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Fabio Puelli – Il materasso d’oro
riflette-ironizza-sarcasma su quell’immenso patrimonio culturale ed antropologico rappresentato dalle fiabe
Comunicato stampa
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L’Associazione culturale "Caravaggio" in collaborazione con la galleria "Il circolo del collezionista" domenica 24 settembre h. 20.00 aprirà la mostra “Il materasso d’oro” dell’artista milanese Fabio Puelli. Presentazione di Ivan Serra.
Scrive Ivan Serra: “Quanti saranno i materassi sui quali non dormirà la Principessa? Che cosa succederà una volta aperta la porta di Barbablù? E se la vera complicità sensual-ironic-erotica si fosse stabilita tra il Lupo e Cappuccetto Rosso? Domande che Fabio Puelli ci pone e si pone nel mentre riflette-ironizza-sarcasma su quell’immenso patrimonio culturale ed antropologico rappresentato dalle fiabe. Ne evidenzia le latenti contraddizioni, Puelli; ne suggerisce letture non pacificate, volte a sottolinearne aspetti periferici e marginali che nella sua analisi acquistano invece centralità, come quando in una conversazione certe frasi dette en passant finiscono poi per mettere in moto tutta una serie di riflessioni cortocircuitanti e ci si ritrova a viaggiare in territori lontanissimi ed assolutamente imprevedibili nel momento in cui si era partiti.
Così la Fata Turchina appare “pericolosamente” interessata al naso di Pinocchio, la Principessa attende sensualmente stesa sul materasso che il suo principe azzurro giunga a svegliarla ed a portarsela via, Cenerentola si trasforma in una geisha in abito da sera con acrobatici folletti a farle da paggi. Fantasie da bambino che si diverte a ricreare le sue favole e ad inventarle ex novo, da bambino che non vuole crescere quale, in fondo, è spesso un artista, quale è anche Fabio Puelli, artista la cui sopraffina tecnica pittorica gli permette di metaforizzare quel tempo e quel luogo, eterni ed indefinibili, in cui vivono i personaggi delle fiabe. Le numerose velature creano, infatti, un vaporoso cromatismo nel quale fluttuano e col quale si compenetrano gli ambigui e complessi rapporti fra il Lupo e Cappuccetto Rosso; si ingenera così il sospetto che l’autentico lupo sia la bambina la quale stuzzica, blandisce, seduce l’ingenuotta bestiola, nel mentre il piccolo punto di colore costruito dalle unghie rosso fuoco diventa il punto di equilibrio della composizione, quello intorno al quale ruota tutta la narrazione e la visione. Allo stesso modo, in altri momenti, il cromatismo del non-ambiente circostante è netto, secco, tagliente come una ghigliottina, cosicché l’artista ci suggerisce che la psiche della donna che vi dorme dentro sia turbata da inconsce tensioni e pulsioni inconfessabili anche a sé stessa.
Sostiene di dipingere d’impulso, Fabio Puelli, e non stento a crederci; ma è un impulso sostenuto da cultura, ironia, fantasia e tecnica: tutto quel che ci vuole per far nascere un artista che sia meritevole di essere ascoltato.
Biografia. (A) Nato probabilmente a Soncino nella seconda meta del 900. Si stabilisce fin dalla prima infanzia a Milano. Studente svogliato, dicono sia laureato in una facoltà scientifica, forse archeologia o paleontologia, forse astronomia, ma non è certo. Qualcuno ritiene di averlo conosciuto come medico, lo si desume da un disegno sul retro di un diploma di laurea intestato a suo nome. Comunque sia ha sempre dipinto e considerato le arti figurative lo scopo principale della sua esistenza, lo si deduce dalle macchie di colore sulle dita e sugli abiti che alcuni testimoni giurano di aver visto...
Scrive Ivan Serra: “Quanti saranno i materassi sui quali non dormirà la Principessa? Che cosa succederà una volta aperta la porta di Barbablù? E se la vera complicità sensual-ironic-erotica si fosse stabilita tra il Lupo e Cappuccetto Rosso? Domande che Fabio Puelli ci pone e si pone nel mentre riflette-ironizza-sarcasma su quell’immenso patrimonio culturale ed antropologico rappresentato dalle fiabe. Ne evidenzia le latenti contraddizioni, Puelli; ne suggerisce letture non pacificate, volte a sottolinearne aspetti periferici e marginali che nella sua analisi acquistano invece centralità, come quando in una conversazione certe frasi dette en passant finiscono poi per mettere in moto tutta una serie di riflessioni cortocircuitanti e ci si ritrova a viaggiare in territori lontanissimi ed assolutamente imprevedibili nel momento in cui si era partiti.
Così la Fata Turchina appare “pericolosamente” interessata al naso di Pinocchio, la Principessa attende sensualmente stesa sul materasso che il suo principe azzurro giunga a svegliarla ed a portarsela via, Cenerentola si trasforma in una geisha in abito da sera con acrobatici folletti a farle da paggi. Fantasie da bambino che si diverte a ricreare le sue favole e ad inventarle ex novo, da bambino che non vuole crescere quale, in fondo, è spesso un artista, quale è anche Fabio Puelli, artista la cui sopraffina tecnica pittorica gli permette di metaforizzare quel tempo e quel luogo, eterni ed indefinibili, in cui vivono i personaggi delle fiabe. Le numerose velature creano, infatti, un vaporoso cromatismo nel quale fluttuano e col quale si compenetrano gli ambigui e complessi rapporti fra il Lupo e Cappuccetto Rosso; si ingenera così il sospetto che l’autentico lupo sia la bambina la quale stuzzica, blandisce, seduce l’ingenuotta bestiola, nel mentre il piccolo punto di colore costruito dalle unghie rosso fuoco diventa il punto di equilibrio della composizione, quello intorno al quale ruota tutta la narrazione e la visione. Allo stesso modo, in altri momenti, il cromatismo del non-ambiente circostante è netto, secco, tagliente come una ghigliottina, cosicché l’artista ci suggerisce che la psiche della donna che vi dorme dentro sia turbata da inconsce tensioni e pulsioni inconfessabili anche a sé stessa.
Sostiene di dipingere d’impulso, Fabio Puelli, e non stento a crederci; ma è un impulso sostenuto da cultura, ironia, fantasia e tecnica: tutto quel che ci vuole per far nascere un artista che sia meritevole di essere ascoltato.
Biografia. (A) Nato probabilmente a Soncino nella seconda meta del 900. Si stabilisce fin dalla prima infanzia a Milano. Studente svogliato, dicono sia laureato in una facoltà scientifica, forse archeologia o paleontologia, forse astronomia, ma non è certo. Qualcuno ritiene di averlo conosciuto come medico, lo si desume da un disegno sul retro di un diploma di laurea intestato a suo nome. Comunque sia ha sempre dipinto e considerato le arti figurative lo scopo principale della sua esistenza, lo si deduce dalle macchie di colore sulle dita e sugli abiti che alcuni testimoni giurano di aver visto...
24
settembre 2006
Fabio Puelli – Il materasso d’oro
Dal 24 settembre al 05 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE CARAVAGGIO
Galatina, Via Giuseppe Lillo, 94, (Lecce)
Galatina, Via Giuseppe Lillo, 94, (Lecce)
Vernissage
24 Settembre 2006, ore 20
Autore