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Naturalità
L’idea della storica e critica d’arte Susanna Buricchi è stata quella di creare in Casentino un cantiere d’arte dedicato al paesaggio che stimolasse una riflessione tutta contemporanea su questo tema antico
Comunicato stampa
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Da un cantiere della durata di sette mesi nel quale dieci artisti di diversa provenienza, tutti formatisi presso l’Accademia Belle Arti di Firenze, soggiornano e lavorano in un casolare del Casentino presso Porrena (Poppi) nasce la mostra ‘Naturalità l’acqua il vento la sanità delle prime cose’. La mostra di dipinti e sculture è allestita in due luoghi particolarmente rappresentativi per il Casentino e verrà inaugurata il 9 settembre alle ore 17.00 presso il Castello di Poppi.
La Comunità Montana del Casentino in collaborazione con i comuni di Poppi e Stia promuove la mostra di arte contemporanea ‘Naturalità, l’acqua il vento la sanità delle prime cose’ curata dalla storica e critica d’arte Susanna Buricchi che si svolgerà tra Poppi e Stia dal 9 settembre al 29 ottobre
2006. Tale mostra è patrocinata dalla Provincia di Arezzo e dall’Accademia Belle Arti di Firenze.
Sul finire dell’ autunno 2005 ha preso forma il progetto della mostra.
L’idea della storica e critica d’arte Susanna Buricchi è stata quella di creare in Casentino un cantiere d’arte dedicato al paesaggio che stimolasse una riflessione tutta contemporanea su questo tema antico. Il titolo Naturalità. L’acqua il vento la sanità delle prime cose rimanda al tema della natura e al verso di una poesia di Dino Campana scritta durante un viaggio a piedi in Casentino. Il poeta ascendendo dalle valli cariche di storia alle cime delle montagne del Casentino rimane folgorato dalla terra sempre più nuda con i suoi colori vergini, l’aria sempre più rarefatta e le presenze mistiche dei santi che vi erano vissuti e sulle sommità, d’improvviso spazzate dalle nebbie, incontra finalmente la stupefacente rivelazione degli elementi – l’acqua, il vento, le rocce, le nuvole - quelle “prime cose” con cui l’uomo si confronta e dialoga fin dalle origini del mondo. Da qui l’idea di creare un cantiere d’arte nel territorio. Grazie all’imprenditore e collezionista di arte Lorenzo Lori, dieci artisti – nove pittori e uno scultore – sono chiamati a vivere in un casolare immerso nella valle del Casentino. Per sette lunghi mesi vivono e lavorano trasformando la residenza in atelier. La scoperta del Casentino è avvenuta da qui. L’isolamento di questa valle, le solitudini delle foreste, la sacralità delle sorgenti e delle montagne, i castelli antichi che vegliano sui borghi hanno ispirato negli artisti la ricerca dell’essenziale, l’ansia vorace di spogliare le cose e il paesaggio di ogni elemento descrittivo del vero cercando di cogliere la grande potenza evocativa delle immagini primarie di natura, come quelle degli alberi, delle piante, delle lontananze dei monti o delle colline spaziate con lo sguardo a volo d’uccello, delle presenze umane ed animali, delle costruzioni abbandonate o non ancora abitate dall’uomo con il loro mistero e la loro enigmaticità. Nelle opere si ricompongono poeticamente le visioni colte dal vero con l’esperienza intima, emozionale ed umana delle relazioni stabilite con la natura. Le variazioni sul tema del paesaggio prodotte nel composito corpus di schizzi, sculture, tele e carte dipinte si rispecchiano nell’articolazione per nuclei tematici della mostra. Le sette sezioni sono: Hortus Conclusus (il giardino della casa o “Eden domestico” ); Inside-Out (gli interni di vita quotidiana, gli oggetti e le presenze); Prime Cose (archetipi di natura); Mappe (visioni panoramiche, ordinate, di percorsi nel paesaggio); Sedimentazioni (monumenti e tracce umane); Mindscape (immagini mnemoniche e sintetiche e persino visioni naturali).
Un’ ultima sezione -Sacrum- è dedicata alla presentazione di un particolarissimo progetto pittorico elaborato in parallelo all’ ideazione della mostra e ad essa significativamente legato per il tema della sacralità della natura . Si tratta della realizzazione di un ciclo di affreschi nella piccola chiesa di Santa Maria della Scala a Corsignano, commissionato a Roberto Dragoni da Lorenzo Lori. Guidato nelle scelte iconografiche dai consigli di Giovanni Gardini, studioso di teologia e di pittura sacra e da Susanna Buricchi per l’aspetto storico-artistico, Dragoni riscopre in forme contemporanee la tecnica della pittura murale e affronta un linguaggio narrativo per immagini su cui è stata fondata per secoli la nostra tradizione figurativa. In questa sezione sono esposti i bozzetti, gli spolveri e i modelli preparatori su carta di cui l’artista si è servito e si servirà nei mesi a venire per comporre le scene sulle pareti. Per tutto il periodo della mostra sarà possibile vedere la realizzazione dell’opera in progress recandosi alla cappella di Corsignano e seguire la genesi del progetto attraverso l’esposizione in mostra dei materiali di lavoro e la proiezione di video di documentazione.
La Comunità Montana del Casentino in collaborazione con i comuni di Poppi e Stia promuove la mostra di arte contemporanea ‘Naturalità, l’acqua il vento la sanità delle prime cose’ curata dalla storica e critica d’arte Susanna Buricchi che si svolgerà tra Poppi e Stia dal 9 settembre al 29 ottobre
2006. Tale mostra è patrocinata dalla Provincia di Arezzo e dall’Accademia Belle Arti di Firenze.
Sul finire dell’ autunno 2005 ha preso forma il progetto della mostra.
L’idea della storica e critica d’arte Susanna Buricchi è stata quella di creare in Casentino un cantiere d’arte dedicato al paesaggio che stimolasse una riflessione tutta contemporanea su questo tema antico. Il titolo Naturalità. L’acqua il vento la sanità delle prime cose rimanda al tema della natura e al verso di una poesia di Dino Campana scritta durante un viaggio a piedi in Casentino. Il poeta ascendendo dalle valli cariche di storia alle cime delle montagne del Casentino rimane folgorato dalla terra sempre più nuda con i suoi colori vergini, l’aria sempre più rarefatta e le presenze mistiche dei santi che vi erano vissuti e sulle sommità, d’improvviso spazzate dalle nebbie, incontra finalmente la stupefacente rivelazione degli elementi – l’acqua, il vento, le rocce, le nuvole - quelle “prime cose” con cui l’uomo si confronta e dialoga fin dalle origini del mondo. Da qui l’idea di creare un cantiere d’arte nel territorio. Grazie all’imprenditore e collezionista di arte Lorenzo Lori, dieci artisti – nove pittori e uno scultore – sono chiamati a vivere in un casolare immerso nella valle del Casentino. Per sette lunghi mesi vivono e lavorano trasformando la residenza in atelier. La scoperta del Casentino è avvenuta da qui. L’isolamento di questa valle, le solitudini delle foreste, la sacralità delle sorgenti e delle montagne, i castelli antichi che vegliano sui borghi hanno ispirato negli artisti la ricerca dell’essenziale, l’ansia vorace di spogliare le cose e il paesaggio di ogni elemento descrittivo del vero cercando di cogliere la grande potenza evocativa delle immagini primarie di natura, come quelle degli alberi, delle piante, delle lontananze dei monti o delle colline spaziate con lo sguardo a volo d’uccello, delle presenze umane ed animali, delle costruzioni abbandonate o non ancora abitate dall’uomo con il loro mistero e la loro enigmaticità. Nelle opere si ricompongono poeticamente le visioni colte dal vero con l’esperienza intima, emozionale ed umana delle relazioni stabilite con la natura. Le variazioni sul tema del paesaggio prodotte nel composito corpus di schizzi, sculture, tele e carte dipinte si rispecchiano nell’articolazione per nuclei tematici della mostra. Le sette sezioni sono: Hortus Conclusus (il giardino della casa o “Eden domestico” ); Inside-Out (gli interni di vita quotidiana, gli oggetti e le presenze); Prime Cose (archetipi di natura); Mappe (visioni panoramiche, ordinate, di percorsi nel paesaggio); Sedimentazioni (monumenti e tracce umane); Mindscape (immagini mnemoniche e sintetiche e persino visioni naturali).
Un’ ultima sezione -Sacrum- è dedicata alla presentazione di un particolarissimo progetto pittorico elaborato in parallelo all’ ideazione della mostra e ad essa significativamente legato per il tema della sacralità della natura . Si tratta della realizzazione di un ciclo di affreschi nella piccola chiesa di Santa Maria della Scala a Corsignano, commissionato a Roberto Dragoni da Lorenzo Lori. Guidato nelle scelte iconografiche dai consigli di Giovanni Gardini, studioso di teologia e di pittura sacra e da Susanna Buricchi per l’aspetto storico-artistico, Dragoni riscopre in forme contemporanee la tecnica della pittura murale e affronta un linguaggio narrativo per immagini su cui è stata fondata per secoli la nostra tradizione figurativa. In questa sezione sono esposti i bozzetti, gli spolveri e i modelli preparatori su carta di cui l’artista si è servito e si servirà nei mesi a venire per comporre le scene sulle pareti. Per tutto il periodo della mostra sarà possibile vedere la realizzazione dell’opera in progress recandosi alla cappella di Corsignano e seguire la genesi del progetto attraverso l’esposizione in mostra dei materiali di lavoro e la proiezione di video di documentazione.
09
settembre 2006
Naturalità
Dal 09 settembre al 29 ottobre 2006
giovane arte
Location
PALAZZO CHIANINI-VINCENZI
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 15, (Arezzo)
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 15, (Arezzo)
Orario di apertura
da lunedì a venerdi 17,00 – 20,00
sabato e domenica 10,00 / 13,00 -17,00 – 20,00
Vernissage
9 Settembre 2006, ore 17 presso il Castello di Poppi