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A me interessa molto lavorare sui processi didattici e proporre modelli diversificati; ovviamente un punto importantissimo dell’esperienza è rappresentato dalla coralità, dalla inclusione e dalle dinamiche partecipative collettive, esperite e testate nella pratica. Ma al di là delle mie intenzioni e dei miei interessi molto chiari, per fortuna ci sono sempre grandi sorprese! Certamente è possibile pianificare, proporre, favorire e mediare, ma le persone cambiano sempre e dunque i partecipanti sono determinanti non solo per la riuscita, ma anche per lo svolgimento del workshop, in base al loro background, agli obiettivi che si propongono e al tipo di coinvolgimento. Porto nel contesto del workshop, il mio background, le cose che so fare e quelle che posso condividere ed invito tutti i partecipanti a fare lo stesso, è davvero affascinante quando questo accade, e quando si negozia con se stessi, l’artista, gli altri partecipanti, il tempo, il metodo, le cose da fare, come farle e perché.
Penso che un’esperienza del genere mi aiuti a riflettere e a rendere più comunicabile il mio lavoro, ed è soprattutto per questo motivo che spero ce ne siano sempre altre. Ho insegnato sette anni in due diverse università spagnole, sto completando il mio PhD, insomma il percorso formativo e in generale la didattica sono parte integrante del mio lavoro e ne arricchiscono, discutono e modificano i contenuti e la stessa metodologia.
Ma questo non significa che creda nel fatto che il lavoro dell’artista oggi debba misurarsi in contesti e con interlocutori diversi da quelli abituali. Non credo in ricette o formule prestabilite, e forse in alcuni casi la coerenza con la propria ricerca e il proprio metodo siano anche doverosi, ma posso parlare per me, e io si, ritengo importante, a volte urgente e stimolante, poter allargare i confini della comunicazione di quello che faccio, trovare nuove metodologie, stupire anche le mie stesse aspettative e non limitare non solo i linguaggi e le contaminazioni, ma la stessa modalità di fruizione. Il cinema e la musica, oltre all’arte visiva, costituiscono le basi del mio background, e raggiungere un pubblico così ampio di interlocutori è un obiettivo che mi interesserà sempre.