-12 fotogrammi, ritraendo i più grandi personaggi della letteratura e dell’arte, del cinema e del teatro, della vita intellettuale e mondana dell’epoca.
Le foto scelte per la mostra sono soprattutto ritratti degli artisti che più hanno lavorato con lui e che più hanno legato il loro nome a quello della Galleria. Tra questi, Twombly, Rauschenberg, De Kooning, Schifano, Giosetta Fioroni, Ceroli, Castellani, Rotella, Leoncillo, Kounellis o straordinari personaggi del mondo della letteratura e dell’arte che a loro volta furono affezionati frequentatori della Galleria, come Ungaretti, Moravia, Penna, Tzara e Duchamp.
La Galleria “La Tartaruga”
La Galleria “La Tartaruga” di Plinio De Martiis, fondata a Roma nel 1954, fu un luogo determinante per il rinnovamento artistico postbellico in Italia e in Europa, rinnovamento che ebbe, tra metà anni Cinquanta e fine anni Sessanta, la sua punta più avanzata proprio a Roma. Fu infatti a Roma che una comunità d’artisti, già attivi nei decenni precedenti, in singolari posizioni di dissidenza rispetto alle diverse correnti di pittura ufficiale o riconosciuta come tale dal mercato e dalla dinamica delle esposizioni, si confrontò con straordinaria originalità con le generazioni più giovani e con il loro procedere in direzioni diverse e spesso divergenti. Questo confronto, anche conflittualmente dialettico, avvenne in buona parte proprio negli spazi della Galleria “La Tartaruga”.
Nato a Giulianova (Teramo) nel 1920, Plinio De Martiis lasciò da ragazzino la città natale insieme ai genitori, per andare a vivere a Roma. Fin da ragazzo si appassionò alla fotografia, al cinema e al teatro, frequentando il gruppo del “Teatro dell'Arlecchino”, insieme a Franca Valeri, Carlo Mazzarella e Vittorio Caprioli. Aderì ben presto all’antifascismo, e dopo la guerra diventò funzionario del Partito Comunista Italiano.
Nel 1954 – suscitando diverse polemiche - si allontanò dal PCI per aprire la mitica galleria d'arte “La Tartaruga”. La nascita della Galleria avvenne quasi per caso, in una serata tra amici, nel 1954, quando dentro un cappello - di Mario Mafai - furono messi 5 bigliettini piegati per estrarre a sorte il nome della galleria: fu estratto un bigliettino con su scritto “la Tartaruga”. Lo aveva scritto Mino Maccari.
03
marzo 2007
L’Arte e La Tartaruga: omaggio a Plinio De Martiis
Dal 03 marzo al 20 maggio 2007
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
MUSEO D’ARTE MODERNA VITTORIA COLONNA
Pescara, Piazza I Maggio, 10, (Pescara)
Pescara, Piazza I Maggio, 10, (Pescara)
Biglietti
€ 4,00 intero; € 2,50 ridotto
Orario di apertura
tutti i giorni 9.00 – 13.00; 15.30 – 20.30 (compresi i festivi)
Vernissage
3 Marzo 2007, ore 18.00
Ufficio stampa
NOVELLA MIRRI
Autore
Curatore