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Mariella Bettineschi – Voyager
Odissea nell’interspazio sconosciuto e primigenio che abita fra emozione e coscienza, per catturare visioni leggere come sogni di una avventura al centro dell’Io: approda in Italia, alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, VOYAGER, il progetto espositivo dell’artista italiana Mariella Bettineschi
Comunicato stampa
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Odissea nell’interspazio sconosciuto e primigenio che abita fra emozione e coscienza, per catturare visioni leggere come sogni di una avventura al centro dell’Io: approda in Italia, alla GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, VOYAGER, il progetto espositivo dell’artista italiana Mariella Bettineschi.
Partito da New York, il 2 marzo 2006, VOYAGER ha attraversato gli Stati Uniti facendo tappa a Philadelphia, Santa Monica, Los Angeles, Detroit, Chicago e ora torna in Italia, con una mostra al Museo bergamasco, dal 21 settembre al 5 novembre, con una puntata autunnale presso Sanpellegrino a Milano.
E poichè il lavoro dell’artista mette in gioco l’utilizzo delle nuove tecnologie, VOYAGER è stato scelto da BergamoScienza come mostra d’arte della edizione 2006 della prestigiosa rassegna scientifica (Bergamo, 28 settembre-15 ottobre).
VOYAGER conduce il pubblico alla scoperta di un raffinato racconto che si sviluppa tra le opere degli ultimi sette anni dell'artista: tutto l’immaginario di Mariella Bettineschi riassunto in una serie di installazioni site specific. La natura nomade ed eclettica di VOYAGER si manifesta nella multimedialità delle mostre, appositamente studiate dall’artista per meglio interagire con le caratteristiche dei diversi spazi espositivi, siano essi edifici liberty o white cube minimali.
VOYAGER è, infatti, un viaggio alchemico attraverso l'uso di immagini virtuali, manipolate e trasformate all'infinito, indagate nelle loro possibilità di mutazione: “Mariella Bettineschi usa le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi per esplorare una nuova dimensione: come con Infra-mince di Duchamp, l'ultra sottile, l'artista ci porta negli spazi fra le cose, in una dimensione sconosciuta“ (Sid Sachs).
Così, anche alla GAMeC di Bergamo, personaggi duchampiani, paesaggi siderali, mondi acquatici, epifanie di luce, galassie di ombre colorate, simboli misteriosi, creature metamorfiche, astronavi e macchine volanti sono i compagni di viaggio e gli immaginifici scenari che, mettendosi in contatto empatico con il nostro io più nascosto, ci accompagnano nella ricerca, nello spazio e nel tempo, della nostra identità.
Le light boxes, le stampe digitali su vetro e su plexiglas sono i supporti delle opere: La vestizione della sposa, Alla velocità della luce, Il disegno interno, La teoria delle sfere, Astronavi.
A tirare le fila di questa odissea tutta al femminile, il catalogo bilingue VOYAGER, concepito da Mariella Bettineschi come libro d'artista. Il volume, a tiratura limitata, è editato da Michele Lombardelli, con testi critici di Giacinto Di Pietrantonio, Cristina Rodeschini Galati, Sid Sachs, Stefano Albertini, Tullio Leggeri, Cecilia De Carli.
VOYAGER è curato da Giacinto Di Pietrantonio, Direttore della GAMEC di Bergamo, Cristina Rodeschini Galati, Direttore d'Istituto della GAMEC di Bergamo, Stefano Albertini, Direttore della CIZM della New York University di New York, Jef Bourgeau, Direttore del MONA di Detroit, Lisa Melandri, Direttrice dello SMMOA di Los Angeles, Sid Sachs, Direttore della RWG della University of Arts di Philadelphia, Francesca Valente, Direttrice dell' IIC di Los Angeles.
LE OPERE
La vestizione della sposa e Alla velocità della luce sono due gruppi di opere del 1999, nelle quali la luce gioca un ruolo fondamentale. Come spiega Hans Gercke, Direttore del Kunstverein di Heidelberg, "…non si tratta tanto della luce come fenomeno isolato, quanto della sua forza che sfiora giocosamente le cose, le trasforma, le veste e le traveste, capace di creare dalla materia rappresentazioni e visioni. Per tre anni Mariella Bettineschi ha scattato fotografie, per la sua caccia ha preferito il periodo che promette luce, quello natalizio. Alla fine il suo bottino consisteva in un fondo di circa 4000 immagini, di cui lei ha scelto e in parte ulteriormente elaborato al computer, ciò che è stato poi distillato dall'abbondanza del materiale…"
Il disegno interno nasce nel 2003 e prende in prestito il suo nome da Federico Zuccari che nel 1600, riprendendo la teoria del Vasari, distingue tra "disegno interno", ideazione e "disegno esterno", ossia il materializzarsi dell'opera. Mariella Bettineschi, attraverso l'uso del computer, rovescia il processo tradizionale del disegno risalendo dall'opera alla sua matrice, indagando come nasce l'immagine. Il disegno interno è stampato su vetro e trova la sua ultima collocazione nella scultura Matrix: " …una scultura istallazione - scrive Giacinto Di Pietrantonio - composta da una stretta base di legno sulla quale sono infilate diverse lastre di vetro, con su incisi i disegni interni delle cose. Le lastre sono allineate in modo sfalsato, così da rompere la linearità dello spazio e dell'immagine…"
La teoria delle sfere è un lavoro del 2004. Come scrive Cecilia De Carli: "…le ricerche sul movimento attraverso la luce-colore sfociano ne La teoria delle sfere dove una serie di tondi, stampati con immagini digitali di cerchi colorati, che sfumano uno nell'altro, sono montati poco distanti dalla parete creando un continuo gioco tra bi e tridimensionalità, fra colore e ombra colorata. L'idea di questa forma geometrica perfetta nasce in riferimento alle teorie sull'Universo formulate da Eudosso, antico matematico greco. A questo è strettamente legato il concetto platonico dell'universo ideale. Il distacco dalla realtà è ormai totale, il computer diviene fonte di materiale e mezzo artistico…"
Astronavi è un gruppo di lavori del 2005, formato da una serie di immagini digitali stampate su vetro. Sono macchine volanti dalla forma ambigua, fra navicelle spaziali e uova cosmiche. Sono i mezzi per passare, attraverso l'infrasottile, nella quarta dimensione, la dimensione sconosciuta.
L’ARTISTA
Mariella Bettineschi, dopo la partecipazione alla XLIII Biennale di Venezia su invito di Achille Bonito Oliva, viene scelta da Jacob Wenzel per la mostra Aspekte der Biennale Venedig all'Art Forum di Münich e da Hans Gercke per la mostra Blau: Farbe der Ferne al Kunstverein di Heidelberg. Nel 1990 esce la sua prima monografia a cura di Achille Bonito Oliva. Del 1992 è l'installazione Paesaggio in nero alla Villa Reale di Monza a cura di Paolo Biscottini e Giorgio Verzotti. Del 1993 è Il mulino di Amleto per il progetto Art & Industry nella Textile Produkte di Villa D'Ogna, ideato da Fausto Radici e da Mariella Bettineschi e curato da Amnon Barzel. Nel 1994 lo stesso Amnon Barzel la invita ad intervenire al European Sculpture City nella città di Turku in Finlandia dove installa Carro celeste. Dello stesso anno è la mostra Contemporanei curata da Angela Vettese presso il Palazzo della Provincia di Bergamo, dove presenta l'opera Pillole leggere. Nel 1996 la Wullkopf Galerie di Darmstadt presenta la mostra Skulpturen und papierarbeiten e nel 1997 la Brahen Galeria di Helsinki presenta l'opera Abiti. Del 1998 è la mostra Rubata al tempo presso la Galleria Continua di San Giminiano e del 1999 è la mostra La vestizione della sposa presso il Kunstverein di Heidelberg, a cura di Hans Gercke, Giorgio Verzotti e Gianni Romano. La mostra verrà portata a Darmstadt presso la Wullkopf Galerie, al Palazzo Ducale di Mantova e a Firenze presso Biagiotti Progetto Arte. Del 2001 è la mostra Ritratti presso l'Università degli Studi di Bergamo a cura di Cecilia De Carli. Del 2002 è l'opera N.Y.C. Groundzero, presentata in catalogo da Giacinto Di Pietrantonio, che dopo essere stata portata al MONA di Detroit sarà esposta all'IIC di New York e presso Biagiotti Progetto Arte di Firenze. Del 2003 sono le mostre Rosa shocking, presso Biagiotti Progetto Arte e La libertà presso il Palazzo Ducale di Massa Carrara. Del 2004 sono la performance Harmony presentata all'interno dell'evento Spandex di New Orleans, l'intervento Ospiti d'onore in Palazzo Dolci Hotel Mercure di Bergamo e la mostra La teoria delle sfere presso la Platform Gallery di Londra. Dal 2003 è visiting artist presso l'Università Cattolica di Milano nel Master in Servizi Educativi per il Patrimonio Artistico dei Musei Storici e di Arti Visive.
Le opere di Mariella Bettineschi, che vive e opera a Bergamo, sono in collezioni pubbliche e private in Europa e in America.
Partito da New York, il 2 marzo 2006, VOYAGER ha attraversato gli Stati Uniti facendo tappa a Philadelphia, Santa Monica, Los Angeles, Detroit, Chicago e ora torna in Italia, con una mostra al Museo bergamasco, dal 21 settembre al 5 novembre, con una puntata autunnale presso Sanpellegrino a Milano.
E poichè il lavoro dell’artista mette in gioco l’utilizzo delle nuove tecnologie, VOYAGER è stato scelto da BergamoScienza come mostra d’arte della edizione 2006 della prestigiosa rassegna scientifica (Bergamo, 28 settembre-15 ottobre).
VOYAGER conduce il pubblico alla scoperta di un raffinato racconto che si sviluppa tra le opere degli ultimi sette anni dell'artista: tutto l’immaginario di Mariella Bettineschi riassunto in una serie di installazioni site specific. La natura nomade ed eclettica di VOYAGER si manifesta nella multimedialità delle mostre, appositamente studiate dall’artista per meglio interagire con le caratteristiche dei diversi spazi espositivi, siano essi edifici liberty o white cube minimali.
VOYAGER è, infatti, un viaggio alchemico attraverso l'uso di immagini virtuali, manipolate e trasformate all'infinito, indagate nelle loro possibilità di mutazione: “Mariella Bettineschi usa le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi per esplorare una nuova dimensione: come con Infra-mince di Duchamp, l'ultra sottile, l'artista ci porta negli spazi fra le cose, in una dimensione sconosciuta“ (Sid Sachs).
Così, anche alla GAMeC di Bergamo, personaggi duchampiani, paesaggi siderali, mondi acquatici, epifanie di luce, galassie di ombre colorate, simboli misteriosi, creature metamorfiche, astronavi e macchine volanti sono i compagni di viaggio e gli immaginifici scenari che, mettendosi in contatto empatico con il nostro io più nascosto, ci accompagnano nella ricerca, nello spazio e nel tempo, della nostra identità.
Le light boxes, le stampe digitali su vetro e su plexiglas sono i supporti delle opere: La vestizione della sposa, Alla velocità della luce, Il disegno interno, La teoria delle sfere, Astronavi.
A tirare le fila di questa odissea tutta al femminile, il catalogo bilingue VOYAGER, concepito da Mariella Bettineschi come libro d'artista. Il volume, a tiratura limitata, è editato da Michele Lombardelli, con testi critici di Giacinto Di Pietrantonio, Cristina Rodeschini Galati, Sid Sachs, Stefano Albertini, Tullio Leggeri, Cecilia De Carli.
VOYAGER è curato da Giacinto Di Pietrantonio, Direttore della GAMEC di Bergamo, Cristina Rodeschini Galati, Direttore d'Istituto della GAMEC di Bergamo, Stefano Albertini, Direttore della CIZM della New York University di New York, Jef Bourgeau, Direttore del MONA di Detroit, Lisa Melandri, Direttrice dello SMMOA di Los Angeles, Sid Sachs, Direttore della RWG della University of Arts di Philadelphia, Francesca Valente, Direttrice dell' IIC di Los Angeles.
LE OPERE
La vestizione della sposa e Alla velocità della luce sono due gruppi di opere del 1999, nelle quali la luce gioca un ruolo fondamentale. Come spiega Hans Gercke, Direttore del Kunstverein di Heidelberg, "…non si tratta tanto della luce come fenomeno isolato, quanto della sua forza che sfiora giocosamente le cose, le trasforma, le veste e le traveste, capace di creare dalla materia rappresentazioni e visioni. Per tre anni Mariella Bettineschi ha scattato fotografie, per la sua caccia ha preferito il periodo che promette luce, quello natalizio. Alla fine il suo bottino consisteva in un fondo di circa 4000 immagini, di cui lei ha scelto e in parte ulteriormente elaborato al computer, ciò che è stato poi distillato dall'abbondanza del materiale…"
Il disegno interno nasce nel 2003 e prende in prestito il suo nome da Federico Zuccari che nel 1600, riprendendo la teoria del Vasari, distingue tra "disegno interno", ideazione e "disegno esterno", ossia il materializzarsi dell'opera. Mariella Bettineschi, attraverso l'uso del computer, rovescia il processo tradizionale del disegno risalendo dall'opera alla sua matrice, indagando come nasce l'immagine. Il disegno interno è stampato su vetro e trova la sua ultima collocazione nella scultura Matrix: " …una scultura istallazione - scrive Giacinto Di Pietrantonio - composta da una stretta base di legno sulla quale sono infilate diverse lastre di vetro, con su incisi i disegni interni delle cose. Le lastre sono allineate in modo sfalsato, così da rompere la linearità dello spazio e dell'immagine…"
La teoria delle sfere è un lavoro del 2004. Come scrive Cecilia De Carli: "…le ricerche sul movimento attraverso la luce-colore sfociano ne La teoria delle sfere dove una serie di tondi, stampati con immagini digitali di cerchi colorati, che sfumano uno nell'altro, sono montati poco distanti dalla parete creando un continuo gioco tra bi e tridimensionalità, fra colore e ombra colorata. L'idea di questa forma geometrica perfetta nasce in riferimento alle teorie sull'Universo formulate da Eudosso, antico matematico greco. A questo è strettamente legato il concetto platonico dell'universo ideale. Il distacco dalla realtà è ormai totale, il computer diviene fonte di materiale e mezzo artistico…"
Astronavi è un gruppo di lavori del 2005, formato da una serie di immagini digitali stampate su vetro. Sono macchine volanti dalla forma ambigua, fra navicelle spaziali e uova cosmiche. Sono i mezzi per passare, attraverso l'infrasottile, nella quarta dimensione, la dimensione sconosciuta.
L’ARTISTA
Mariella Bettineschi, dopo la partecipazione alla XLIII Biennale di Venezia su invito di Achille Bonito Oliva, viene scelta da Jacob Wenzel per la mostra Aspekte der Biennale Venedig all'Art Forum di Münich e da Hans Gercke per la mostra Blau: Farbe der Ferne al Kunstverein di Heidelberg. Nel 1990 esce la sua prima monografia a cura di Achille Bonito Oliva. Del 1992 è l'installazione Paesaggio in nero alla Villa Reale di Monza a cura di Paolo Biscottini e Giorgio Verzotti. Del 1993 è Il mulino di Amleto per il progetto Art & Industry nella Textile Produkte di Villa D'Ogna, ideato da Fausto Radici e da Mariella Bettineschi e curato da Amnon Barzel. Nel 1994 lo stesso Amnon Barzel la invita ad intervenire al European Sculpture City nella città di Turku in Finlandia dove installa Carro celeste. Dello stesso anno è la mostra Contemporanei curata da Angela Vettese presso il Palazzo della Provincia di Bergamo, dove presenta l'opera Pillole leggere. Nel 1996 la Wullkopf Galerie di Darmstadt presenta la mostra Skulpturen und papierarbeiten e nel 1997 la Brahen Galeria di Helsinki presenta l'opera Abiti. Del 1998 è la mostra Rubata al tempo presso la Galleria Continua di San Giminiano e del 1999 è la mostra La vestizione della sposa presso il Kunstverein di Heidelberg, a cura di Hans Gercke, Giorgio Verzotti e Gianni Romano. La mostra verrà portata a Darmstadt presso la Wullkopf Galerie, al Palazzo Ducale di Mantova e a Firenze presso Biagiotti Progetto Arte. Del 2001 è la mostra Ritratti presso l'Università degli Studi di Bergamo a cura di Cecilia De Carli. Del 2002 è l'opera N.Y.C. Groundzero, presentata in catalogo da Giacinto Di Pietrantonio, che dopo essere stata portata al MONA di Detroit sarà esposta all'IIC di New York e presso Biagiotti Progetto Arte di Firenze. Del 2003 sono le mostre Rosa shocking, presso Biagiotti Progetto Arte e La libertà presso il Palazzo Ducale di Massa Carrara. Del 2004 sono la performance Harmony presentata all'interno dell'evento Spandex di New Orleans, l'intervento Ospiti d'onore in Palazzo Dolci Hotel Mercure di Bergamo e la mostra La teoria delle sfere presso la Platform Gallery di Londra. Dal 2003 è visiting artist presso l'Università Cattolica di Milano nel Master in Servizi Educativi per il Patrimonio Artistico dei Musei Storici e di Arti Visive.
Le opere di Mariella Bettineschi, che vive e opera a Bergamo, sono in collezioni pubbliche e private in Europa e in America.
21
settembre 2006
Mariella Bettineschi – Voyager
Dal 21 settembre al 05 novembre 2006
arte contemporanea
Location
GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Orario di apertura
10-13 e 15-18.45. Chiuso lunedì
Vernissage
21 Settembre 2006, ore 18.30
Autore
Curatore