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Umberto Mario Garro – Dimmi di chi sei paradigma
personale
Comunicato stampa
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Dimmi di chi sei paradigma
Tra essenza, presenza e assenza
C'è un velo di malinconia e di tristezza che avvolge come calaverna le opere pittoriche di Garro, sogno, reminescenze, rimembranze, pregnano i volti assorti, esterrefatti, metidabondi, evanescenti che possono toccare il virtuale e al contempo anche il reale.Una carrellata, passerella di volti, alcuni noti, altri no, altri sorpresi nella mente creativa dell' artista che incuriosiscono il fruitore in un crescendo di incognite cromatiche, grafiche e di tematiche contenutistiche e rappresentative.
Ciò che colpisce maggiormente nell' opera pittoriche dell' artista, è senza ombra di dubbio, l'alternanza di studi, progetti grafici tradizionali con ardite soluzioni sperimentali, dovute, oltre alla grafica, alla tecnica risolutiva utilizzata dalP artista.
Pastelli ad olio, mordenti, estratti vegetali naturali, ossidi e pigmenti naturali, sono le sfumature e le spigolature cromatiche ricercate dall'artista.
Le superfici cartacee sono particolari e interessanti, provengono da ricerche spasmodiche originali orientali, spesso sono cellulosa grezza e/o intessuti di fiori e foglie che emergono si intravedono e si intersecano con il segno e il colore della figurazione rappresentata.
Una forte tensione e una grande sofferenza , una lacerazione , guidano 1' anima dell' artista alla ricerca dello stadio giusto che volente o nolente capta gli umori sentimentali ad ampio raggio e che dialoga e si interroga con i personaggi rappresentati come se fossero archetipi di una cultura sociale dedita ali' appannaggio dell' apparire e non dell' essere.
Per cui le opere di Garro non sembrano la condizione di una visione artistica di un individuo piegato dalle mistificazioni, della menzogna, della scorrettezza, dalle giustificazioni per la difesa di tesi suffragate dal nulla, dalF ammanco ,dall' assenza, dalla depressione e dall' esaurimento,
dai disguidi e dai panegirici di pseudo-amici.
Qui si prova ad interpretare in modo pragmatico queste visioni di immaginazione attiva e
creativa di interesse e lunghi dialoghi con personaggi prototipi a cui da le sembianze di figure provenienti dalle diverse tradizioni letterarie, artistiche, sociale, filosofiche e religiose. Garro sceglie e scava, incidendo appositamente, consapevolmente e opportunamente, lo spirito delle profondità dei personaggi rispetto allo spirito dei
Piace viaggiare in una terra inesplorata da dove si può identificare e mettere in guardia la società moderna sui pericoli, il fascino, la bellezza dell' inconscio e gli aspetti realistici dell' uomo. Spesso le caratteristiche però sono lo specchio dell' anima e delle profondità intime e inconsce dell' uomo.
Si percepisce anche una dicotomia di pensiero semantico e somatico, basato sulle
caratteristiche fisiognomiche di scelte di convenienza e frettolose senza minimamente
valutare il vero dal falso, una scambiando il catartico momentaneo dall' intimo processo probatorio. Gli occhi, che permettono di vedere, osservare e percepire, dando i giusti impulsi al cervello, possono benissimo esprimere momenti variabili belli, brutti, di stupore, di paura. Si nota uno sguardo incredulo e non sereno né felice, dovuto spesso al coraggio di scelte riferibili a critiche aggiuntive, quindi gioco forza nasce la raffigurazione malinconica rappresentativa e iconografica di Umberto Mario Garro.
I colori sono quei colori mediterranei vivi, la rappresentazione scenografica, può essere adattabile a qualsiasi ambiente interno oppure esterno ed ecco in una poliedrica danza
di colori il blu, il rosso, l'indaco, il verde, il noce, il ciliegio, gli ossidi pigmenti naturali, decorano contornando e dando vita alle opere dell' artista.
Si evince al fine nelle opere di Garro, una ricerca spaziale e temporale che ha come itinerario uno studio approfondito su tematiche vertenti sulla rivisitazione dei grandi artisti del passato e dell' arte contemporanea.
Pietro Villani
Tra essenza, presenza e assenza
C'è un velo di malinconia e di tristezza che avvolge come calaverna le opere pittoriche di Garro, sogno, reminescenze, rimembranze, pregnano i volti assorti, esterrefatti, metidabondi, evanescenti che possono toccare il virtuale e al contempo anche il reale.Una carrellata, passerella di volti, alcuni noti, altri no, altri sorpresi nella mente creativa dell' artista che incuriosiscono il fruitore in un crescendo di incognite cromatiche, grafiche e di tematiche contenutistiche e rappresentative.
Ciò che colpisce maggiormente nell' opera pittoriche dell' artista, è senza ombra di dubbio, l'alternanza di studi, progetti grafici tradizionali con ardite soluzioni sperimentali, dovute, oltre alla grafica, alla tecnica risolutiva utilizzata dalP artista.
Pastelli ad olio, mordenti, estratti vegetali naturali, ossidi e pigmenti naturali, sono le sfumature e le spigolature cromatiche ricercate dall'artista.
Le superfici cartacee sono particolari e interessanti, provengono da ricerche spasmodiche originali orientali, spesso sono cellulosa grezza e/o intessuti di fiori e foglie che emergono si intravedono e si intersecano con il segno e il colore della figurazione rappresentata.
Una forte tensione e una grande sofferenza , una lacerazione , guidano 1' anima dell' artista alla ricerca dello stadio giusto che volente o nolente capta gli umori sentimentali ad ampio raggio e che dialoga e si interroga con i personaggi rappresentati come se fossero archetipi di una cultura sociale dedita ali' appannaggio dell' apparire e non dell' essere.
Per cui le opere di Garro non sembrano la condizione di una visione artistica di un individuo piegato dalle mistificazioni, della menzogna, della scorrettezza, dalle giustificazioni per la difesa di tesi suffragate dal nulla, dalF ammanco ,dall' assenza, dalla depressione e dall' esaurimento,
dai disguidi e dai panegirici di pseudo-amici.
Qui si prova ad interpretare in modo pragmatico queste visioni di immaginazione attiva e
creativa di interesse e lunghi dialoghi con personaggi prototipi a cui da le sembianze di figure provenienti dalle diverse tradizioni letterarie, artistiche, sociale, filosofiche e religiose. Garro sceglie e scava, incidendo appositamente, consapevolmente e opportunamente, lo spirito delle profondità dei personaggi rispetto allo spirito dei
Piace viaggiare in una terra inesplorata da dove si può identificare e mettere in guardia la società moderna sui pericoli, il fascino, la bellezza dell' inconscio e gli aspetti realistici dell' uomo. Spesso le caratteristiche però sono lo specchio dell' anima e delle profondità intime e inconsce dell' uomo.
Si percepisce anche una dicotomia di pensiero semantico e somatico, basato sulle
caratteristiche fisiognomiche di scelte di convenienza e frettolose senza minimamente
valutare il vero dal falso, una scambiando il catartico momentaneo dall' intimo processo probatorio. Gli occhi, che permettono di vedere, osservare e percepire, dando i giusti impulsi al cervello, possono benissimo esprimere momenti variabili belli, brutti, di stupore, di paura. Si nota uno sguardo incredulo e non sereno né felice, dovuto spesso al coraggio di scelte riferibili a critiche aggiuntive, quindi gioco forza nasce la raffigurazione malinconica rappresentativa e iconografica di Umberto Mario Garro.
I colori sono quei colori mediterranei vivi, la rappresentazione scenografica, può essere adattabile a qualsiasi ambiente interno oppure esterno ed ecco in una poliedrica danza
di colori il blu, il rosso, l'indaco, il verde, il noce, il ciliegio, gli ossidi pigmenti naturali, decorano contornando e dando vita alle opere dell' artista.
Si evince al fine nelle opere di Garro, una ricerca spaziale e temporale che ha come itinerario uno studio approfondito su tematiche vertenti sulla rivisitazione dei grandi artisti del passato e dell' arte contemporanea.
Pietro Villani
21
gennaio 2007
Umberto Mario Garro – Dimmi di chi sei paradigma
Dal 21 al 31 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA ROMA [sede definitivamente chiusa]
Siracusa, Via Della Maestranza, 110, (Siracusa)
Siracusa, Via Della Maestranza, 110, (Siracusa)
Vernissage
21 Gennaio 2007, ore 18.30
Autore