L'indagine sistematica di Yunong WANG (Dalian, China 1969) delle variazioni della luce, nelle diverse ore del giorno e in tutte le stagioni, restituisce la sostanza di un'atmosfera, di un profumo e di un silenzio. "Il riflesso ti conduce in una dimensione irreale, soggettiva, dove arrivi a capire meglio te stesso", spiega l'artista che, oltre ai paesaggi, realizza ritratti di animali. Cani a passeggio al parco, una lepre, un gallo, ma anche volpi, giraffe, leoni. Solenni e imperiosi come principi del Rinascimento. "Ogni animale ha la sua personalità, io cerco di farla venire fuori".

Xin ZHOU (Beijing, China 1973) trae dai viaggi materia per i suoi lavori: "Le città, l'aeroporto, la stazione sono il mio territorio di caccia", dice Xin Zhou. "Prendo appunti con la macchina fotografica. Registro scene quotidiane, gente che si incrocia, si avvicina e si perde. Ciascuno per la sua strada, col suo scopo, per un destino diverso". La folla che si arrampica per le scale mobili o quella che assiste euforica a un concerto. Una coppia che volteggia elegante sulla pista da ballo o una ragazzina che dondola sull'altalena. Forme descritte con tratto veloce, che in qualche caso tendono a essere inghiottite in macchie di luce e colore. "Quello che voglio è cogliere la vita nel suo divenire. Fermare sulla tela l'attimo irripetibile".

(Tratto dal servizio di Licia Spagnesi uscito sul numero di Arte di gennaio 2007)