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8 Vizi Capitali
Una pittura della fantasia, liberamente desunta da un dizionario primitivo ed infantile al quale ogni concetto si richiama per divenire creativa personificazione, iperbole, forte di una comunicazione fumettistica ed immediata, maggiormente incisiva
Comunicato stampa
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In occasione della riapertura autunnale l’Associazione Culturale BELLOFRESCO smART collection presenta, presso gli spazi espositivi di Calle della Testa 1 (ang. via Torre Belfredo 60) 8 Vizi Capitali, mostra personale dell’artista inglese, naturalizzato americano, Paul Whitehead.
Noto fin dagli anni 70 al grande pubblico e agli appassionati di musica per le illustrazioni delle copertine dei vinili di gruppi musicali storici quali Genesis, Renaissance, Van der Graaf Generator, Matthew’s Southern Comfort, Mott the Hoople, l’artista presenta a Mestre la serie completa degli otto oli su tela dedicati ai peccati capitali. Ai sette noti, la cui gravità il credo religioso cristiano prima individua e poi ferocemente punisce, ne viene affiancato un ottavo, che degli altri, traviato da interpretazioni faziose e distorte, ne è padre e summa suprema: la religione stessa.
Un tema più che mai attuale e scottante che nell’interpretazione di Whitehead, alleggerito del misticismo trascendentale suggerito dalle sacre scritture, diviene un’analisi zenitale ed estremamente terrena della nostra società odierna, irresponsabilmente quanto consapevolmente peccatrice.
Un’originale teoria di moderni mutanti, lontanamente umani, colorati ed ironici in cui è facile intravedere il back-ground di illustratore dell’artista, scandito da tempi ed accelerazioni rock.
Una pittura della fantasia, liberamente desunta da un dizionario primitivo ed infantile al quale ogni concetto si richiama per divenire creativa personificazione, iperbole, forte di una comunicazione fumettistica ed immediata, maggiormente incisiva.
Un susseguirsi d’immagini, di particolari minuti ed apparentemente decorativi che mischiano cultura e tradizione a luoghi comuni e stereotipi, sui quali soffermarsi a lungo ed attraverso i quali ricercare il principio narrativo che si rivela duplicemente con toni di denuncia alternati a forme d’intrattenimento.
A tratti dichiaratamente boschiano, nelle descrizioni di gironi infernali particolareggiati e modernamente sovrappopolati e brulicanti di vita, a tratti daliniano, nell’alfabeto iconografico onirico filtrato dalla lezione esistenziale della grande metropoli americana capitale degli eccessi e dei vizi, a tratti circo felliniano caotico ed irriverente.
Peccatori per antonomasia, abbruttiti dal vizio e dalla sua infinita reiterazione, i personaggi di Paul appaiono accattivanti e vivi, facilmente redimibili; il peccato è più una citazione, quasi normalizzato da immagini quotidianamente familiari di guerra, sesso, violenza, depravazione che come nelle tele dell’artista scandiscono ogni nostro attimo biologico, pilotano i nostri pensieri.
I protagonisti delle otto tele qui esposte, girato l’angolo di un surrealismo di superficie, siamo noi, uniformati nel peccato per esistere, essere, assumere concretezza.
Tutti uguali, insomma, nella colpa.
L’evento, diviso in due momenti, vedrà venerdì 6 ottobre l’incontro dell’artista con la stampa e con la critica mentre sabato 7 ottobre sarà presente in galleria il musicista de Le Orme Aldo Tagliapietra, in omaggio alla decennale amicizia con Paul Whitehead, nata nel 1975 ai tempi dell’album Smogmagica, e ai trascorsi “musicali” progressive dell’artista di Los Angeles, alla ricerca di accordi visionari ed armonici tra note ed immagini.
Noto fin dagli anni 70 al grande pubblico e agli appassionati di musica per le illustrazioni delle copertine dei vinili di gruppi musicali storici quali Genesis, Renaissance, Van der Graaf Generator, Matthew’s Southern Comfort, Mott the Hoople, l’artista presenta a Mestre la serie completa degli otto oli su tela dedicati ai peccati capitali. Ai sette noti, la cui gravità il credo religioso cristiano prima individua e poi ferocemente punisce, ne viene affiancato un ottavo, che degli altri, traviato da interpretazioni faziose e distorte, ne è padre e summa suprema: la religione stessa.
Un tema più che mai attuale e scottante che nell’interpretazione di Whitehead, alleggerito del misticismo trascendentale suggerito dalle sacre scritture, diviene un’analisi zenitale ed estremamente terrena della nostra società odierna, irresponsabilmente quanto consapevolmente peccatrice.
Un’originale teoria di moderni mutanti, lontanamente umani, colorati ed ironici in cui è facile intravedere il back-ground di illustratore dell’artista, scandito da tempi ed accelerazioni rock.
Una pittura della fantasia, liberamente desunta da un dizionario primitivo ed infantile al quale ogni concetto si richiama per divenire creativa personificazione, iperbole, forte di una comunicazione fumettistica ed immediata, maggiormente incisiva.
Un susseguirsi d’immagini, di particolari minuti ed apparentemente decorativi che mischiano cultura e tradizione a luoghi comuni e stereotipi, sui quali soffermarsi a lungo ed attraverso i quali ricercare il principio narrativo che si rivela duplicemente con toni di denuncia alternati a forme d’intrattenimento.
A tratti dichiaratamente boschiano, nelle descrizioni di gironi infernali particolareggiati e modernamente sovrappopolati e brulicanti di vita, a tratti daliniano, nell’alfabeto iconografico onirico filtrato dalla lezione esistenziale della grande metropoli americana capitale degli eccessi e dei vizi, a tratti circo felliniano caotico ed irriverente.
Peccatori per antonomasia, abbruttiti dal vizio e dalla sua infinita reiterazione, i personaggi di Paul appaiono accattivanti e vivi, facilmente redimibili; il peccato è più una citazione, quasi normalizzato da immagini quotidianamente familiari di guerra, sesso, violenza, depravazione che come nelle tele dell’artista scandiscono ogni nostro attimo biologico, pilotano i nostri pensieri.
I protagonisti delle otto tele qui esposte, girato l’angolo di un surrealismo di superficie, siamo noi, uniformati nel peccato per esistere, essere, assumere concretezza.
Tutti uguali, insomma, nella colpa.
L’evento, diviso in due momenti, vedrà venerdì 6 ottobre l’incontro dell’artista con la stampa e con la critica mentre sabato 7 ottobre sarà presente in galleria il musicista de Le Orme Aldo Tagliapietra, in omaggio alla decennale amicizia con Paul Whitehead, nata nel 1975 ai tempi dell’album Smogmagica, e ai trascorsi “musicali” progressive dell’artista di Los Angeles, alla ricerca di accordi visionari ed armonici tra note ed immagini.
06
ottobre 2006
8 Vizi Capitali
Dal 06 al 21 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
BELLOFRESCO
Venezia, Calle Della Testa, 1, (Venezia)
Venezia, Calle Della Testa, 1, (Venezia)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.30, chiuso il lunedì
Vernissage
6 Ottobre 2006, ore 18
Autore
Curatore