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My Private #4 – Pietro Roccasalva
Pietro Roccasalva occupa l’intero volume della ex-chiesa di via Lagrange
Comunicato stampa
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Con la mostra di Pietro Roccasalva, allestita nella serata di sabato 11 novembre sotto la cupola di un ex-tempio metodista di fine Ottocento appena restaurato, approda a Torino il progetto espositivo nomade MY PRIVATE – esordito nel 2003 con un intervento labirintico di Gregor Schneider, seguito nel 2004 da un’installazione + light show di Patrick Tuttofuoco in via Pasteur, a Milano, e traslocato lo scorso anno in un capannone industriale in costruzione a Cernusco sul Naviglio, nell’hinterland milanese, per accogliere le opere ironiche e monumentali di Michael Sailstorfer.
MY PRIVATE, articolato in una serie di personali dedicate ai protagonisti del panorama contemporaneo italiano e internazionale, è un progetto sui generis. Presenta opere provenienti da una sola collezione privata ed esposte per una sola serata, offrendo una momentanea, effimera incursione in un caveau riservato.
Ogni mostra nasce da un progetto site specific, con cui l’artista si appropria liberamente degli spazi di un’architettura in fase di mutazione, ed è accompagnata da una pubblicazione bilingue in edizione limitata, che svela alcuni aspetti ‘privati’ del suo lavoro, documentandone le opere in raccolta.
Per MY PRIVATE # 4, Pietro Roccasalva occupa l’intero volume della ex-chiesa di via Lagrange. Al piano inferiore, tre opere inedite, create ad hoc: La pietra senza mondo, un “alfa privativo” al neon collocato sull’architrave del portale d’ingresso, che reinterpreta e ribalta la nozione di “privato” (in questo caso sinonimo di sottratto, mancante, assente, così come la filosofia epicurea descriveva il piacere: un’assenza di dolore e turbamenti, l’a-tarassia) che fa da titolo all’intero progetto espositivo. L’imponente ed enigmatica L’animale povero di mondo, il cui contenuto va scoperto esplorando lo spazio e mutando il proprio punto di vista, si collega alla sinopia L’uomo formatore di mondo tramite una performance della durata di 24 ore. Nelle prime dodici, l’artista realizza su muro il disegno (il cui tema è il tempo, simboleggiato dalla testata del noto quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore), nelle dodici successive – le cui fasi finali saranno accessibili al pubblico – una performer lo ricopre con piccole “giornate” ad affresco, fino alla sua totale scomparsa. Al piano superiore, una “pinacoteca” riunirà una selezione di opere dal 2002 al 2006, offrendo un’occasione per ricostruire i passaggi delle complesse metamorfosi che Roccasalva fa compiere alle proprie immagini. Tra le opere esposte, l’installazione Jockey full of burbon, presentata in origine a “Great Expectations! Fuori Uso ‘03”, e The Oval Portrait. A ventriloquist at a birthday party in october 1947, opera vincitrice del Premio Furla 2005. Convinto assertore della pittura come cosa mentale, artificio, procedimento aperto – perennemente “in cantiere”, come ripete – l’artista realizza sequenze di “situazioni d’opera”, che fuoriescono dai confini della tela per diventare elaborazioni digitali, sculture, video, installazioni.
Si ringraziano Paola Bay e Blumarine per l'abito indossato dalla performer.
Pietro Roccasalva (1970, Modica. Vive e lavora a Milano) è uno degli artisti italiani più interessanti. Nel 2003, ha partecipato alla 2° Biennale di Tirana e a Fuori uso ‘03, Pescara, a cura di Charlotte Laubard, Chiara Parisi, Alessandro Rabottini e Marcello Smarrelli. Nel 2004, ha presentato in Viafarini la personale “O.H.”, seguita l’anno successivo da “Ø” alla Galleria Zero di Milano. Il progetto realizzato per la collettiva Follow your shadow (a cura di Chiara Bertola e Dede Auregli) a Villa delle Rose, Bologna, gli è valso la vittoria del Premio Furla 2005. Nel 2006, ha esposto “La Tempesta” alla galleria Johnen & Schöttle di Colonia e “De Morgen” alla Hoet Bekaert Gallery di Gent. In dicembre, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia accoglierà una sua nuova mostra, curata da Giacinto Di Pietrantonio.
MY PRIVATE, articolato in una serie di personali dedicate ai protagonisti del panorama contemporaneo italiano e internazionale, è un progetto sui generis. Presenta opere provenienti da una sola collezione privata ed esposte per una sola serata, offrendo una momentanea, effimera incursione in un caveau riservato.
Ogni mostra nasce da un progetto site specific, con cui l’artista si appropria liberamente degli spazi di un’architettura in fase di mutazione, ed è accompagnata da una pubblicazione bilingue in edizione limitata, che svela alcuni aspetti ‘privati’ del suo lavoro, documentandone le opere in raccolta.
Per MY PRIVATE # 4, Pietro Roccasalva occupa l’intero volume della ex-chiesa di via Lagrange. Al piano inferiore, tre opere inedite, create ad hoc: La pietra senza mondo, un “alfa privativo” al neon collocato sull’architrave del portale d’ingresso, che reinterpreta e ribalta la nozione di “privato” (in questo caso sinonimo di sottratto, mancante, assente, così come la filosofia epicurea descriveva il piacere: un’assenza di dolore e turbamenti, l’a-tarassia) che fa da titolo all’intero progetto espositivo. L’imponente ed enigmatica L’animale povero di mondo, il cui contenuto va scoperto esplorando lo spazio e mutando il proprio punto di vista, si collega alla sinopia L’uomo formatore di mondo tramite una performance della durata di 24 ore. Nelle prime dodici, l’artista realizza su muro il disegno (il cui tema è il tempo, simboleggiato dalla testata del noto quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore), nelle dodici successive – le cui fasi finali saranno accessibili al pubblico – una performer lo ricopre con piccole “giornate” ad affresco, fino alla sua totale scomparsa. Al piano superiore, una “pinacoteca” riunirà una selezione di opere dal 2002 al 2006, offrendo un’occasione per ricostruire i passaggi delle complesse metamorfosi che Roccasalva fa compiere alle proprie immagini. Tra le opere esposte, l’installazione Jockey full of burbon, presentata in origine a “Great Expectations! Fuori Uso ‘03”, e The Oval Portrait. A ventriloquist at a birthday party in october 1947, opera vincitrice del Premio Furla 2005. Convinto assertore della pittura come cosa mentale, artificio, procedimento aperto – perennemente “in cantiere”, come ripete – l’artista realizza sequenze di “situazioni d’opera”, che fuoriescono dai confini della tela per diventare elaborazioni digitali, sculture, video, installazioni.
Si ringraziano Paola Bay e Blumarine per l'abito indossato dalla performer.
Pietro Roccasalva (1970, Modica. Vive e lavora a Milano) è uno degli artisti italiani più interessanti. Nel 2003, ha partecipato alla 2° Biennale di Tirana e a Fuori uso ‘03, Pescara, a cura di Charlotte Laubard, Chiara Parisi, Alessandro Rabottini e Marcello Smarrelli. Nel 2004, ha presentato in Viafarini la personale “O.H.”, seguita l’anno successivo da “Ø” alla Galleria Zero di Milano. Il progetto realizzato per la collettiva Follow your shadow (a cura di Chiara Bertola e Dede Auregli) a Villa delle Rose, Bologna, gli è valso la vittoria del Premio Furla 2005. Nel 2006, ha esposto “La Tempesta” alla galleria Johnen & Schöttle di Colonia e “De Morgen” alla Hoet Bekaert Gallery di Gent. In dicembre, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia accoglierà una sua nuova mostra, curata da Giacinto Di Pietrantonio.
11
novembre 2006
My Private #4 – Pietro Roccasalva
11 novembre 2006
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
EX TEMPIO METODISTA
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 13, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 13, (Torino)
Vernissage
11 Novembre 2006, ore 20-24
Autore
Curatore