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Stefano Esposito – Articolo 11: l’Italia ripudia la guerra
personale del fotografo
Comunicato stampa
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“Articolo 11: l’Italia ripudia la guerra” è il titolo della mostra personale del fotografo Stefano Esposito, che si terrà dal 12 al 31 gennaio 2007 presso Zoe Spazio Arte. Saranno esposte nove grandi fotografie, scattate il 2 giugno scorso in occasione dei festeggiamenti per la festa della Repubblica. Ma più che testimoniarci virate e maestrie in volo, delle Frecce Tricolori, l’autore trascende il dato reale per trasmetterci sensazioni tanto di oppressione e guerra che di liberazione e sogno.
“Il volo è uno dei più grandi simboli dell’immaginazione umana, nel mito, nella poesia, nella leggenda, che trova nella “Tomba del tuffatore” l’archetipo del sogno del volo, dell’aspirazione all’elevazione, del desiderio dell’ebbrezza del distacco, della sospensione nell’aria, del superamento della umana natura gravitazionale. L’invenzione dell’aereoplano è stata motore di civiltà, in quanto capace di creare relazioni di reciprocità tra gli individui attraverso il viaggio, quale strumento di emozione, cultura e conoscenza. Tuttavia, le immagini in mostra alludono e preludono anche ad un disastro, a un’armonia che si spezza, ad un orizzonte obliquo proprio di una virata: la terra e i fiumi prendono fuoco come a New York, Pearl Harbour, Hiroshima, come nella giungla vietnamita, dove i nomi delle vittime sono scritti sull’acqua e sulla polvere. Nel momento in cui gli aerei volano via, qualcosa se ne è andato, ma una parte della nostra anima si risveglia nell’angoscia. Il fotografo, in virtù di tale duplice visione e interpretazione, quasi antitetica, riesce a celebrare il significato della pace come valore assoluto declinando quello della morte.”
(Valerio de Filippis)
“Il volo è uno dei più grandi simboli dell’immaginazione umana, nel mito, nella poesia, nella leggenda, che trova nella “Tomba del tuffatore” l’archetipo del sogno del volo, dell’aspirazione all’elevazione, del desiderio dell’ebbrezza del distacco, della sospensione nell’aria, del superamento della umana natura gravitazionale. L’invenzione dell’aereoplano è stata motore di civiltà, in quanto capace di creare relazioni di reciprocità tra gli individui attraverso il viaggio, quale strumento di emozione, cultura e conoscenza. Tuttavia, le immagini in mostra alludono e preludono anche ad un disastro, a un’armonia che si spezza, ad un orizzonte obliquo proprio di una virata: la terra e i fiumi prendono fuoco come a New York, Pearl Harbour, Hiroshima, come nella giungla vietnamita, dove i nomi delle vittime sono scritti sull’acqua e sulla polvere. Nel momento in cui gli aerei volano via, qualcosa se ne è andato, ma una parte della nostra anima si risveglia nell’angoscia. Il fotografo, in virtù di tale duplice visione e interpretazione, quasi antitetica, riesce a celebrare il significato della pace come valore assoluto declinando quello della morte.”
(Valerio de Filippis)
12
gennaio 2007
Stefano Esposito – Articolo 11: l’Italia ripudia la guerra
Dal 12 al 31 gennaio 2007
fotografia
Location
ZOE SPAZIO ARTE
Roma, Via Dei Falisci, 8, (Roma)
Roma, Via Dei Falisci, 8, (Roma)
Orario di apertura
18,00 – 02,00 - (domenica chiuso)
Vernissage
12 Gennaio 2007, ore 21,30
Autore