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Il silenzio… (cinque artisti di Clausura si confessano)
Questi cinque artisti, anche se apparentemente sembrano tra loro distanti, hanno però in comune una cosa importante: quella di aver intrapreso una strada difficile, coraggiosa: non si sono fatti mettere nel sacco dalle mode più imperanti e futili e dalle etichette più scontate, ma hanno preferito porsi in aperta discussione, ed affrontare coraggiosamente le proprie emozioni
Comunicato stampa
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“IL SILENZIO” è il titolo di questo progetto espositivo, un titolo che,inequivocabilmente, ci richiama la vicenda e la storia del MuseoLaboratorio. Perché, è bene ribadirlo, ancor prima di essere una manifattura tabacchi, lo spazio che oggi promuove manifestazioni sull’arte contemporanea, accoglieva un convento dedito alla clausura,per la precisazione un convento di suore Clarisse.
Sappiamo bene che, sia nei monasteri che nei conventi, era fondamentale, per i loro abitanti, attenersi ad una regola, quella sul silenzio, fonte di ispirazione e di purificazione spirituale… .
Ovviamente, il termine silenzio suggerisce ed è legato strettamente a quello di “solitudine”: non a caso, gli artisti coinvolti per questa “avventura”, possono con tutta franchezza essere considerati dei solitari, poiché hanno condotto una scelta, alquanto coraggiosa e disincantata, di starsene per così dire “fuori dal coro”.
Questi cinque artisti, anche se apparentemente sembrano tra loro distanti, hanno però in comune una cosa importante: quella di aver intrapreso una strada difficile, coraggiosa: non si sono fatti mettere nel sacco dalle mode più imperanti e futili e dalle etichette più scontate, ma hanno preferito porsi in aperta discussione, ed affrontare coraggiosamente le proprie emozioni.
Il loro è un dialogo introspettivo, alquanto lirico e sentimentale, un espediente per mettersi continuamente alla prova,
L’arte, il fare arte viene vissuto da loro come un rigenerante esercizio, capace di far riscoprire gli aspetti più invisibili e nascosti, ciò che ricorda l’uomo ma che l’uomo, per indifferenza o peggio distrazione, raramente riesce a cogliere.
Ritornando alla mostra, questi cinque emeriti “Silenziosi” hanno occupato con le loro numerose opere – prevalentemente di pittura, scultura e disegno – le sale del MuseoLaboratorio: esponendo le loro opere si sono messi in discussione, poiché queste sono, tutto sommato, le loro più intime e sentite confessioni… e parlando di confessioni,ovviamente, ci si riallaccia al fascino che questo luogo emana, un tempo dedito al sacro e alla conversione religiosa: così non possiamo che definire questi cinque artisti italiani con l’aggettivo, dichiaratamente forte ma proprio per questo necessario, di “clausura”.
L’esposizione si presenta come un percorso propositivo, un viaggio in cui ogni autore rappresenta una tappa, o meglio dire un capitolo,come i capitoli di un romanzo: non a caso ogni artista, all’interno della mostra, ha un titolo o un sottotitolo,un’indicazione di lettura: Lorenzo Fontanelli: “La dimora del Pane” , Romano Bertuzzi: “La sacra conversazione”, Claudio Parrini: “La pittura dell’Umiltà,Franco Menicagli: “Altro non sono che bizzarrie” e Massimo Giannoni: “ La Caduta degli Dei”.
Sappiamo bene che, sia nei monasteri che nei conventi, era fondamentale, per i loro abitanti, attenersi ad una regola, quella sul silenzio, fonte di ispirazione e di purificazione spirituale… .
Ovviamente, il termine silenzio suggerisce ed è legato strettamente a quello di “solitudine”: non a caso, gli artisti coinvolti per questa “avventura”, possono con tutta franchezza essere considerati dei solitari, poiché hanno condotto una scelta, alquanto coraggiosa e disincantata, di starsene per così dire “fuori dal coro”.
Questi cinque artisti, anche se apparentemente sembrano tra loro distanti, hanno però in comune una cosa importante: quella di aver intrapreso una strada difficile, coraggiosa: non si sono fatti mettere nel sacco dalle mode più imperanti e futili e dalle etichette più scontate, ma hanno preferito porsi in aperta discussione, ed affrontare coraggiosamente le proprie emozioni.
Il loro è un dialogo introspettivo, alquanto lirico e sentimentale, un espediente per mettersi continuamente alla prova,
L’arte, il fare arte viene vissuto da loro come un rigenerante esercizio, capace di far riscoprire gli aspetti più invisibili e nascosti, ciò che ricorda l’uomo ma che l’uomo, per indifferenza o peggio distrazione, raramente riesce a cogliere.
Ritornando alla mostra, questi cinque emeriti “Silenziosi” hanno occupato con le loro numerose opere – prevalentemente di pittura, scultura e disegno – le sale del MuseoLaboratorio: esponendo le loro opere si sono messi in discussione, poiché queste sono, tutto sommato, le loro più intime e sentite confessioni… e parlando di confessioni,ovviamente, ci si riallaccia al fascino che questo luogo emana, un tempo dedito al sacro e alla conversione religiosa: così non possiamo che definire questi cinque artisti italiani con l’aggettivo, dichiaratamente forte ma proprio per questo necessario, di “clausura”.
L’esposizione si presenta come un percorso propositivo, un viaggio in cui ogni autore rappresenta una tappa, o meglio dire un capitolo,come i capitoli di un romanzo: non a caso ogni artista, all’interno della mostra, ha un titolo o un sottotitolo,un’indicazione di lettura: Lorenzo Fontanelli: “La dimora del Pane” , Romano Bertuzzi: “La sacra conversazione”, Claudio Parrini: “La pittura dell’Umiltà,Franco Menicagli: “Altro non sono che bizzarrie” e Massimo Giannoni: “ La Caduta degli Dei”.
28
ottobre 2006
Il silenzio… (cinque artisti di Clausura si confessano)
Dal 28 ottobre al 25 novembre 2006
arte contemporanea
Location
MUSEOLABORATORIO
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Città Sant'angelo, Vico Lupinato, 1, (Pescara)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 18,00 alle 22,00; chiuso lunedì e festivi
Vernissage
28 Ottobre 2006, ore 19-24
Autore
Curatore