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Melò: immagini dal mondo dei sentimenti
fotoromanza e libri d’arte: frammenti di cultura pop
Comunicato stampa
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La fiction rosa sta tornando, nel cinema e nella letteratura. Si ripresenta in grande stile, color shocking, perchè i sentimenti amorosi prediligono tinte forti. Cinque giovani artisti rivisitano il melò, in chiave contemporanea, attraverso fotografia,pittura, video art e design.
Il melò è di nuovo in azione: un immaginario a lungo ostracizzato dalla critica benpensante viene recuperato in tutta la sua potenzialità eversiva, tornando ad alcuni maestri che hanno esplorato le potenzialità di questo universo. Mentre da poco si sono concluse le celebrazioni per il centenario di Luchino Visconti, continua il dibattito sulla straordinaria avventura di Rainer Werner Fassbinder, che ebbe in Douglas Sirk (spesso citato anche da Pedro Almodovar) il proprio maestro riconosciuto. Se il mondo intellettuale postfemminista riscopre i doppi fondi dark delle trame domestiche della grande Louisa May Alcott di Piccole donne, numerosi artisti rappresentano nelle loro opere una scena satura, dai colori e dalle forme solo apparentemente rassicuranti. Al Mumok di Vienna trionfa una retrospettiva del pittore svizzero Franz Gertsch, tra i pionieri del realismo fotografico Anni ’70, che propone istantanee su dimensioni enormi di scene di Bohème contemporanee, come nel famoso Marina trucca Luciano, in cui le identità di gender dei personaggi sono ambigue, misteriose, sullo sfondo di una ambientazione cinematografica. Come John Waters reinventava i miti del divismo tra Doris Day e Anna Magnani nelle performances scatenate di Divine, così oggi tornano all’attenzione icone pop, che rimbalzano da un continente all’altro, tra colori saturi di copertine da rotocalco e le seduzioni di un mondo pubblicitario, in cui ancora risuonano echi di jingles antidiluviani (come la celeberrima Magic moments di Burt Bacharach) in versioni remix. Eppure tutto questo, secondo la suggestione di un grande studioso di cultura di genere, Vittorio Spinazzola, non dovrebbe avere come etichetta uno sbiadito rosa, ma piuttosto un ruggente rosso, perché sono in gioco passioni violente, senza regole. Come dice il personaggio interpretato da Julianne Moore nel bel Outside of Heaven di Todd Haines: “deve essere difficile scoprire che sei l’unico in una stanza”: su questa relazione tra libertà e convenzioni, si giocano non poche rappresentazioni importanti dell’oggi, in un percorso con cui dialoga la selezione proposta da Erica Vagliengo negli spazi di Atrium. Luca Scarlini
Il rosa sta tornando.
Si ripresenta in grande stile, color shocking, perchè i sentimenti amorosi prediligono tinte forti.
Genere mai scomparso, forse riposto in soffitta o nei mercatini per appassionati, farà capolino nelle edicole e librerie riproponendo il fotoromanzo, i romanzi di Liala e Carolina Invernizio ai lettori di oggi, pressati da un quotidiano sempre più frenetico, colmo di internet e nuove tecnologie, cellulari ultima versione, reality show, mp3 e Ipod. Se alla parola “fotoromanzo” vi è scappato un sorriso, pensando ai Grand Hotel che vostra nonna tiene sul comodino da letto, forse non sapete che “l’invenzione tutta italiana, non solo ha nutrito intere generazioni di lettori in cerca di facili evasioni, ma è stata esportata con successo in tutto il mondo. Basti pensare che nel 2000 il leader cinese Jiang Zemin ha dichiarato guerra ai fotoromanzi, genere in constante crescita nel paese asiatico” come riporta Alberto Forni sul sito di Dispenser.
Gli amori tormentati, donne fatali, uomini affascinanti e malandrini, figli illegittimi, si sa, hanno sempre avuto forte presa. D’altronde le novelas non sono mai tramontate, e se, negli anni ’80 regnavano Dallas e Dinasty, oggi c’è Beautiful, e Sentieri non perde share, pur andando in onda da decadi. Poi ci sono le new entry degli anni ’90-2000: Sex and the City e Desperate Housewives; non soap opera ma fiction declinate al femminile. Sul fronte cartaceo sarà un caso che Confidenze, spenga quest’anno, sessanta candeline? E che torni in libreria Peyton Place, scritto nel 1956 da Grace Metalious? E provate a spiegarmi il successo della collana Reddress Ink, degli immortali Harmony e delle storie raccontate con abilità dalla torinese Stefania Bertola? Proveranno a rispondere per voi, cinque giovani artisti, rivisitando il melò in chiave contemporanea dal 13 al 24 febbraio 2007 ad Atrium (Torino). Nel frattempo, andate a rovistare nella cantina di vostra prozia alla ricerca di una Liala d’annata. Un pò di formazione sul genere rosa ci vuole. Erica Vagliengo
Il melò è di nuovo in azione: un immaginario a lungo ostracizzato dalla critica benpensante viene recuperato in tutta la sua potenzialità eversiva, tornando ad alcuni maestri che hanno esplorato le potenzialità di questo universo. Mentre da poco si sono concluse le celebrazioni per il centenario di Luchino Visconti, continua il dibattito sulla straordinaria avventura di Rainer Werner Fassbinder, che ebbe in Douglas Sirk (spesso citato anche da Pedro Almodovar) il proprio maestro riconosciuto. Se il mondo intellettuale postfemminista riscopre i doppi fondi dark delle trame domestiche della grande Louisa May Alcott di Piccole donne, numerosi artisti rappresentano nelle loro opere una scena satura, dai colori e dalle forme solo apparentemente rassicuranti. Al Mumok di Vienna trionfa una retrospettiva del pittore svizzero Franz Gertsch, tra i pionieri del realismo fotografico Anni ’70, che propone istantanee su dimensioni enormi di scene di Bohème contemporanee, come nel famoso Marina trucca Luciano, in cui le identità di gender dei personaggi sono ambigue, misteriose, sullo sfondo di una ambientazione cinematografica. Come John Waters reinventava i miti del divismo tra Doris Day e Anna Magnani nelle performances scatenate di Divine, così oggi tornano all’attenzione icone pop, che rimbalzano da un continente all’altro, tra colori saturi di copertine da rotocalco e le seduzioni di un mondo pubblicitario, in cui ancora risuonano echi di jingles antidiluviani (come la celeberrima Magic moments di Burt Bacharach) in versioni remix. Eppure tutto questo, secondo la suggestione di un grande studioso di cultura di genere, Vittorio Spinazzola, non dovrebbe avere come etichetta uno sbiadito rosa, ma piuttosto un ruggente rosso, perché sono in gioco passioni violente, senza regole. Come dice il personaggio interpretato da Julianne Moore nel bel Outside of Heaven di Todd Haines: “deve essere difficile scoprire che sei l’unico in una stanza”: su questa relazione tra libertà e convenzioni, si giocano non poche rappresentazioni importanti dell’oggi, in un percorso con cui dialoga la selezione proposta da Erica Vagliengo negli spazi di Atrium. Luca Scarlini
Il rosa sta tornando.
Si ripresenta in grande stile, color shocking, perchè i sentimenti amorosi prediligono tinte forti.
Genere mai scomparso, forse riposto in soffitta o nei mercatini per appassionati, farà capolino nelle edicole e librerie riproponendo il fotoromanzo, i romanzi di Liala e Carolina Invernizio ai lettori di oggi, pressati da un quotidiano sempre più frenetico, colmo di internet e nuove tecnologie, cellulari ultima versione, reality show, mp3 e Ipod. Se alla parola “fotoromanzo” vi è scappato un sorriso, pensando ai Grand Hotel che vostra nonna tiene sul comodino da letto, forse non sapete che “l’invenzione tutta italiana, non solo ha nutrito intere generazioni di lettori in cerca di facili evasioni, ma è stata esportata con successo in tutto il mondo. Basti pensare che nel 2000 il leader cinese Jiang Zemin ha dichiarato guerra ai fotoromanzi, genere in constante crescita nel paese asiatico” come riporta Alberto Forni sul sito di Dispenser.
Gli amori tormentati, donne fatali, uomini affascinanti e malandrini, figli illegittimi, si sa, hanno sempre avuto forte presa. D’altronde le novelas non sono mai tramontate, e se, negli anni ’80 regnavano Dallas e Dinasty, oggi c’è Beautiful, e Sentieri non perde share, pur andando in onda da decadi. Poi ci sono le new entry degli anni ’90-2000: Sex and the City e Desperate Housewives; non soap opera ma fiction declinate al femminile. Sul fronte cartaceo sarà un caso che Confidenze, spenga quest’anno, sessanta candeline? E che torni in libreria Peyton Place, scritto nel 1956 da Grace Metalious? E provate a spiegarmi il successo della collana Reddress Ink, degli immortali Harmony e delle storie raccontate con abilità dalla torinese Stefania Bertola? Proveranno a rispondere per voi, cinque giovani artisti, rivisitando il melò in chiave contemporanea dal 13 al 24 febbraio 2007 ad Atrium (Torino). Nel frattempo, andate a rovistare nella cantina di vostra prozia alla ricerca di una Liala d’annata. Un pò di formazione sul genere rosa ci vuole. Erica Vagliengo
13
febbraio 2007
Melò: immagini dal mondo dei sentimenti
Dal 13 al 24 febbraio 2007
giovane arte
Location
ATRIUM
Torino, Piazza Solferino, (Torino)
Torino, Piazza Solferino, (Torino)
Orario di apertura
10-19
Vernissage
13 Febbraio 2007, ore 18
Autore
Curatore