MATTEO BASILE’
Trans_Avanguardia

Galleria 1

Trans_Avanguardia è il titolo dell’ultima serie di lavori che Matteo Basilé presenta in occasione della sua mostra personale alla Galleria Il Ponte Contemporanea di Roma. L’artista entra in contatto con il mondo della diversità fisica e umana. Dal nano, personaggio chiave delle sue ultime opere, alle Drag Queen e al mondo del transgerismo, cercando di ricostruire la nascita di un terzo sesso. Ritratti di creature spaventose e meravigliose che sono attorno e dentro ognuno di noi.

L’arrivo della nuova Trans Avanguardia. Un percorso nell’ambiguità linguistica e umana proposto attraverso otto icone del divenire umano, otto lavori fotografici -stampa lambda su alluminio- e due video su plasma 42”.

GAO BROTHERS

Galleria 2

I Gao Brothers, Gao Zhen e Gao Qiang, attivi a Beijing, sono due fratelli fra i membri più rinomati della comunità artistica cinese, la cui collaborazione ha inizio dalla metà degli anni Ottanta.

I loro ritratti, testimonianza delle diverse tappe della loro vita, mostrano come erano e come sono oggi.

Formalmente e concettualmente i Gao Brothers riflettono la realtà che li circonda: partono da questa, aggiungono elementi fittizi e raggiungono, come risultato ultimo, una realtà altra, quell’immagine del mondo da loro agognata. Lo spettatore, lasciato in uno stato di stordimento, è invitato alla contemplazione e incoraggiato a sfuggire alle attitudini iperindividualistiche e alienate, così favorite dall’attuale “popular culture”.

Presso la galleria Il Ponte Contemporanea, per la loro prima personale in Italia, i Gao Brothers presentano sette fotografie, quattro di grande e tre di piccolo formato, e un video.

RAIMONDO GALEANO
Cinema

Magazzino

Raimondo Galeano, presso la galleria Il Ponte Contemporanea, intorno alla metà degli anni Novanta, apriva, così come recitava il titolo della mostra -Stars, miti del cinema-, un ciclo di dipinti sui divi del cinema, tra i quali “brillavano” particolarmente le figure di Anna Magnani e Totò. Oggi, con la parola “FINE” impressa sullo schermo dell’installazione Cinema, il cerchio si chiude.

L’installazione, con le sedie di legno, le indicazioni per l’uscita e la toilette, e la mascherina che indica allo spettatore il posto in cui sedersi, è la riproduzione di una sala cinematografica degli anni Cinquanta. L’intero lavoro è avvolto da un’aura di nostalgia.