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Alberto Zampieri
una ampia mostra di Alberto Zampieri, pittore nato a Livorno nel 1903 e mortovi nel 1992, interessante interprete dell’arte toscana del Novecento. Si potranno ammirare cinquanta dipinti e una ventina di disegni che abbracciano la sua lunga attività di artista
Comunicato stampa
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Dal 26 novembre fino al 13 gennaio 2007 si terrà una ampia mostra di Alberto Zampieri, pittore nato a Livorno nel 1903 e mortovi nel 1992, interessante interprete dell'arte toscana del Novecento. Si potranno ammirare cinquanta dipinti e una ventina di disegni che abbracciano la sua lunga attività di artista.
Alberto Zampieri, dotato di uno spiccato talento naturale, è molto precoce: a 16 anni dipinge impressioni en plein-air che gli vengono comprate da Gustavo Mors, titolare della nota bottega di cornici. Tramite la frequentazione della Bottega di Mors e del Caffè Bardi, il giovane si inserisce naturalmente nello stimolante ambiente artistico-culturale livornese, stringendo amicizia con tutti i pittori che vivevano nella città (Puccini, Ulvi Liegi, Bartolena, Benvenuti, Baracchini Caputi, Gambogi, March, Cocchi, Natali, Guzzi) o che saltuariamente vi ritornavano (Corcos, Nomellini, Fanelli, Ghiglia, ecc).
Intorno agli anni Venti, che sono quelli della formazione, esegue opere di altissima qualità sperimentando la tecnica della pennellata divisa (Concerto per violino, Crocetta, Ai giardini pubblici). Tecnica che poi abbandona, per una pittura che, nel corso degli anni Trenta, va sempre più definendosi per sintesi linguistica e per consolidamento delle forme (Il falciatore, Giovanil pudore, Maternità). Questa inclinazione sintetista diventa la cifra degli anni Cinquanta dell’artista che sempre più trascura i riferimenti veristi, mentre il dato reale ed il fatto episodico di partenza assumono significati universali e simbolici (Le tre generazioni, Maternità rosa, Le amiche).
Protagonisti dei suoi dipinti, fin dagli inizi, sono gli 'altri', una umanità quieta ed assorta che Zampieri coglie nello scorrere semplice del quotidiano (Interno di osteria, Giocatori al Biagioni, Vecchio sobborgo industriale, I cuochi, I ferrovieri). Il suo interesse si concentra su un materiale figurativo che, indagato con insistenza, si innalza a valore emblematico (Vecchia questura, Figure in tram, Vagone di III classe). Fin dagli esordi (1916), Zampieri partecipa con regolarità a esposizioni collettive (Livorno, Firenze, Roma e Milano), ma, riservato e poco incline al protagonismo, acconsentirà ad esibirsi in una mostra personale solo nel 1976.
Nel 1920, è uno dei fondatori del Gruppo Labronico; nel 1981 verrà eletto Presidente del Gruppo (carica che ricoprirà fino alla morte): Zampieri sarà l'ultimo Presidente-Fondatore della storica associazione artistica.
Questa mostra, che è la prima mostra retrospettiva dell'artista, è stata curata dai fratelli Giovanna e Filippo Bacci di Capaci titolari dello Studio d'Arte dell'Ottocento di Livorno e della Galleria Bacci di Capaci di Lucca. La mostra ha lo scopo di far conoscere al gran pubblico questo significativo artista livornese, che non ha mai desiderato calcare il palcoscenico e non amava vendere i suoi quadri.
Alberto Zampieri, dotato di uno spiccato talento naturale, è molto precoce: a 16 anni dipinge impressioni en plein-air che gli vengono comprate da Gustavo Mors, titolare della nota bottega di cornici. Tramite la frequentazione della Bottega di Mors e del Caffè Bardi, il giovane si inserisce naturalmente nello stimolante ambiente artistico-culturale livornese, stringendo amicizia con tutti i pittori che vivevano nella città (Puccini, Ulvi Liegi, Bartolena, Benvenuti, Baracchini Caputi, Gambogi, March, Cocchi, Natali, Guzzi) o che saltuariamente vi ritornavano (Corcos, Nomellini, Fanelli, Ghiglia, ecc).
Intorno agli anni Venti, che sono quelli della formazione, esegue opere di altissima qualità sperimentando la tecnica della pennellata divisa (Concerto per violino, Crocetta, Ai giardini pubblici). Tecnica che poi abbandona, per una pittura che, nel corso degli anni Trenta, va sempre più definendosi per sintesi linguistica e per consolidamento delle forme (Il falciatore, Giovanil pudore, Maternità). Questa inclinazione sintetista diventa la cifra degli anni Cinquanta dell’artista che sempre più trascura i riferimenti veristi, mentre il dato reale ed il fatto episodico di partenza assumono significati universali e simbolici (Le tre generazioni, Maternità rosa, Le amiche).
Protagonisti dei suoi dipinti, fin dagli inizi, sono gli 'altri', una umanità quieta ed assorta che Zampieri coglie nello scorrere semplice del quotidiano (Interno di osteria, Giocatori al Biagioni, Vecchio sobborgo industriale, I cuochi, I ferrovieri). Il suo interesse si concentra su un materiale figurativo che, indagato con insistenza, si innalza a valore emblematico (Vecchia questura, Figure in tram, Vagone di III classe). Fin dagli esordi (1916), Zampieri partecipa con regolarità a esposizioni collettive (Livorno, Firenze, Roma e Milano), ma, riservato e poco incline al protagonismo, acconsentirà ad esibirsi in una mostra personale solo nel 1976.
Nel 1920, è uno dei fondatori del Gruppo Labronico; nel 1981 verrà eletto Presidente del Gruppo (carica che ricoprirà fino alla morte): Zampieri sarà l'ultimo Presidente-Fondatore della storica associazione artistica.
Questa mostra, che è la prima mostra retrospettiva dell'artista, è stata curata dai fratelli Giovanna e Filippo Bacci di Capaci titolari dello Studio d'Arte dell'Ottocento di Livorno e della Galleria Bacci di Capaci di Lucca. La mostra ha lo scopo di far conoscere al gran pubblico questo significativo artista livornese, che non ha mai desiderato calcare il palcoscenico e non amava vendere i suoi quadri.
26
novembre 2006
Alberto Zampieri
Dal 26 novembre 2006 al 13 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE DELL’800
Livorno, Via Roma, 63, (Livorno)
Livorno, Via Roma, 63, (Livorno)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10-12.30 e 16-19.30 (festivi chiuso)
Vernissage
26 Novembre 2006, ore 11
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