Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gioielli in famiglia
Dipinti inediti dalla raccolta della Casa dell’Orfano di Ponte Selva (Clusone)
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra è costituita da quindici opere, in gran parte inedite, provenienti dalla raccolta della “Casa dell’Orfano” di Ponte Selva, frazione di Clusone, l’istituzione fondata nel 1925 da Monsignor Giovanni Antonietti (1892-1976) per l’assistenza agli orfani di guerra e ai bambini bisognosi.
I dipinti sono approdati all’Ente Morale, trasformatosi tra il 1925 e il 1950 in un vero e proprio “villaggio” per l’infanzia bisognosa, comprensivo di ambulatori, dormitori, edifici per la ricreazione e la mensa, chiesa ecc. edificati da noti architetti come Giovanni Muzio, Luigi Angelini, Dante Fornoni, sotto forma di lasciti o donazioni da parte di privati cittadini con lo scopo di incrementarne il patrimonio e di riflesso le capacità operative.
Particolarmente rilevante, in termini sia quantitativi che qualitativi, risulta il lascito della famiglia bergamasca dei Suardo, grazie al quale, nel 1926-27, viene eretto, all’interno del villaggio, un edificio di tre piani con terrazzo per la cura elioterapica intitolato alla memoria della contessa Giulia Suardo Scotti.
Le opere, parte di una collezione che ammonta a una trentina di pezzi, tuttora ubicati nella sede dell’Ente a Ponte Selva, sono state selezionate sulla base della qualità e della varietà tipologica (ritratti, pale d’altare, dipinti per la devozione privata, miniature ecc.) oltre che geografica (sono rappresentati pittori lombardi, veneti e di area fiamminga) con l’obiettivo di sottoporle all’attenzione del pubblico e degli studiosi.
La raccolta, infatti, costituita da dipinti di piccolo e grande formato, comprende opere di gran pregio di autori assai noti accanto ad altre particolarmente interessanti sul piano iconografico o sotto il profilo attribuzionistico.
Tra le tele più rappresentative si segnalano i due splendidi ed austeri ritratti dei coniugi Ambiveri del bergamasco Giovan Paolo Cavagna (1550-1627) di sapore ancora moroniano e ripetutamente presenti in prestigiose mostre sulla pittura lombarda, uno smagliante anche se problematico Congedo di Cristo dalla madre attribuito al giorgionesco Giovanni Cariani (1485-1548 ca.), nato a Fuipiano al Brembo e attivo nel primo Cinquecento tra Venezia e Bergamo, la monumentale pala della Pietà dell’oriundo bergamasco Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (1548 ca.-1628) dipinta nei primi anni del Seicento e una funambolica, drammatica Deposizione di Cristo del clusonese Antonio Cifrondi(1656-1730), straordinariamente affine a quella conservata proprio al MAT di Clusone, con la quale viene messa per la prima volta a confronto.
Nel suo complesso la collezione, che sotto molti aspetti presenta singolari affinità con quella del museo clusonese che si appresta ad accoglierla, attende ancora di essere catalogata e studiata in modo approfondito anche per quanto riguarda la provenienza di ciascuna opera, le circostanze della sua esecuzione e quelle dell’acquisizione da parte dell’Ente proprietario.
L’auspicio è che l’iniziativa, promossa dal MAT e curata da Maria Cristina Rodeschini Galati, Enrico De Pascale e Paolo Plebani, possa rappresentare, oltre che una piacevole sorpresa per il pubblico, un’occasione per meglio conoscere, valorizzare e tutelare una testimonianza tanto significativa e preziosa del patrimonio artistico locale.
Enrico De Pascale
I dipinti sono approdati all’Ente Morale, trasformatosi tra il 1925 e il 1950 in un vero e proprio “villaggio” per l’infanzia bisognosa, comprensivo di ambulatori, dormitori, edifici per la ricreazione e la mensa, chiesa ecc. edificati da noti architetti come Giovanni Muzio, Luigi Angelini, Dante Fornoni, sotto forma di lasciti o donazioni da parte di privati cittadini con lo scopo di incrementarne il patrimonio e di riflesso le capacità operative.
Particolarmente rilevante, in termini sia quantitativi che qualitativi, risulta il lascito della famiglia bergamasca dei Suardo, grazie al quale, nel 1926-27, viene eretto, all’interno del villaggio, un edificio di tre piani con terrazzo per la cura elioterapica intitolato alla memoria della contessa Giulia Suardo Scotti.
Le opere, parte di una collezione che ammonta a una trentina di pezzi, tuttora ubicati nella sede dell’Ente a Ponte Selva, sono state selezionate sulla base della qualità e della varietà tipologica (ritratti, pale d’altare, dipinti per la devozione privata, miniature ecc.) oltre che geografica (sono rappresentati pittori lombardi, veneti e di area fiamminga) con l’obiettivo di sottoporle all’attenzione del pubblico e degli studiosi.
La raccolta, infatti, costituita da dipinti di piccolo e grande formato, comprende opere di gran pregio di autori assai noti accanto ad altre particolarmente interessanti sul piano iconografico o sotto il profilo attribuzionistico.
Tra le tele più rappresentative si segnalano i due splendidi ed austeri ritratti dei coniugi Ambiveri del bergamasco Giovan Paolo Cavagna (1550-1627) di sapore ancora moroniano e ripetutamente presenti in prestigiose mostre sulla pittura lombarda, uno smagliante anche se problematico Congedo di Cristo dalla madre attribuito al giorgionesco Giovanni Cariani (1485-1548 ca.), nato a Fuipiano al Brembo e attivo nel primo Cinquecento tra Venezia e Bergamo, la monumentale pala della Pietà dell’oriundo bergamasco Jacopo Negretti detto Palma il Giovane (1548 ca.-1628) dipinta nei primi anni del Seicento e una funambolica, drammatica Deposizione di Cristo del clusonese Antonio Cifrondi(1656-1730), straordinariamente affine a quella conservata proprio al MAT di Clusone, con la quale viene messa per la prima volta a confronto.
Nel suo complesso la collezione, che sotto molti aspetti presenta singolari affinità con quella del museo clusonese che si appresta ad accoglierla, attende ancora di essere catalogata e studiata in modo approfondito anche per quanto riguarda la provenienza di ciascuna opera, le circostanze della sua esecuzione e quelle dell’acquisizione da parte dell’Ente proprietario.
L’auspicio è che l’iniziativa, promossa dal MAT e curata da Maria Cristina Rodeschini Galati, Enrico De Pascale e Paolo Plebani, possa rappresentare, oltre che una piacevole sorpresa per il pubblico, un’occasione per meglio conoscere, valorizzare e tutelare una testimonianza tanto significativa e preziosa del patrimonio artistico locale.
Enrico De Pascale
07
dicembre 2006
Gioielli in famiglia
Dal 07 dicembre 2006 al 07 gennaio 2007
arte antica
Location
MAT – MUSEO ARTE TEMPO – PALAZZO MARINONI BARCA
Clusone, Via Bonomo De Bernardis, 5, (Bergamo)
Clusone, Via Bonomo De Bernardis, 5, (Bergamo)
Orario di apertura
da lunedì a domenica: dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 18,30
venerdì dalle 15,30 alle 18,30 e dalle 20,00 alle 22,00
Martedì chiuso
Vernissage
7 Dicembre 2006, ore 17
Autore
Curatore