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Generazione
Lo scopo di questa mostra è presentare le opere di alcuni artisti moderni provenienti da paesi diversi ma con una caratteristica in comune: l’identità multipla. Davanti a lavori di vari autori vale la pena tentare di realizzare un’esperienza comune di comparazione, di analisi e di critica
Comunicato stampa
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Lo scopo di questa mostra è presentare le opere di alcuni artisti moderni provenienti da paesi diversi ma con una caratteristica in comune: l’identità multipla. Davanti a lavori di vari autori vale la pena tentare di realizzare un’esperienza comune di comparazione, di analisi e di critica.
L’esposizione propone un’unità compatta di identità molteplici che coesistono contemporaneamente e non si negano a vicenda.
Partendo da una possibile metamorfosi che si forma tra il lavoro e la personalità del suo autore, le opere rappresentano il bisogno di difendersi dall’esterno. Non ci troviamo dinanzi ad un desiderio di fuga, ma piuttosto alla volontà di annullare l’effetto delle contaminazioni esterne, spesso troppo aggressive e irruente.
Willy Darko, artista croato ma torinese di adozione, decanta l’immagine del corpo ed indica che si tratta di un atto simbolico superiore e per questo inscindibile dal concetto etico ed estetico che ci permette di interpretare il mondo. Tramite l’uso della fotografia e del video l’artista cerca di “raccontare” gli anni Settanta, periodo storico caratterizzato dalle contestazioni politico-sociali e dai numerosi raduni musicali.
Lo spagnolo Mariano Poyatos attraverso la semplicità delle forme delle sue sculture in terracotta rappresenta i trionfi temporanei delle civiltà sullo spazio fisico. Si tratta di opere che in silenzio giocano con l’evocazione dei tempi antichi e richiamano alla memoria gli echi rurali ed artigianali.
L’artista italiano Sergio Ragalzi con le sue figure “terribili” fa emergere una rabbia esistenziale che rasenta la disperazione, non sfociando mai in retorica ed intimismo grazie alle specificità formali e stilistiche dell’opera.
L’esposizione propone un’unità compatta di identità molteplici che coesistono contemporaneamente e non si negano a vicenda.
Partendo da una possibile metamorfosi che si forma tra il lavoro e la personalità del suo autore, le opere rappresentano il bisogno di difendersi dall’esterno. Non ci troviamo dinanzi ad un desiderio di fuga, ma piuttosto alla volontà di annullare l’effetto delle contaminazioni esterne, spesso troppo aggressive e irruente.
Willy Darko, artista croato ma torinese di adozione, decanta l’immagine del corpo ed indica che si tratta di un atto simbolico superiore e per questo inscindibile dal concetto etico ed estetico che ci permette di interpretare il mondo. Tramite l’uso della fotografia e del video l’artista cerca di “raccontare” gli anni Settanta, periodo storico caratterizzato dalle contestazioni politico-sociali e dai numerosi raduni musicali.
Lo spagnolo Mariano Poyatos attraverso la semplicità delle forme delle sue sculture in terracotta rappresenta i trionfi temporanei delle civiltà sullo spazio fisico. Si tratta di opere che in silenzio giocano con l’evocazione dei tempi antichi e richiamano alla memoria gli echi rurali ed artigianali.
L’artista italiano Sergio Ragalzi con le sue figure “terribili” fa emergere una rabbia esistenziale che rasenta la disperazione, non sfociando mai in retorica ed intimismo grazie alle specificità formali e stilistiche dell’opera.
06
dicembre 2006
Generazione
Dal 06 dicembre 2006 al 19 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
VELAN
Torino, Via Saluzzo, 64, (Torino)
Torino, Via Saluzzo, 64, (Torino)
Orario di apertura
da Martedì a Venerdì ore 16,00 – 19,00. Lunedì e Sabato su appuntamento
Vernissage
6 Dicembre 2006, ore 19
Autore