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Pippo Giambanco – La galassia della gioia
Pippo Giambanco artista particolarmente eclettico e versatile dopo le esperienze newyorkesi e milanesi si ferma nella sua città natale di Carini
Comunicato stampa
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Pippo Giambanco artista particolarmente eclettico e versatile dopo le esperienze newyorkesi e milanesi si ferma nella sua città natale di Carini. In questa mostra dal particolare titolo “la galassia della gioia”, egli riversa, nelle sue opere, tutta la gioia e la spiritualità tipica di questo sensibilissimo artista. Non a caso molte sue opere sono dedicate: al cielo, al cosmo e in particolare alle galassie. Scrive Vinny Scorsone nel suo testo in catalogo: “(…)Lasciatosi alle spalle la rappresentazione classica, in cui tutto era ben delineato, col passare degli anni Pippo Giambanco ha modificato sia i suoi personaggi che lo sfondo entro cui essi si muovono dando vita ad un ambiente fatto essenzialmente di spirito. Così come accadeva nei mosaici bizantini o nelle pitture del duecento, egli estrae i suoi personaggi da un ambiente naturalistico per trasferirli in una dimensione mistica in cui vige la luce divina. Ma anche in questo nuovo “mondo” Giambanco non si discosta troppo da un certo sentimento panteistico che ha caratterizzato l’arte italiana rinascimentale e la sua precedente produzione pittorica. La natura, difatti, seppur ridotta a semplici curve e macchie di colore, è un elemento molto importante in quanto presenza ineluttabile di Dio. Dio e non divinità, perché in Giambanco la scissione è netta. Per lui non esiste la concezione pagana deistica fatta di mere ritualità e rappresentazioni vacue. La pittura di questo artista carinese scava più nel profondo, alla ricerca del mondo spirituale, un mondo non raggiungibile fisicamente, non visibile ma fortemente presente in quella parte del cosmo non ancora esplorata perché inesplorabile.
Non stupisca, quindi, se molti suoi dipinti fanno riferimento a galassie divine. Le galassie di Pippo Giambanco, infatti, non sono quelle reali formate da ammassi gassosi, stelle e polvere stellare bensì anch’esse simboli dell’immenso amore di Dio, luoghi in cui si sviluppa una vita ultraterrena fatta di amore e fratellanza. (…)”Sullo spazio della tela, della carta, gli esseri di Giambanco sono “angeli” gentili e vezzosi a volte trafitti dalla vita quotidiana: cyborg metallici riecheggianti la figura dell’uomo di Latta de Il Mago di Oz creato da Frank Baum.
Guardiani di virtù, teneri amanti, i fragili (solo apparentemente) abitanti del mondo di questo artista parlano, giocano e incantano lo spettatore facendosi latori di un messaggio di pace.
Giovani donne intessono, con luminosi ed intensi sguardi, intime relazioni, svelando, ad ogni strato di corazza tolto, la certezza di un abbraccio celeste pronto ad accoglierci alla fine della nostra vita.
Non stupisca, quindi, se molti suoi dipinti fanno riferimento a galassie divine. Le galassie di Pippo Giambanco, infatti, non sono quelle reali formate da ammassi gassosi, stelle e polvere stellare bensì anch’esse simboli dell’immenso amore di Dio, luoghi in cui si sviluppa una vita ultraterrena fatta di amore e fratellanza. (…)”Sullo spazio della tela, della carta, gli esseri di Giambanco sono “angeli” gentili e vezzosi a volte trafitti dalla vita quotidiana: cyborg metallici riecheggianti la figura dell’uomo di Latta de Il Mago di Oz creato da Frank Baum.
Guardiani di virtù, teneri amanti, i fragili (solo apparentemente) abitanti del mondo di questo artista parlano, giocano e incantano lo spettatore facendosi latori di un messaggio di pace.
Giovani donne intessono, con luminosi ed intensi sguardi, intime relazioni, svelando, ad ogni strato di corazza tolto, la certezza di un abbraccio celeste pronto ad accoglierci alla fine della nostra vita.
03
dicembre 2006
Pippo Giambanco – La galassia della gioia
Dal 03 al 17 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO 71
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Palermo, Via Vincenzo Fuxa, 9, (Palermo)
Orario di apertura
dalle 17.00 alle 20.00 tutti i giorni, festivi inclusi
Vernissage
3 Dicembre 2006, ore 18
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