Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Oltre l’Occidente
rappresentazioni estreme nei tessuti orientali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quante volte, osservando un tessuto orientale, viene spontaneo leggerci delle forti similitudini con opere celebri dell’arte contemporanea occidentale? Fin troppo spesso, sembra lecito rispondere. E se una parte dell’arte d’oggi resta visualmente estrema e radicale, lo sono e lo son state anche alcune esperienze tessili. Tuttavia risultano pressoché ignote in occidente e questa mostra intende presentarne alcune tra le più sorprendenti.
“Il criterio è far conoscere delle rappresentazioni estreme in un linguaggio d’immensa gittata com’è quello del tessuto e in un territorio vastissimo che va dall’Iraq alla Cina. In un mondo, quindi, in cui il tessuto è stato e in parte ancora resta il nodo di massima eccellenza tecnica di molte civiltà e d’innumerevoli culture. Qualcosa di simile, per chiarirne l’importanza, a ciò che è stata la pittura in occidente sino a tempi recenti. In quanto “rappresentazioni estreme”, assai diverse dalla stragrande maggioranza dei tessuti orientali vecchi e nuovi che hanno circolato in Occidente (e spesso poco note anche in oriente), hanno relazioni strettissime con le più audaci esperienze visuali dell’arte contemporanea. Sono state infatti scelte da occhi occidentali e volenti o nolenti innescano meccanismi comparativi con l’arte di casa nostra” (Graziano Marini e Enrico Mascelloni, dal saggio che introduce il catalogo)
Verranno presentate 90 opere a volte di notevoli dimensioni e di eccezionale qualità, allestite negli spazi suggestivi della Sala delle Pietre e del Nido dell’Aquila. I tappeti di propaganda dello Xing-Xiang (anni ’40-60) e i Tappeti di guerra afghani (dagli anni ’80 ad oggi), protagonisti di un mondo iperfigurativo che si misura con la contemporaneità più calda, convivono con opere che sembrano appartenere a tradizioni immutate e remote e dove l’astrazione tende sia ad un radicale minimalismo che ad un’occupazione fittissima di tutto il campo visivo: antichi feltri centroasiatici, Julakhirs di Buchara e Samarkand, Kilim anatolici e caucasici, grandi teli ricamati ( a volte Kilim) del Sind, del Beluchistan e dei territori della Frontiera di Nord-Ovest (area pakistana a ridosso dell’Afghanistan, che, come si vedrà, non produce soltanto le armi per Al Quaeda), tessuti Zoroastriani e teli Qashqa'i dell’Iran.
La rassegna è organizzata da Acaservices Eventi e si avvale di un catalogo per i tipi SKIRA editore che contiene i testi di Alessandro Fantò, Graziano Marini e Enrico Mascelloni, la riproduzione di tutte le opere in mostra, foto di repertorio, schede e apparati bibliografici.
“Il criterio è far conoscere delle rappresentazioni estreme in un linguaggio d’immensa gittata com’è quello del tessuto e in un territorio vastissimo che va dall’Iraq alla Cina. In un mondo, quindi, in cui il tessuto è stato e in parte ancora resta il nodo di massima eccellenza tecnica di molte civiltà e d’innumerevoli culture. Qualcosa di simile, per chiarirne l’importanza, a ciò che è stata la pittura in occidente sino a tempi recenti. In quanto “rappresentazioni estreme”, assai diverse dalla stragrande maggioranza dei tessuti orientali vecchi e nuovi che hanno circolato in Occidente (e spesso poco note anche in oriente), hanno relazioni strettissime con le più audaci esperienze visuali dell’arte contemporanea. Sono state infatti scelte da occhi occidentali e volenti o nolenti innescano meccanismi comparativi con l’arte di casa nostra” (Graziano Marini e Enrico Mascelloni, dal saggio che introduce il catalogo)
Verranno presentate 90 opere a volte di notevoli dimensioni e di eccezionale qualità, allestite negli spazi suggestivi della Sala delle Pietre e del Nido dell’Aquila. I tappeti di propaganda dello Xing-Xiang (anni ’40-60) e i Tappeti di guerra afghani (dagli anni ’80 ad oggi), protagonisti di un mondo iperfigurativo che si misura con la contemporaneità più calda, convivono con opere che sembrano appartenere a tradizioni immutate e remote e dove l’astrazione tende sia ad un radicale minimalismo che ad un’occupazione fittissima di tutto il campo visivo: antichi feltri centroasiatici, Julakhirs di Buchara e Samarkand, Kilim anatolici e caucasici, grandi teli ricamati ( a volte Kilim) del Sind, del Beluchistan e dei territori della Frontiera di Nord-Ovest (area pakistana a ridosso dell’Afghanistan, che, come si vedrà, non produce soltanto le armi per Al Quaeda), tessuti Zoroastriani e teli Qashqa'i dell’Iran.
La rassegna è organizzata da Acaservices Eventi e si avvale di un catalogo per i tipi SKIRA editore che contiene i testi di Alessandro Fantò, Graziano Marini e Enrico Mascelloni, la riproduzione di tutte le opere in mostra, foto di repertorio, schede e apparati bibliografici.
08
dicembre 2006
Oltre l’Occidente
Dall'otto dicembre 2006 al 04 febbraio 2007
arti decorative e industriali
arte etnica
arte etnica
Location
COMPLESSO DELLE LUCREZIE
Todi, Via Paolo Rolli, (Perugia)
Todi, Via Paolo Rolli, (Perugia)
Orario di apertura
10 – 13; 14;30 – 18 (lunedì chiuso)
Vernissage
8 Dicembre 2006, ore 17,30
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
ACAS SERVICES
Curatore