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Salvatore Scarpitta / Salvatore Cuschera
Lo Spazio Mazzotta presenta due mostre personali di Salvatore Scarpitta e Salvatore Cuschera
Comunicato stampa
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Lo Spazio Mazzotta presenta due mostre personali di Salvatore Scarpitta e Salvatore Cuschera.
Di Scarpitta è presentato in anteprima il portfolio Sal is Racer composto da dieci multipli prodotti in nove esemplari firmati e numerati dall’artista: sono ingrandimenti di videogrammi tratti dai suoi video degli anni Ottanta, Potato Masher, 1984 (15 min.), Sal is Racer, 1985 (20 min.) e Message to Leo, 1987 (15 min.), riprodotti a stampa fotografica digitale realizzata nel 2006 su supporto metalkodak nel formato 80 x 100 cm con applicazione su alluminio.
Il portfolio è esposto con alcune opere storiche di Scarpitta tra le quali la slitta Mr. Hyde (Dr. Jekyll), 1989, gli Sci da soccorso, 1989, Cerbero, 1985, la cartella di 14 fogli in fotolito intitolata Incident at Rimini e tre opere degli anni Cinquanta e Sessanta.
In galleria sono presentati anche i video, proiettati per la prima volta in Italia nel lontano 1985, in occasione della mostra personale dell’artista italo-americano al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
In Potato Masher Scarpitta indossa una divisa militare e mima le azioni di guerra di un soldato sul campo di battaglia: un formidabile documento di denuncia della guerra e delle sue devastanti conseguenze sulla psiche umana; Sal is Racer è uno psicodramma in cui lo stesso artista recita, tra fantasia e realtà, la parte di un uomo che immagina di essere prima un artista, poi un pilota di auto da corsa e infine si estranea completamente dalla realtà del mondo; in Message to Leo l’artista mette al corrente Leo Castelli, suo gallerista e sponsor per le corse d’auto, delle sue esperienze sulle piste del Maryland e della Pennsylvania.
Un evento importante per Milano e per lo Spazio Mazzotta, considerando anche i recenti risultati che lo scorso maggio da Sotheby’s ha ottenuto l’opera The Elephant Trap (1959), quadruplicando il proprio valore alla fine di un lungo confronto tra diversi collezionisti.
L’accostamento dei lavori di Scarpitta e Cuschera non deve stupire. I due artisti lavorarono insieme all’allestimento della mostra antologica dell’artista italo-americano organizzata nel 1998 nell’ex Convento delle Purificazioni di Arona. Dall’incontro nacquero i viaggi di Cuschera negli Stati Uniti, in occasione dei quali Scarpitta comprò due sculture del giovane siciliano. Nel 2000, alla mostra Cinquepercinque, ospitata nel Palazzo della Permanente di Milano, Scarpitta invitò proprio il giovane Cuschera presentandolo così: “La forza dell’arte di Salvatore Cuschera mi ha convinto all’istante. La nuda originalità, la schietta e prototipica naturalezza dell’essere invadono il suo lavoro, totalmente alieno da ogni acrobazia tecnologica contemporanea”.
Li unisce anche il robusto spirito creativo delle origini siciliane.
Per Cuschera sono tempi di transizione dalla dimensione museale a quella di una galleria: lo Spazio Mazzotta presenta sue sculture in ferro di piccole e medie dimensioni, forgiate nella casa-officina-laboratorio in cui lo scultore plasma la materia dura in forme di sorprendente leggerezza: una spazialità quasi architettonica che si evidenzia a contatto con l’aria e la luce.
Come scrive Luigi Sansone nel testo di presentazione della mostra: “La sua scultura è un concentrato di forza arcaica, di interesse e amore verso le antiche civiltà, ma anche di studio e ricerca rigorosa rivolta verso nuove e moderne forme plastiche che permetteranno al nostro artista di contribuire al continuum storico dell’arte di questo secolo”.
Sono esposti per la prima volta anche suoi lavori inediti. Scrive Sansone: “Su carte di ogni tipo, provenienti da tutto il mondo, il suo segno scultoreo e il colore si uniscono, creando ogni volta nuove composizioni che illuminano e rallegrano i nostri occhi: esse sono un inno alla creatività e una chiara dimostrazione che l’arte oggi può ancora emozionarci e stupirci”.
Di Scarpitta è presentato in anteprima il portfolio Sal is Racer composto da dieci multipli prodotti in nove esemplari firmati e numerati dall’artista: sono ingrandimenti di videogrammi tratti dai suoi video degli anni Ottanta, Potato Masher, 1984 (15 min.), Sal is Racer, 1985 (20 min.) e Message to Leo, 1987 (15 min.), riprodotti a stampa fotografica digitale realizzata nel 2006 su supporto metalkodak nel formato 80 x 100 cm con applicazione su alluminio.
Il portfolio è esposto con alcune opere storiche di Scarpitta tra le quali la slitta Mr. Hyde (Dr. Jekyll), 1989, gli Sci da soccorso, 1989, Cerbero, 1985, la cartella di 14 fogli in fotolito intitolata Incident at Rimini e tre opere degli anni Cinquanta e Sessanta.
In galleria sono presentati anche i video, proiettati per la prima volta in Italia nel lontano 1985, in occasione della mostra personale dell’artista italo-americano al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.
In Potato Masher Scarpitta indossa una divisa militare e mima le azioni di guerra di un soldato sul campo di battaglia: un formidabile documento di denuncia della guerra e delle sue devastanti conseguenze sulla psiche umana; Sal is Racer è uno psicodramma in cui lo stesso artista recita, tra fantasia e realtà, la parte di un uomo che immagina di essere prima un artista, poi un pilota di auto da corsa e infine si estranea completamente dalla realtà del mondo; in Message to Leo l’artista mette al corrente Leo Castelli, suo gallerista e sponsor per le corse d’auto, delle sue esperienze sulle piste del Maryland e della Pennsylvania.
Un evento importante per Milano e per lo Spazio Mazzotta, considerando anche i recenti risultati che lo scorso maggio da Sotheby’s ha ottenuto l’opera The Elephant Trap (1959), quadruplicando il proprio valore alla fine di un lungo confronto tra diversi collezionisti.
L’accostamento dei lavori di Scarpitta e Cuschera non deve stupire. I due artisti lavorarono insieme all’allestimento della mostra antologica dell’artista italo-americano organizzata nel 1998 nell’ex Convento delle Purificazioni di Arona. Dall’incontro nacquero i viaggi di Cuschera negli Stati Uniti, in occasione dei quali Scarpitta comprò due sculture del giovane siciliano. Nel 2000, alla mostra Cinquepercinque, ospitata nel Palazzo della Permanente di Milano, Scarpitta invitò proprio il giovane Cuschera presentandolo così: “La forza dell’arte di Salvatore Cuschera mi ha convinto all’istante. La nuda originalità, la schietta e prototipica naturalezza dell’essere invadono il suo lavoro, totalmente alieno da ogni acrobazia tecnologica contemporanea”.
Li unisce anche il robusto spirito creativo delle origini siciliane.
Per Cuschera sono tempi di transizione dalla dimensione museale a quella di una galleria: lo Spazio Mazzotta presenta sue sculture in ferro di piccole e medie dimensioni, forgiate nella casa-officina-laboratorio in cui lo scultore plasma la materia dura in forme di sorprendente leggerezza: una spazialità quasi architettonica che si evidenzia a contatto con l’aria e la luce.
Come scrive Luigi Sansone nel testo di presentazione della mostra: “La sua scultura è un concentrato di forza arcaica, di interesse e amore verso le antiche civiltà, ma anche di studio e ricerca rigorosa rivolta verso nuove e moderne forme plastiche che permetteranno al nostro artista di contribuire al continuum storico dell’arte di questo secolo”.
Sono esposti per la prima volta anche suoi lavori inediti. Scrive Sansone: “Su carte di ogni tipo, provenienti da tutto il mondo, il suo segno scultoreo e il colore si uniscono, creando ogni volta nuove composizioni che illuminano e rallegrano i nostri occhi: esse sono un inno alla creatività e una chiara dimostrazione che l’arte oggi può ancora emozionarci e stupirci”.
13
ottobre 2006
Salvatore Scarpitta / Salvatore Cuschera
Dal 13 ottobre al 02 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
SPAZIO MAZZOTTA
Milano, Foro Buonaparte, 60, (Milano)
Milano, Foro Buonaparte, 60, (Milano)
Orario di apertura
lunedì chiuso, mar mer gio ven 10 - 14 e 15.30 - 19.30, sabato 14.30 - 19.30
Vernissage
13 Ottobre 2006, ore 19-22
Editore
MAZZOTTA
Autore