Carta a mano. La carta e la sua storia. Il processo di realizzazione e’ quello arcaico mediante i telai che si immergono nelle vasche ricolme di acqua e polpa colorata, tinta con i colori naturali. Il nerofumo, l’ indaco, le galle di quercia. I segni sono filigrane delicate e ricamate sulla superficie dei telai, oppure masse di polpa spostata con gesti asciutti del telaio e della mano. Un richiamo alla storia del segno e della sua forza comunicativa. Su queste carte il segno non e’ tracciato ma ricavato da vuoti accostati, da spazi sovrapposti a formare una trama di significati. Il risultato e’ un foglio, integro e unico. Segnato, ricomposto, tinto, comunque un foglio solo senza interventi postumi. La mano dell’artista si ferma appena la carta e’ pronta, nel momento in cui gli altri cominciano ad intervenire. Le delicate intuizioni che affiorano sulla superficie della carta sono pensate nel momento in cui l’artista manipola i materiali, li sceglie ed accosta lasciando grande spazio all’uso dei telai che fondono nella tecnica le intuizioni orientali della carta Washi e quelle occidentali della sua presentazione in montaggi su garze tese su telai.
L’insieme dei lavori costituisce un unico percorso che congiunge la manifattura della carta fatta a mano e l’intuizione creativa che la decontestualizza e ne fa opera in se. La sua fragilita’ diventa forza e la trasparenza il contenuto. Vedere attraverso significa non nascondere una fragilita’ conosciuta, nella carta e nell’artista.