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Enrico Sirello – Prima del quadro
Bozzetti su carta dal 1962 al 2006
Comunicato stampa
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Enrico Sirello nasce nel 1930 a Livorno,compi gli studi artistici a Firenze.Nel 1957 dirige la Galleria “Il Grattacielo”,successivamente dirige sino al 1965 la “Compagnia Sperimentale di Teatro “ di Livorno,dal 1960 al 1965 collabora al “Giornale del Mattino” di Firenze per la critica d’arte.Nel 1965 a Roma organizza con Baldi, Cannella, Drei, Glattelder, Guerrieri, Lazzari, Lorenzetti, Masi, Pace e Pesciò al gruppo “Strutture significanti”,nel 1966 si trasferisce a Roma.Nel 1969 progetta e dirige i lavori di trasformazione del teatro Pirandello di Roma in teatro Tordinona,nel 1970 esegue per il “Parco dei Giochi “ di Termoli una scultura rotante in ferro verniciato,nel 1979 progetta e realizza il “caffè-teatro-ristorante “ di Piazza Navona a Roma.Nel 1980 disegna su commissione il cartone (185 x 700 cm. ) per una pittura murale da eseguire all’interno del Castello di Montecchio Castinglion Fiorentino, Arezzo) del secolo XI.Nel 1982 esegue una grande pittura murale nella Sala Consiliare del comune di Villasimius (Cagliari) . Alterna l’attività di pittore con quella di scenografo, ha eseguito infatti oltre cinquanta allestimenti scenici.
Ulisse incontrare l’arte presenta “prima del quadro” bozzetti su carta di Enrico Sirello con una selezione di opere dal 1962 al 2006.
“ non erano opere nate per essere esposte:sono appunti, studi, bozzetti in funzione di altro, insomma sono cose nate prima del quadro. Alcune hanno cinquanta anni , le più recenti sono del 2005.
Per fermare un’idea, svilupparla, portarla a maturazione e trasformarla in quadro ho bisogno da sempre della matita. Queste cose sono la proiezione sulla carta di un pensiero o di tanti pensieri e di una ideologia estetica che con rigore, attraverso una evoluzione lenta ma costante, mi ha accompagnato per tutta la vita, più precisamente per tutte le notti della mia vita.
Preciso:la notte penso, durante il giorno lavoro e ogni giorno che passa, in realtà , mi sento più stanco e aspiro ad una notte senza pensieri, immerso in un sonno profondo senza correre dietro agli aquiloni della fantasia.
Credo di essere stato chiaro:io non sogno, penso, vedo, rincorro forme e colori nello spazio buio finché stremato , all’alba, mi addormento e dopo due, tre ore sono di nuovo al lavoro.
Queste carte sono appunto il lavoro mattutino. Sono le mie osservazioni notturne, le mie gioie di artista e il mio danna di uomo insonne. Dopo vengono i “quadri”, le fatidiche tele” che escono dallo studio, quasi in punta di piedi , per trovare sistemazione e attenzione amorosa su una parete pubblica o privata , da qualche parte nel nostro paese.
Uscite dalla selezione giornaliera, centinaia e centinaia di queste carte, affastellate in cartelline polverose, recentemente le ho riportate alla luce.
Attraverso questi foglietti ho rivissuto, come in un diario, tutta la mia vita d’artista, tutto il mio lavoro,tutti i pensieri e i sogni ad occhi aperti. Per la sensibilità e la volontà di Gian Carlo Torre, amico e finissimo collezionista, e del fratello Franco queste carte oggi si dispiegano nude a voi, alla vostra attenzione, al vostro giudizio.
Le pagine di un diario sono cose intime, queste carte lo sono nella stessa misura.(Enrico Sirello
Roma , giugno 2006 )”.
Note desunte dalla critica italiana e svizzera accompagnano queste carte
Carte da percepire con lo sguardo ,anche da ascoltare con orecchie esercitate al clamore del silenzio(CarloBelloli)
In Enrico Sirello l’esigenza di costruire un codice espressivo non va mai interpretata soltanto come esigenza di fabbricare uno “stile “personale, di produrre (e realizzare) un “tono”stilistico che possa contraddistinguere il suo linguaggio dalla “maniera”in cui gli altri(artisti e non) si esprimono.Fin dalle opere del 1962-63 si nota in Sirello la preoccupazione di far coinvolgere nel suo lavoro di pittore le esperienze più disparate e complesse:cose che non riguardano solo la pittura e la storia e la produzione dell’arte , ma che investono molteplici campi della relazione uomo-mondo-linguaggio:la scienza,le scienze(la matematica,la fisica9;la psicologia;la tecnica e la tecnologia;infine il patrimonio storico dell’arte in senso stretto e i suoi aspetti tecnici…(Maurizio Grande)
Il segno,o disegno,come struttura portante , come elemento che puntualizza i moduli di una particolare espressione,è ancora il fatto dominante delle opere di Sirello…è trama, ordito, tessitura paziente e calcolata…(Luigi Carluccio)
…l’elemento significante di base assunto da Sirello un ritmo originale che prevede vibrazioni , sfasatura, concentrazioni e dilatazioni sottolineate da è una forma “logica”, definita come tale dalle ragioni proiettive della geometria piana. Questo elemento è”usato”dopo una connotazione precisa di segno in un campo visivo,così come una parola è “usata”con connotazione precisa in una proposizione.…Un discorso questo di Sirello senza aggettivi per una “visione “ giustamente soggettiva della compenetrazione della realtà esperita nel significato della forma creata.(Germano Beringheli)
… protagonista rimane”il segno modulare” che fin dagli anni sessanta fù cifra inconfondibile della ricerca pittorica di Sirello, un segno la cui insistita serialità si orienta secondo
sapienti alternanza cromatiche (Elisabetta Bovo).
Un principio costante della poetica espressiva di Sirello si conferma ancora oggi quale criterio di fusione immaginativa tra ideazione e attualità.(Luigi Paolo Finizio)
Ulisse incontrare l’arte presenta “prima del quadro” bozzetti su carta di Enrico Sirello con una selezione di opere dal 1962 al 2006.
“ non erano opere nate per essere esposte:sono appunti, studi, bozzetti in funzione di altro, insomma sono cose nate prima del quadro. Alcune hanno cinquanta anni , le più recenti sono del 2005.
Per fermare un’idea, svilupparla, portarla a maturazione e trasformarla in quadro ho bisogno da sempre della matita. Queste cose sono la proiezione sulla carta di un pensiero o di tanti pensieri e di una ideologia estetica che con rigore, attraverso una evoluzione lenta ma costante, mi ha accompagnato per tutta la vita, più precisamente per tutte le notti della mia vita.
Preciso:la notte penso, durante il giorno lavoro e ogni giorno che passa, in realtà , mi sento più stanco e aspiro ad una notte senza pensieri, immerso in un sonno profondo senza correre dietro agli aquiloni della fantasia.
Credo di essere stato chiaro:io non sogno, penso, vedo, rincorro forme e colori nello spazio buio finché stremato , all’alba, mi addormento e dopo due, tre ore sono di nuovo al lavoro.
Queste carte sono appunto il lavoro mattutino. Sono le mie osservazioni notturne, le mie gioie di artista e il mio danna di uomo insonne. Dopo vengono i “quadri”, le fatidiche tele” che escono dallo studio, quasi in punta di piedi , per trovare sistemazione e attenzione amorosa su una parete pubblica o privata , da qualche parte nel nostro paese.
Uscite dalla selezione giornaliera, centinaia e centinaia di queste carte, affastellate in cartelline polverose, recentemente le ho riportate alla luce.
Attraverso questi foglietti ho rivissuto, come in un diario, tutta la mia vita d’artista, tutto il mio lavoro,tutti i pensieri e i sogni ad occhi aperti. Per la sensibilità e la volontà di Gian Carlo Torre, amico e finissimo collezionista, e del fratello Franco queste carte oggi si dispiegano nude a voi, alla vostra attenzione, al vostro giudizio.
Le pagine di un diario sono cose intime, queste carte lo sono nella stessa misura.(Enrico Sirello
Roma , giugno 2006 )”.
Note desunte dalla critica italiana e svizzera accompagnano queste carte
Carte da percepire con lo sguardo ,anche da ascoltare con orecchie esercitate al clamore del silenzio(CarloBelloli)
In Enrico Sirello l’esigenza di costruire un codice espressivo non va mai interpretata soltanto come esigenza di fabbricare uno “stile “personale, di produrre (e realizzare) un “tono”stilistico che possa contraddistinguere il suo linguaggio dalla “maniera”in cui gli altri(artisti e non) si esprimono.Fin dalle opere del 1962-63 si nota in Sirello la preoccupazione di far coinvolgere nel suo lavoro di pittore le esperienze più disparate e complesse:cose che non riguardano solo la pittura e la storia e la produzione dell’arte , ma che investono molteplici campi della relazione uomo-mondo-linguaggio:la scienza,le scienze(la matematica,la fisica9;la psicologia;la tecnica e la tecnologia;infine il patrimonio storico dell’arte in senso stretto e i suoi aspetti tecnici…(Maurizio Grande)
Il segno,o disegno,come struttura portante , come elemento che puntualizza i moduli di una particolare espressione,è ancora il fatto dominante delle opere di Sirello…è trama, ordito, tessitura paziente e calcolata…(Luigi Carluccio)
…l’elemento significante di base assunto da Sirello un ritmo originale che prevede vibrazioni , sfasatura, concentrazioni e dilatazioni sottolineate da è una forma “logica”, definita come tale dalle ragioni proiettive della geometria piana. Questo elemento è”usato”dopo una connotazione precisa di segno in un campo visivo,così come una parola è “usata”con connotazione precisa in una proposizione.…Un discorso questo di Sirello senza aggettivi per una “visione “ giustamente soggettiva della compenetrazione della realtà esperita nel significato della forma creata.(Germano Beringheli)
… protagonista rimane”il segno modulare” che fin dagli anni sessanta fù cifra inconfondibile della ricerca pittorica di Sirello, un segno la cui insistita serialità si orienta secondo
sapienti alternanza cromatiche (Elisabetta Bovo).
Un principio costante della poetica espressiva di Sirello si conferma ancora oggi quale criterio di fusione immaginativa tra ideazione e attualità.(Luigi Paolo Finizio)
09
settembre 2006
Enrico Sirello – Prima del quadro
Dal 09 settembre al 07 ottobre 2006
arte contemporanea
Location
ULISSE INCONTRARE L’ARTE
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica dalle 16 alle 18,45
Vernissage
9 Settembre 2006, ore 17
Autore