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Articolazioni dell’Astrazione
Il contesto espositivo di “articolazioni dell’astrazione” non ci parla solamente di pittura
Comunicato stampa
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Claudio Marini, ha studiato nella seconda metà degli anni sessanta scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Formatosi in un clima culturale la cui ricerca si incentrava sul superamento della dicotomia tra astrazione e realismo, le sue prime opere si caratterizzano per una forte astrazione pittorica il cui punto di riferimento più diretto è il linguaggio materico di Alberto Burri e cui l’artista idealmente si collega attraverso l’inserimento sulla tela di fili di cotone, corde, cuoio, resine, terra e cemento, la continuazione del processo analitico cominciato da Burri negli anni cinquanta.
Giorgio Galli, nato a Roma, sin da giovanissimo ha frequentato l’ambiente artistico romano. Studia le antiche tecniche dell’affresco e dell’encausto recuperandole alla contemporaneità. Dal 1989 data della sua prima personale, espone in Italia e all’estero. Nel 1997 fonda insieme con altri artisti il gruppo denominato neo astrazione romana. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, in Italia e estero. Vive e lavora tra Roma e Genzano.
Stella Tundo. Al centro del lavoro dell’artista Stella Tundo è l’attenzione alla Natura, animisticamente intesa come luogo della vita e dell’energia, come spazio infinito e ampio e come campo di indagine. Un’arte visiva che sfocia nel lirismo e narra una storia: quella di una Natura troppo spesso violata, dimenticata o inascoltata. Stella Tundo, artista romana allieva di Vasco Bendini, ha iniziato ad esporre dal 1986, si occupa da anni di arte ambientale, pittura e installazioni;
Articolazioni dell’Astrazione:
Segni come dimensioni mentali, riflessive ci costringono a fissare gli occhi nelle opere presentate dai tre artisti, non tanto sull’oggetto pittorico, esteticamente e tecnicamente bello e ben costruito, ma su un terzo punto che ci porta e porta gli artisti al di là della presenza reale in una concentrazione ipnotica da auto-ipnosi. Le opere non gridano anzi con i loro simbolismi sono mute, ma nella nostra mente il fragore di quel silenzio che ripercorre la storia e la vita umana, diventa rumoroso e dirompente. Il che va molto più lontano di quello che le tele danno a vedere. Il contesto espositivo di “articolazioni dell’astrazione” non ci parla solamente di pittura. Esso è, l’assimilazione dei tre artisti in un processo cognitivo che, totalmente riflesso sulla esecuzione e con pertinenza assoluta di azioni/strutture dell’attività pittorica, e nello stesso tempo apprendistato, creazione, comunicazione. Comunicazione rovesciata e cioè non va più dall’interno verso l’esterno, dalla memoria all’informazione, ma piuttosto dall’esterno verso l’interno, dai codici dell’informazione ai processi di continuo apprendistato e di memorizzazione che gli artisti ricevono dall’esterno e traducono sulle tele. Non soltanto fare pittura ma ricostruire la realtà con la pittura creando composizioni e segni astratti, con processi mentali mediante i quali si estrae una parte da un tutto visivamente percepito. Nell’astrazione contemporanea i meccanismi non sono cambiati, rispetto alle pitture dell’arte preistorica dove ogni segno astratto inventato dagli uomini, (dalle rocce e caverne del paleolitico ai vasi neolitici) sono stilizzazioni e geometrizzazioni del percepito visivo. A questi segni era attribuito un significato magico-religioso o di scrittura pittografia. Oggi si traducono i messaggi esterni in segni deformandoli in messaggi mentali catturati alla realtà esterna, in fusioni di luci e ombre e colori in bizzarre geometrie che con le loro soggettività riconducono tuttavia all’oggettività di un sistema progettuale dove i messaggi ricevuti e tradotti non pretendono di imporre verità ad altri, ma sono concepiti come spaccati di verità non visibili ma profondamente percepite.
settembre ’06
Nello Tajetti
Giorgio Galli, nato a Roma, sin da giovanissimo ha frequentato l’ambiente artistico romano. Studia le antiche tecniche dell’affresco e dell’encausto recuperandole alla contemporaneità. Dal 1989 data della sua prima personale, espone in Italia e all’estero. Nel 1997 fonda insieme con altri artisti il gruppo denominato neo astrazione romana. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, in Italia e estero. Vive e lavora tra Roma e Genzano.
Stella Tundo. Al centro del lavoro dell’artista Stella Tundo è l’attenzione alla Natura, animisticamente intesa come luogo della vita e dell’energia, come spazio infinito e ampio e come campo di indagine. Un’arte visiva che sfocia nel lirismo e narra una storia: quella di una Natura troppo spesso violata, dimenticata o inascoltata. Stella Tundo, artista romana allieva di Vasco Bendini, ha iniziato ad esporre dal 1986, si occupa da anni di arte ambientale, pittura e installazioni;
Articolazioni dell’Astrazione:
Segni come dimensioni mentali, riflessive ci costringono a fissare gli occhi nelle opere presentate dai tre artisti, non tanto sull’oggetto pittorico, esteticamente e tecnicamente bello e ben costruito, ma su un terzo punto che ci porta e porta gli artisti al di là della presenza reale in una concentrazione ipnotica da auto-ipnosi. Le opere non gridano anzi con i loro simbolismi sono mute, ma nella nostra mente il fragore di quel silenzio che ripercorre la storia e la vita umana, diventa rumoroso e dirompente. Il che va molto più lontano di quello che le tele danno a vedere. Il contesto espositivo di “articolazioni dell’astrazione” non ci parla solamente di pittura. Esso è, l’assimilazione dei tre artisti in un processo cognitivo che, totalmente riflesso sulla esecuzione e con pertinenza assoluta di azioni/strutture dell’attività pittorica, e nello stesso tempo apprendistato, creazione, comunicazione. Comunicazione rovesciata e cioè non va più dall’interno verso l’esterno, dalla memoria all’informazione, ma piuttosto dall’esterno verso l’interno, dai codici dell’informazione ai processi di continuo apprendistato e di memorizzazione che gli artisti ricevono dall’esterno e traducono sulle tele. Non soltanto fare pittura ma ricostruire la realtà con la pittura creando composizioni e segni astratti, con processi mentali mediante i quali si estrae una parte da un tutto visivamente percepito. Nell’astrazione contemporanea i meccanismi non sono cambiati, rispetto alle pitture dell’arte preistorica dove ogni segno astratto inventato dagli uomini, (dalle rocce e caverne del paleolitico ai vasi neolitici) sono stilizzazioni e geometrizzazioni del percepito visivo. A questi segni era attribuito un significato magico-religioso o di scrittura pittografia. Oggi si traducono i messaggi esterni in segni deformandoli in messaggi mentali catturati alla realtà esterna, in fusioni di luci e ombre e colori in bizzarre geometrie che con le loro soggettività riconducono tuttavia all’oggettività di un sistema progettuale dove i messaggi ricevuti e tradotti non pretendono di imporre verità ad altri, ma sono concepiti come spaccati di verità non visibili ma profondamente percepite.
settembre ’06
Nello Tajetti
14
ottobre 2006
Articolazioni dell’Astrazione
Dal 14 al 28 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
MILARTE
Milano, Via Solferino, 42, (Milano)
Milano, Via Solferino, 42, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 15,00 alle 19,00
Vernissage
14 Ottobre 2006, ore 18-21.30
Autore