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Francesco Orrù – Cosmogonie
Si intitola Cosmogonie la mostra personale che raccoglie una selezione di opere realizzate ad acrilici su tela e ad olio su carta da Francesco Orrù
Comunicato stampa
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Si intitola Cosmogonie la mostra personale che raccoglie una selezione di opere realizzate ad acrilici su tela e ad olio su carta da Francesco Orrù. La ricerca di Orrù aspira a una figurazione dai tratti primordiali, dal segno volutamente primitivo. Il gesto si immette sulla tela o sul supporto cartaceo con immediatezza grafica perché ogni opera diviene nobile quanto necessario pretesto per ascendere all’Alto, staccandosi da una contingenza terrena che limita e vincola. La tecnica impiegata procede secondo un percorso inverso: il segno, invece di essere aggiunto, è estrapolato dalla base pittorica, portato via, strappato con repentine incisioni.
Scrive Mimmo Di Marzio nel testo critico:
«“Cerco di vedere dove mi situo nell’infinito e tento di rappresentare ciò che si trova intorno a me”, dice oggi il grande maestro tedesco Anselm Kiefer le cui cosmogonie fotografiche, pittoriche e scultoree sono sempre dense di allusioni cabalistiche e di combinazioni alchemiche. Il bisogno di Orrù di affidarsi al cosmo come strumento alchemico di interpretazione del mondo è del resto un tema primordiale che riguarda strettamente da vicino la poetica contemporanea e su cui si è incrociata la ricerca di artisti apparentemente distantissimi per linguaggio e forza espressiva».
«La sacralità raggiunge ogni dettaglio, cercando si esprimersi nella sua forma più semplice. La funzione pittorica alla quale assistiamo ha il compito di comunicare il modo migliore (perché aspirazione di Luce) e farlo nel modo più semplice. Il dramma dell’Io resta così inviolato, a ciascuno resta il privilegio di scovare, indagare, sfruttare la grande opportunità offerta dalla bacchetta magica chiamata “arte”. Il linguaggio adottato da Orrù è povero perché simbolico, quindi già completo. Per questo, la tensione cosmica prosegue. Il cerchio è metafora di vita, il menhir totem di speranza, il dolmen il quid cosmico che accompagna ogni oggi» si legge in catalogo dal testo di Marta Casati.
Francesco Orrù è nato a ad Ussaramanna in provincia di Cagliari. Vive e lavora a Sagliano Micca (Biella).
Scrive Mimmo Di Marzio nel testo critico:
«“Cerco di vedere dove mi situo nell’infinito e tento di rappresentare ciò che si trova intorno a me”, dice oggi il grande maestro tedesco Anselm Kiefer le cui cosmogonie fotografiche, pittoriche e scultoree sono sempre dense di allusioni cabalistiche e di combinazioni alchemiche. Il bisogno di Orrù di affidarsi al cosmo come strumento alchemico di interpretazione del mondo è del resto un tema primordiale che riguarda strettamente da vicino la poetica contemporanea e su cui si è incrociata la ricerca di artisti apparentemente distantissimi per linguaggio e forza espressiva».
«La sacralità raggiunge ogni dettaglio, cercando si esprimersi nella sua forma più semplice. La funzione pittorica alla quale assistiamo ha il compito di comunicare il modo migliore (perché aspirazione di Luce) e farlo nel modo più semplice. Il dramma dell’Io resta così inviolato, a ciascuno resta il privilegio di scovare, indagare, sfruttare la grande opportunità offerta dalla bacchetta magica chiamata “arte”. Il linguaggio adottato da Orrù è povero perché simbolico, quindi già completo. Per questo, la tensione cosmica prosegue. Il cerchio è metafora di vita, il menhir totem di speranza, il dolmen il quid cosmico che accompagna ogni oggi» si legge in catalogo dal testo di Marta Casati.
Francesco Orrù è nato a ad Ussaramanna in provincia di Cagliari. Vive e lavora a Sagliano Micca (Biella).
12
ottobre 2006
Francesco Orrù – Cosmogonie
Dal 12 ottobre al 10 novembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA BIANCA MARIA RIZZI
Milano, Via Molino Delle Armi, 3, (Milano)
Milano, Via Molino Delle Armi, 3, (Milano)
Orario di apertura
Mar, Gio, Ven, dalle 15 alle 19.30; Mer dalle 13 alle 19.30; Sab dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 15 alle 19.30; Lunedì e al mattino su appuntamento
Vernissage
12 Ottobre 2006, ore 18-22
Autore
Curatore