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Mario Fallini
La mostra si divide in due sezioni e rappresenta il meglio della produzione dell’artista piemontese
Comunicato stampa
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Verrà inaugurata a Ovada sabato 16 dicembre e durerà fino al 21 gennaio la mostra del grande pittore alessandrino Mario Fallini. La mostra si divide in due sezioni e rappresenta il meglio della produzione dell’artista piemontese, verranno presentate le due collezioni UN CASTELLO DI IMMAGINI e IL PASSO DI SATURNO. Le due mostre saranno allestite presso: Spazio Sotto L’Ombrello di Scalinata Sligge 10 e presso la Loggia di San Sebastiano a Ovada e saranno visitabili ogni fine settimana (da venerdì a domenica) dalle 17 alle 19 fino al 21 gennaio 2007.
L’inaugurazione di sabato 16 dicembre inizierà alle ore 18 presso lo Spazio Sotto L’Ombrello di Scalinata Sligge per spostarsi poi alle 18.30 alla Loggia di San Sebastiano dove alle 19 inizierà il concerto del musicista Claudio Valenti che alla viola eseguirà musiche di J. S. Bach e brani di musicisti contemporanei.
La mostra rientra nell’ambito delle attività dell’Associazione Culturale Due Sotto L’ombrello è appoggiata e sostenuta dal Comune di Ovada, dal Comune di Alessandria e con il patrocinio della Provincia di Alessandria.
La città di Ovada dopo il grande successo della terza edizione di INCONTEMPORANEA (24-27 agosto 2006), che questa estate ha fatto registrare un’affluenza record di spettatori a tutti gli spettacoli presentati durante i quattro giorni della rassegna, ha deciso di continuare a proporre eventi e spettacoli culturali di interesse e richiamo. Con la mostra di Mario Fallini si completa idealmente il percorso di INCONTEMPORANEA 2006, e si affianca alle discipline presentate ad agosto (musica, poesia, teatro e cinema) anche la pittura.
Anche il Comune di Alessandria partecipa all’evento che vede protagonista un suo illustre cittadino che ha portato la sua arte e quindi il nome della città in giro per l’Italia e l’Europa.
Mario Fallini è uno dei pittori di spicco del panorama italiano e con questa sua ultima mostra riassume trenta anni di carriera.
La carriera di Fallini inizia nel 1978 con la sua prima personale in cui si possono trovare già gli accenni della sua opera futura. Artista attivo e inesauribile esce ben presto dalla collocazione locale per approdare a palcoscenici più prestigiosi. Nel 1981 la sua prima mostra collettiva Libro d’artista approda al Metrònom di Barcellona e al Centre G. Pompidou di Parigi. Le opere dell’artista nato ad Alessandria nel 1947 iniziano a girare tutta l’Italia e l’Europa: Zagabria, Belgrado, Roma, Milano, Barcellona, Firenze, Genova, Parigi, Parma e Torino.
Non si può affrontare il discorso sull’opera di Mario Fallini senza focalizzare l’attenzione sulla categoria del tempo, per negarla subito dopo, entrando in una specie di bolla temporale fatta di eternità immanente: questa condizione è una sua scelta deliberata, necessaria allo svolgimento di una copiosa produzione e delle tante e diverse cose che ha da dire, che si affollano e quasi si accavallano; eternità immanente come rimedio alla vita breve, perché l’arte è lunga. In questo modo ci si sottrae all’incalzare del tempo, all’avvicendamento dei propri “periodi” e al carosello delle mode e dei revival.
L’importanza del legame tra scrittura in particolare titolo e immagine e soprattutto sui repertori litografici della sua opera è spiegata direttamente dall’artista in una delle poche e rare interviste rilasciate. Il titolo è fondamentale: attraverso l’unione tra i titoli e le immagini, che sono motti di spirito figurativi e linguistici tratti dalla storia, si concretizza qualcosa di simile ai rebus, che Freud paragonava al lavoro dell’inconscio: dalle profondità della storia si realizza una salutare risalita in superficie. La mitologia e la stessa storia dell’arte vengono recuperate e assunte come banche –oggi esistono testi, grandi “vocabolari”, repertori che raccolgono in modo sistematico ogni possibile immagine-, nei confronti delle quali la copia, il plagio sono espliciti.
L’inaugurazione di sabato 16 dicembre inizierà alle ore 18 presso lo Spazio Sotto L’Ombrello di Scalinata Sligge per spostarsi poi alle 18.30 alla Loggia di San Sebastiano dove alle 19 inizierà il concerto del musicista Claudio Valenti che alla viola eseguirà musiche di J. S. Bach e brani di musicisti contemporanei.
La mostra rientra nell’ambito delle attività dell’Associazione Culturale Due Sotto L’ombrello è appoggiata e sostenuta dal Comune di Ovada, dal Comune di Alessandria e con il patrocinio della Provincia di Alessandria.
La città di Ovada dopo il grande successo della terza edizione di INCONTEMPORANEA (24-27 agosto 2006), che questa estate ha fatto registrare un’affluenza record di spettatori a tutti gli spettacoli presentati durante i quattro giorni della rassegna, ha deciso di continuare a proporre eventi e spettacoli culturali di interesse e richiamo. Con la mostra di Mario Fallini si completa idealmente il percorso di INCONTEMPORANEA 2006, e si affianca alle discipline presentate ad agosto (musica, poesia, teatro e cinema) anche la pittura.
Anche il Comune di Alessandria partecipa all’evento che vede protagonista un suo illustre cittadino che ha portato la sua arte e quindi il nome della città in giro per l’Italia e l’Europa.
Mario Fallini è uno dei pittori di spicco del panorama italiano e con questa sua ultima mostra riassume trenta anni di carriera.
La carriera di Fallini inizia nel 1978 con la sua prima personale in cui si possono trovare già gli accenni della sua opera futura. Artista attivo e inesauribile esce ben presto dalla collocazione locale per approdare a palcoscenici più prestigiosi. Nel 1981 la sua prima mostra collettiva Libro d’artista approda al Metrònom di Barcellona e al Centre G. Pompidou di Parigi. Le opere dell’artista nato ad Alessandria nel 1947 iniziano a girare tutta l’Italia e l’Europa: Zagabria, Belgrado, Roma, Milano, Barcellona, Firenze, Genova, Parigi, Parma e Torino.
Non si può affrontare il discorso sull’opera di Mario Fallini senza focalizzare l’attenzione sulla categoria del tempo, per negarla subito dopo, entrando in una specie di bolla temporale fatta di eternità immanente: questa condizione è una sua scelta deliberata, necessaria allo svolgimento di una copiosa produzione e delle tante e diverse cose che ha da dire, che si affollano e quasi si accavallano; eternità immanente come rimedio alla vita breve, perché l’arte è lunga. In questo modo ci si sottrae all’incalzare del tempo, all’avvicendamento dei propri “periodi” e al carosello delle mode e dei revival.
L’importanza del legame tra scrittura in particolare titolo e immagine e soprattutto sui repertori litografici della sua opera è spiegata direttamente dall’artista in una delle poche e rare interviste rilasciate. Il titolo è fondamentale: attraverso l’unione tra i titoli e le immagini, che sono motti di spirito figurativi e linguistici tratti dalla storia, si concretizza qualcosa di simile ai rebus, che Freud paragonava al lavoro dell’inconscio: dalle profondità della storia si realizza una salutare risalita in superficie. La mitologia e la stessa storia dell’arte vengono recuperate e assunte come banche –oggi esistono testi, grandi “vocabolari”, repertori che raccolgono in modo sistematico ogni possibile immagine-, nei confronti delle quali la copia, il plagio sono espliciti.
16
dicembre 2006
Mario Fallini
Dal 16 dicembre 2006 al 21 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
LOGGIA DI SAN SEBASTIANO
Ovada, Vico San Giovanni, (Alessandria)
Ovada, Vico San Giovanni, (Alessandria)
Orario di apertura
da venerdì a domenica dalle 17 alle 19
Vernissage
16 Dicembre 2006, ore 18
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