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Massimo Rossetti / Graziano Pompili
doppia personale in galleria e in vetrina
Comunicato stampa
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La seconda personale della prima stagione Romberg a Roma
La seconda vetrina di un affascinante percorso installativo
Massimo Rossetti con la sua pittura raffinata, cerebrale, ipnotica
Graziano Pompili con la sua scultura possente e poetica
Massimo Rossetti porta a compimento il suo progetto sulle scalinate in esterni di alcune ideali città contemporanee. Un viaggio nei pentagrammi orizzontali di scalini in successione rigorosa. Un’osservazione trasversale sul mondo che ci circonda, sulle cose normali che assumono una potente identità figurativa. In passato avevamo visto le facciate di imponenti edifici storici di una Roma monumentale e contaminata. Poi è stata la volta delle vetrine sui marciapiedi, delle strade dal lento scorrimento urbano. Quindi è toccato alle facciate di architetture da tipica periferia, ora verso matrici residenziali ora verso verticalismi spinti o siti industriali in fase di riconversione. Le figure umane sono entrate nei luoghi in varie maniere, talvolta annullandosi fino a scomparire dietro le luci delle finestre, altre volte divenendo elementi centrali della visione a campo lungo. Oggi le figure si trasformano nelle note musicali di quei pentagrammi su cui salire e scendere. Sono le scale su cui si muovono i corpi, linee rigorose che portano il quadro ai confini di un’astrazione geografica. In mostra vedrete un’opera di grande formato e alcune installazioni composte da piccoli quadri, giocando così tra la visione d’insieme e i dettagli di uno sguardo sensibile.
Graziano Pompili, come da consuetudine per la vetrina di Romberg, porterà un lavoro a sorpresa che scopriremo solo la sera dell’inaugurazione. Sarà il giusto contraltare dopo l’intervento di Dario Ghibaudo, dopo un’idea scultorea in cui materiali anomali si sono espansi sulla parete verticale della vetrina. Pompili, fedele ad una ricerca che indaga le modalità storiche per rinnovarne le tensioni plastiche, giocherà su un progetto dai risultati narrativi senza mai indulgere a soluzioni didascaliche. Evocherà una dimensione abitativa primordiale, un plausibile luogo archetipico secondo la sintesi volumetrica che contraddistingue lo scultore di Fiume (emiliano d’adozione visto che vive a Montecchio, provincia di Reggio Emilia). Pompili ama il marmo, la terracotta ma anche il metallo traforato e le lamiere dipinte. Sperimenta le forme, scompone e ricompone, analizza la cultura archeologica e il senso attuale della citazione. Indubbiamente una delle figure centrali di una scultura italiana che sente il presente attraverso le radici forti della memoria.
La seconda vetrina di un affascinante percorso installativo
Massimo Rossetti con la sua pittura raffinata, cerebrale, ipnotica
Graziano Pompili con la sua scultura possente e poetica
Massimo Rossetti porta a compimento il suo progetto sulle scalinate in esterni di alcune ideali città contemporanee. Un viaggio nei pentagrammi orizzontali di scalini in successione rigorosa. Un’osservazione trasversale sul mondo che ci circonda, sulle cose normali che assumono una potente identità figurativa. In passato avevamo visto le facciate di imponenti edifici storici di una Roma monumentale e contaminata. Poi è stata la volta delle vetrine sui marciapiedi, delle strade dal lento scorrimento urbano. Quindi è toccato alle facciate di architetture da tipica periferia, ora verso matrici residenziali ora verso verticalismi spinti o siti industriali in fase di riconversione. Le figure umane sono entrate nei luoghi in varie maniere, talvolta annullandosi fino a scomparire dietro le luci delle finestre, altre volte divenendo elementi centrali della visione a campo lungo. Oggi le figure si trasformano nelle note musicali di quei pentagrammi su cui salire e scendere. Sono le scale su cui si muovono i corpi, linee rigorose che portano il quadro ai confini di un’astrazione geografica. In mostra vedrete un’opera di grande formato e alcune installazioni composte da piccoli quadri, giocando così tra la visione d’insieme e i dettagli di uno sguardo sensibile.
Graziano Pompili, come da consuetudine per la vetrina di Romberg, porterà un lavoro a sorpresa che scopriremo solo la sera dell’inaugurazione. Sarà il giusto contraltare dopo l’intervento di Dario Ghibaudo, dopo un’idea scultorea in cui materiali anomali si sono espansi sulla parete verticale della vetrina. Pompili, fedele ad una ricerca che indaga le modalità storiche per rinnovarne le tensioni plastiche, giocherà su un progetto dai risultati narrativi senza mai indulgere a soluzioni didascaliche. Evocherà una dimensione abitativa primordiale, un plausibile luogo archetipico secondo la sintesi volumetrica che contraddistingue lo scultore di Fiume (emiliano d’adozione visto che vive a Montecchio, provincia di Reggio Emilia). Pompili ama il marmo, la terracotta ma anche il metallo traforato e le lamiere dipinte. Sperimenta le forme, scompone e ricompone, analizza la cultura archeologica e il senso attuale della citazione. Indubbiamente una delle figure centrali di una scultura italiana che sente il presente attraverso le radici forti della memoria.
11
novembre 2006
Massimo Rossetti / Graziano Pompili
Dall'undici novembre al 10 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA
Latina, Viale Le Corbusier, (Latina)
Latina, Viale Le Corbusier, (Latina)
Orario di apertura
da martedì a sabato 14-20
Vernissage
11 Novembre 2006, ore 17
Autore
Curatore