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Il vuoto al centro
In relazione alla grande espansione di Montesilvano, che nell’arco di una quarantina di anni ha visto lievitare la popolazione e di conseguenza le abitazioni e le attività produttive, via Roma è un esempio sintomatico del processo di trasformazione dello spazio urbano che ha coinvolto tutte le città italiane e molte altre metropoli contemporanee
Comunicato stampa
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Il progetto, ideato e organizzato da Marcella Russo con il supporto del Comune di Montesilvano (Pescara), nasce da una serie di riflessioni suggerite dall’osservazione e dallo studio del contesto stesso dove la mostra avrà luogo.
La mostra d’arte, curata da Emanuela De Cecco e Tullio Ponziani, si terrà infatti in vari spazi posizionati lungo una via di Montesilvano – la centralissima via Roma – asse che collega il Municipio con la stazione ferroviaria e oggetto di un prossimo intervento di riqualificazione in via di definizione.
In relazione alla grande espansione di Montesilvano, che nell’arco di una quarantina di anni ha visto lievitare la popolazione e di conseguenza le abitazioni e le attività produttive, via Roma è un esempio sintomatico del processo di trasformazione dello spazio urbano che ha coinvolto tutte le città italiane e molte altre metropoli contemporanee. Paolo Desideri in La città di latta (1995), lo descrive efficacemente come passaggio dalla città moderna alla metropoli diffusa.
È in questa cornice che va inscritta la densità tuttora in crescita dei bordi esterni della città e lo svuotamento delle vie centrali. Sono mutati punti di riferimento della collettività e la vita sociale ed economica si svolge più nei centri commerciali, attorno alle infrastrutture, nei luoghi dello svago che attorno ai luoghi centrali per definizione (la chiesa principale, il Municipio).
Il vuoto al centro nasce dunque in relazione ad una specifica situazione che riguarda il centro di Montesilvano ma cerca di espandere la propria sfera di azione in un raggio più ampio che non si esaurisce in relazione alla realtà locale.
Una delle condizioni che caratterizza il periodo che stiamo attraversando, è la rimessa in discussione delle diverse forme di centralità che, per lungo tempo, hanno costituito una cornice rassicurante entro la quale andavano ad inscriversi le singole esistenze. Se di fatto – e non da oggi ma in questi anni globalizzati e precari c’è stata un’accelerazione – le ideologie politiche, la religione, la famiglia, il lavoro costituivano dei solidi modelli di riferimento entro i quali era possibile inscrivere la traiettoria della propria vita, oggi è evidente come questo non sia più possibile, con ricadute assai significative non solo sul piano delle grandi scelte, ma sui comportamenti quotidiani. In questo contesto, anche gli strumenti cognitivi necessari per comprendere la situazione e di conseguenza agire, si stanno rivelando inefficaci.
Così, se da un lato la strada principale di una città perde la connotazione del centro da sempre attribuitale e l’arte stessa nelle sue forme più sensibili si interroga sulla propria identità, dall’altra parte è in corso in diversi campi del sapere un ripensamento generale mosso dalla consapevolezza della propria inadeguatezza e teso a rinconfigurare la propria cassetta degli attrezzi.
Ma siamo sicuri che la perdita di importanza della centralità sia un fattore negativo? Non sarà forse una visione culturalmente connotata propria di chi attribuiva valore e traeva sicurezza dall’identificazione con dei modelli forti di riferimento? E se fosse invece la strada per fare emergere altre voci, altri sguardi, altre modalità di azione che inevitabilmente non possono provare nostalgia per la crisi di qualcosa in cui non si sono mai riconosciuti? E ancora, inoltre, quanto il nostro sguardo verso il vuoto è anch’esso connotato? Un esempio evidente è la diversità che evoca il nostro horror vacui e la concezione del vuoto propria del pensiero zen.
Attraverso i lavori degli artisti Il vuoto al centro intende aprire una riflessione a questo proposito aperta e plurale, riflessione che i testi di una ventina di studiosi e di esperti d’arte ma prevalentemente di altre discipline, intendono ulteriormente arricchire. Chiunque volesse esprimere il proprio pensiero su il vuoto al centro può collegarsi al sito www.ilvuotoalcentro.it e inviare il proprio contributo ( che verrà pubblicato previa selezione).
La mostra d’arte, curata da Emanuela De Cecco e Tullio Ponziani, si terrà infatti in vari spazi posizionati lungo una via di Montesilvano – la centralissima via Roma – asse che collega il Municipio con la stazione ferroviaria e oggetto di un prossimo intervento di riqualificazione in via di definizione.
In relazione alla grande espansione di Montesilvano, che nell’arco di una quarantina di anni ha visto lievitare la popolazione e di conseguenza le abitazioni e le attività produttive, via Roma è un esempio sintomatico del processo di trasformazione dello spazio urbano che ha coinvolto tutte le città italiane e molte altre metropoli contemporanee. Paolo Desideri in La città di latta (1995), lo descrive efficacemente come passaggio dalla città moderna alla metropoli diffusa.
È in questa cornice che va inscritta la densità tuttora in crescita dei bordi esterni della città e lo svuotamento delle vie centrali. Sono mutati punti di riferimento della collettività e la vita sociale ed economica si svolge più nei centri commerciali, attorno alle infrastrutture, nei luoghi dello svago che attorno ai luoghi centrali per definizione (la chiesa principale, il Municipio).
Il vuoto al centro nasce dunque in relazione ad una specifica situazione che riguarda il centro di Montesilvano ma cerca di espandere la propria sfera di azione in un raggio più ampio che non si esaurisce in relazione alla realtà locale.
Una delle condizioni che caratterizza il periodo che stiamo attraversando, è la rimessa in discussione delle diverse forme di centralità che, per lungo tempo, hanno costituito una cornice rassicurante entro la quale andavano ad inscriversi le singole esistenze. Se di fatto – e non da oggi ma in questi anni globalizzati e precari c’è stata un’accelerazione – le ideologie politiche, la religione, la famiglia, il lavoro costituivano dei solidi modelli di riferimento entro i quali era possibile inscrivere la traiettoria della propria vita, oggi è evidente come questo non sia più possibile, con ricadute assai significative non solo sul piano delle grandi scelte, ma sui comportamenti quotidiani. In questo contesto, anche gli strumenti cognitivi necessari per comprendere la situazione e di conseguenza agire, si stanno rivelando inefficaci.
Così, se da un lato la strada principale di una città perde la connotazione del centro da sempre attribuitale e l’arte stessa nelle sue forme più sensibili si interroga sulla propria identità, dall’altra parte è in corso in diversi campi del sapere un ripensamento generale mosso dalla consapevolezza della propria inadeguatezza e teso a rinconfigurare la propria cassetta degli attrezzi.
Ma siamo sicuri che la perdita di importanza della centralità sia un fattore negativo? Non sarà forse una visione culturalmente connotata propria di chi attribuiva valore e traeva sicurezza dall’identificazione con dei modelli forti di riferimento? E se fosse invece la strada per fare emergere altre voci, altri sguardi, altre modalità di azione che inevitabilmente non possono provare nostalgia per la crisi di qualcosa in cui non si sono mai riconosciuti? E ancora, inoltre, quanto il nostro sguardo verso il vuoto è anch’esso connotato? Un esempio evidente è la diversità che evoca il nostro horror vacui e la concezione del vuoto propria del pensiero zen.
Attraverso i lavori degli artisti Il vuoto al centro intende aprire una riflessione a questo proposito aperta e plurale, riflessione che i testi di una ventina di studiosi e di esperti d’arte ma prevalentemente di altre discipline, intendono ulteriormente arricchire. Chiunque volesse esprimere il proprio pensiero su il vuoto al centro può collegarsi al sito www.ilvuotoalcentro.it e inviare il proprio contributo ( che verrà pubblicato previa selezione).
22
settembre 2006
Il vuoto al centro
Dal 22 settembre al 06 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
VIA ROMA
Montesilvano, Viale Roma, (Pescara)
Montesilvano, Viale Roma, (Pescara)
Vernissage
22 Settembre 2006, ore 18.30
Sito web
www.ilvuotoalcentro.it
Autore
Curatore