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Alfredo Davoli – Maghreb (Omaggio a Tahar Ben Jelloun)
Per il nostro autore è fondamentale la libertà espressiva che si ridetermina nel tempo, con forme sempre nuove, secondo universalità e centralità di temi e significati immutati da sempre
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Venerdì 1° dicembre '06 - alle 16.30 - si terrà, nell'ambito delle manifestazioni previste per il IX° Festival Internazionale di Poesia (organizzato dall'Associazione Culturale Club Anthares e da Franco Puzzo Editore), presso la libreria In Der Tat di Trieste (via Diaz 10), l'inaugurazione della mostra d'arte Maghreb (Omaggio a Tahar Ben Jelloun) di Alfredo Davoli, con critiche di Fedele Boffoli, presente anche internet all'indirizzo www.anforah.artenetwork.net.
L'importanza di tale evento sarà arricchita dalla presenza dello scrittore-poeta Tahar Ben Jelloun (autore del "Razzismo spiegato a mia figlia", di "Creatura di sabbia" ecc.) a cui verrà assegnato, per l'anno 2006, il prestigioso riconoscimento "Premio Internazionale Trieste Poesia".
L'iniziativa, coadiuvata dalla webgalleria d'arte e poesia Anforah (con patrocinio di Comune e Provincia di Trieste, Club Unesco di Udine e Città di Bari), mira a rilanciare (fedele al suo motto: "L'immagine della poesia è la poesia dell'immagine") il nesso indissolubile tra analogie poetiche di Parola ed Arti Figurative. Riportiamo in proposito, tratte dalla presentazione in catalogo, alcune note esplicative del curatore Fedele Boffoli:
"""[...] L’autore di Maghreb viandante-artista (numerosi i suoi viaggi come le sue esperienze d’arte) fonde, in simultaneo, tecniche artistiche storicamente a sé stanti (disegno, pittura, fotografia ecc.) rielaborandole al computer in una entusiasmante espressione di novità e creatività.
Per il nostro autore è fondamentale la libertà espressiva che si ridetermina nel tempo, con forme sempre nuove, secondo universalità e centralità di temi e significati immutati da sempre.
Tale strategia creativa (che non comprende manierismi ed eccessive leccature) evita all’osservatore il rischio di arrestarsi ad una lettura superficiale dell’opera in cui i medesimi modelli esecutivi potrebbero prevalere se non, peggio, annullare il senso stesso del fatto creativo.
Assistiamo in questa mostra alla bellezza di un Nord Africa estremamente solare e mediterraneo con grande impatto di luce e colore (prevalgono i gialli, i marroni, gli ocra).
Siamo di fronte a meravigliosi e stilizzati panorami dove tra oasi palme e sabbie del deserto non mancano i trasognati cammelli e cammellieri in viaggio su evanescenti vie di percorrenza.
Ricorrono nei quadri di Davoli i poetici orizzonti, le tipiche architetture magrebine con minareti, cupole e affascinanti fortilizi ricchi di storia; come anche non mancano i dedali della casba in cui misteriose donne velate sembrano attirare all’interno delle opere.
Spesso le immagini si sovrappongono, creano delle ombre, sembrano scontornarsi per poi ricomporsi a chiazze appena abbozzate, quasi vittime dell’annullo di densi tratteggi a pastello e matita [...]""".
(IX Festival Internazionale di Poesia info: 348-2812286)
L'importanza di tale evento sarà arricchita dalla presenza dello scrittore-poeta Tahar Ben Jelloun (autore del "Razzismo spiegato a mia figlia", di "Creatura di sabbia" ecc.) a cui verrà assegnato, per l'anno 2006, il prestigioso riconoscimento "Premio Internazionale Trieste Poesia".
L'iniziativa, coadiuvata dalla webgalleria d'arte e poesia Anforah (con patrocinio di Comune e Provincia di Trieste, Club Unesco di Udine e Città di Bari), mira a rilanciare (fedele al suo motto: "L'immagine della poesia è la poesia dell'immagine") il nesso indissolubile tra analogie poetiche di Parola ed Arti Figurative. Riportiamo in proposito, tratte dalla presentazione in catalogo, alcune note esplicative del curatore Fedele Boffoli:
"""[...] L’autore di Maghreb viandante-artista (numerosi i suoi viaggi come le sue esperienze d’arte) fonde, in simultaneo, tecniche artistiche storicamente a sé stanti (disegno, pittura, fotografia ecc.) rielaborandole al computer in una entusiasmante espressione di novità e creatività.
Per il nostro autore è fondamentale la libertà espressiva che si ridetermina nel tempo, con forme sempre nuove, secondo universalità e centralità di temi e significati immutati da sempre.
Tale strategia creativa (che non comprende manierismi ed eccessive leccature) evita all’osservatore il rischio di arrestarsi ad una lettura superficiale dell’opera in cui i medesimi modelli esecutivi potrebbero prevalere se non, peggio, annullare il senso stesso del fatto creativo.
Assistiamo in questa mostra alla bellezza di un Nord Africa estremamente solare e mediterraneo con grande impatto di luce e colore (prevalgono i gialli, i marroni, gli ocra).
Siamo di fronte a meravigliosi e stilizzati panorami dove tra oasi palme e sabbie del deserto non mancano i trasognati cammelli e cammellieri in viaggio su evanescenti vie di percorrenza.
Ricorrono nei quadri di Davoli i poetici orizzonti, le tipiche architetture magrebine con minareti, cupole e affascinanti fortilizi ricchi di storia; come anche non mancano i dedali della casba in cui misteriose donne velate sembrano attirare all’interno delle opere.
Spesso le immagini si sovrappongono, creano delle ombre, sembrano scontornarsi per poi ricomporsi a chiazze appena abbozzate, quasi vittime dell’annullo di densi tratteggi a pastello e matita [...]""".
(IX Festival Internazionale di Poesia info: 348-2812286)
01
dicembre 2006
Alfredo Davoli – Maghreb (Omaggio a Tahar Ben Jelloun)
Dal primo al 15 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
IN DER TAT
Trieste, Via Armando Diaz, 22, (Trieste)
Trieste, Via Armando Diaz, 22, (Trieste)
Vernissage
1 Dicembre 2006, ore 16.30
Sito web
www.anforah.artenetwork.net
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