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Joyce Kozloff – Voyages + Targets
Questi lavori tracciano una topografia del potere attraverso l’espansione storica delle nazioni colonialiste
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Joyce Kozloff nasce a Somerville, nel New Jersey nel 1942. Dagli anni '70 inizia una lunga e attiva carriera negli Stati Uniti quando diviene una delle fondatrici del movimento Pattern and Decoration.
Da quindici anni a questa parte si è concentrata sulla cartografia, introducendo nei suoi simulacri di antiche mappe mutazioni che sollevano problematiche di natura geo-politica.
Questi lavori tracciano una topografia del potere attraverso l'espansione storica delle nazioni colonialiste.
Voyages + Targets alla Thetis è la sua prima personale in Europa.
Targets è stato spesso esposto nel Nord America ed ora, in occasione di questa mostra, torna in Italia, luogo in cui è stato concepito (American Academy, Roma, 2000).
Ciò che fortemente ha spinto l'artista alla realizzazione di questo lavoro è stata la superficialità con la quale i media parlavano dell'uccisione dei civili durante i bombardamenti nelle ultime guerre e il desiderio di far sì che, attraverso la fruizione dell'opera, la gente cominciasse a riflettere e ad interrogarsi su questo scottante ed attuale tema.
Targets è un grande globo di legno costituito da 24 sezioni e da un diametro di 3 metri.
Una volta entrati nel globo e chiusa la porta di accesso si viene circondati dai dipinti a tutta parete raffiguranti mappe aeronautiche dei territori bombardati dagli Stati Uniti dal 1945 al 2000. Tale visione cartografica ridipinta è vista da differenti angolazioni come se fosse immortalata da un aereo che compie acrobazie nel cielo. Le voci degli spettatori rinchiusi nello spazio a volta creano una suggestiva eco.
Voyages è un ciclo di lavori nuovi, creato appositamente per lo spazio Thetis e la città di Venezia.
Il soggetto è la storia della navigazione durante l' "Età delle Scoperte", cioè il periodo della espansione verso l'ovest, quando gli esploratori europei ed i cartografi colonizzavano e mappavano il mondo.
Kozloff estende un parallelo artistico tra quel lontano periodo rinascimentale e la nuova era della globalizzazione.
La Thetis è uno spazio ricco di storia in cui anticamente si costruivano le navi. Ora, completamente restaurato e ristrutturato accoglie e promuove questa esposizione di arte contemporanea.
Voyages include 60 maschere carnevalesche veneziane, allineate orizzontalmente lungo lo spazio espositivo.
Da bianche ed inespressive quali erano quando l'artista le ha acquistate, proprio in un laboratorio veneziano in occasione di un soggiorno nella nostra città, ci vengono restituite con un nuovo volto, con misteriose mappe di isole riprese da antiche carte.
Quaranta collages stanno invece a raccontarci come con la globalizzazione il mondo sembra essere più piccolo, ma non per questo meno complesso.
"Come le maschere di Kozloff sono un'appropriazione del Carnevale, qui si assiste ad un intreccio multinazionale di iconografia celebratoria - dice bene Barbara Pollack - dalla Cina al Messico, all'Iran ed agli stessi Stati Uniti. Gli allegri fantasmi che decorano le finestre americane ad Halloween incontrano gli inquietanti teschi che imperversano le città messicane nel Giorno dei Morti. Riccioli di draghi rosso fuoco tipici degli aquiloni cinesi per l'anno nuovo appaiono allo stesso tempo deliziosi e minacciosi, nel loro confrontarsi con ornamenti islamici."
Due serie di monumentali xilografie su carta giapponese rappresentano ancora delle isole, le hawaiane Maui e Kaho'olawe. Quest'ultima, paradiso tropicale e sito sacro del popolo Hawaiiano, richiama il tema della guerra, nato con Targets, perchè incessantemente usata come bersaglio militare dall'esercito americano durante il XX secolo e solo di recente restituita alle Hawaii.
Breve Biografia:
Joyce Kozloff nasce nel 1942 a Somerville, New Jersey. Nel 1964 consegue la laurea in Fine Arts al Carnegie
Institute of Technology, Pittsburgh, e nel 1967 il Master Fine Arts alla Columbia University, New York.
Attiva nell'ambiente artistico femminista dal 1970, sia a Los Angeles che a New York, è tra le fondatrici della
pubblicazione collettiva Heresies. Nel 1970 Kozloff ottiene la sua prima mostra personale, alla galleria
Tibor de Nagy, New York.
Negli anni '70 Kozloff è figura centrale del movimento Pattern and Decoration, che fra i primi riabilita i motivi e le
forme delle cosidette "arti minori" - in particolare non-occidentali e pre-industriali - e li pone sullo stesso piano
di quelli presenti nei movimenti modernisti di matrice eurocentrica. An Interior Decorated (Un interno decorato),
installazione a misura domestica che include stoffe serigrafate, pavimento a piastrelle dipinte e pilastri di ceramica,
viene adattata a quattro spazi espositivi diversi tra il 1978 e il 1980, provocando reazioni controverse.
Dal 1979 Kozloff espande le sue installazioni nel dominio pubblico, rendendole più grandi e accessibili, e
realizzando un numero complessivo di sedici lavori su commissione. I luoghi d'intervento includono il terminal
internazionale dell'aeroporto di San Francisco, 1983; la stazione metropolitana di
Harvard Square, Cambridge, MA, 1985; l'aeroporto nazionale di Washington, DC, 1997;
il Chubu Cultural Center and Museum di Kurayoshi, Giappone, 2001; e il consolato
degli Stati Uniti a Instanbul, Turchia, 2003. Le installazioni, realizzate in mattonelle di
ceramica smaltata e mosaico di vetro e marmo, traggono la loro iconografia dalla cultura
popolare, dall'architettura e dal design locali. Nel 1985 la Boston University Art Gallery
inizia una retrospettiva itinerante del lavoro di Kozloff, "Visionary Ornament"
(Ornamento visionario), che evidenzia i suoi progetti pubblici.
Nati come antidoto alle restrizioni imposte dalle commissioni pubbliche, gli acquerelli che
Kozloff chiama umoristicamente "pornaments" (pornamenti) sono una fusione di
tradizioni decorative ed erotiche, pubblicati col titolo di Patterns of Desire (New York: Hudson
Hills Press, 1990). Il suo secondo volume, Boys' Art (New York: Distributed Art Publishers,
Inc., 2003), è una riflessione sulla guerra e la virilità, in cui Kozloff ci restituisce intricate
battaglie militari, attraversate da supereroi miniaturizzati derivati dai disegni d'infanzia del
figlio dell'artista.
Da quindici anni a questa parte, Joyce Kozloff si è concentrata sulla cartografia,
introducendo nei suoi simulacri di antiche mappe mutazioni che sollevano problematiche
di natura geo-politica. Questi lavori tracciano la topografia del potere attraverso
l'espansione storica delle nazioni colonialiste. Nel corso delle recenti e attuali guerre in
Afganistan e Iraq, Kozloff è diventata parte attiva del gruppo di artisti contro la guerra,
Artists Against the War, con sede a New York, che per mezzo di progetti visivi ed eventi di carattere pubblico cerca di
provocare un dibattito sulle politiche governative americane.
In Crossed Purposes (Propositi incrociati) le opere di Joyce Kozloff sono presentate per la prima volta assieme al
lavoro fotografico di suo marito, Max Kozloff. La mostra, organizzata dal Butler Institute of American Art
di Youngstown, Ohio, fra il 1998 e il 2000 viene allestita in otto musei e gallerie universitarie. L'artista è
rappresentata dalla DC Moore Gallery a New York dal 1997, dove espone regolarmente.
Le sue opere sono parte di numerose collezioni private e pubbliche, tra cui il Brooklyn Museum, il Museum of
Modern Art, il Metropolitan Museum of Art, la National Academy of Design e il Whitney Museum of American
Art di New York; la National Gallery of Art, il National Museum of American Art e il National Museum of Women
in the Arts di Washington, DC; il Museum of Fine Arts, Santa Fe, NM; l'Indianapolis Museum of Art; l'Albright-
Knox Art Gallery, Buffalo, NY; la Neue Galerie Sammlung Ludwig, Aachen, Germany; il Yale University Art
Museum, New Haven, CT; il Fogg Art Museum, Harvard University, Cambridge, MA; e il M.H. de Young
Memorial Museum, San Francisco, CA.
Negli ultimi dieci anni, le opere di Kozloff sono state incluse in molte esposizioni collettive e personali,
tra cui "The American Century: Art & Culture 1900-2000, Part II," Whitney Museum of American Art,
New York, 1999; "First Annual Art Biennial - Buenos Aires," Museo Nazionale, Argentina, 2000; "Pattern:
Between Object and Arabesque," Kunsthallen Brandts Klaedefabrik, Odense, Denmark, 2001; e "Joyce
Kozloff: Topographies," Contemporary Art Center of Virginia, Virginia Beach, 2002. Una retrospettiva di
questo periodo, "Joyce Kozloff: Interior and Exterior Cartographies," inizierà al Purnell Center for the Arts,
Carnegie Mellon University, Pittsburgh, PA, 2006, e l'artista sarà rappresentata in "WACK! Art and the
Feminist Revolution," Museum of Contemporary Art, Los Angeles, 2007.
Da quindici anni a questa parte si è concentrata sulla cartografia, introducendo nei suoi simulacri di antiche mappe mutazioni che sollevano problematiche di natura geo-politica.
Questi lavori tracciano una topografia del potere attraverso l'espansione storica delle nazioni colonialiste.
Voyages + Targets alla Thetis è la sua prima personale in Europa.
Targets è stato spesso esposto nel Nord America ed ora, in occasione di questa mostra, torna in Italia, luogo in cui è stato concepito (American Academy, Roma, 2000).
Ciò che fortemente ha spinto l'artista alla realizzazione di questo lavoro è stata la superficialità con la quale i media parlavano dell'uccisione dei civili durante i bombardamenti nelle ultime guerre e il desiderio di far sì che, attraverso la fruizione dell'opera, la gente cominciasse a riflettere e ad interrogarsi su questo scottante ed attuale tema.
Targets è un grande globo di legno costituito da 24 sezioni e da un diametro di 3 metri.
Una volta entrati nel globo e chiusa la porta di accesso si viene circondati dai dipinti a tutta parete raffiguranti mappe aeronautiche dei territori bombardati dagli Stati Uniti dal 1945 al 2000. Tale visione cartografica ridipinta è vista da differenti angolazioni come se fosse immortalata da un aereo che compie acrobazie nel cielo. Le voci degli spettatori rinchiusi nello spazio a volta creano una suggestiva eco.
Voyages è un ciclo di lavori nuovi, creato appositamente per lo spazio Thetis e la città di Venezia.
Il soggetto è la storia della navigazione durante l' "Età delle Scoperte", cioè il periodo della espansione verso l'ovest, quando gli esploratori europei ed i cartografi colonizzavano e mappavano il mondo.
Kozloff estende un parallelo artistico tra quel lontano periodo rinascimentale e la nuova era della globalizzazione.
La Thetis è uno spazio ricco di storia in cui anticamente si costruivano le navi. Ora, completamente restaurato e ristrutturato accoglie e promuove questa esposizione di arte contemporanea.
Voyages include 60 maschere carnevalesche veneziane, allineate orizzontalmente lungo lo spazio espositivo.
Da bianche ed inespressive quali erano quando l'artista le ha acquistate, proprio in un laboratorio veneziano in occasione di un soggiorno nella nostra città, ci vengono restituite con un nuovo volto, con misteriose mappe di isole riprese da antiche carte.
Quaranta collages stanno invece a raccontarci come con la globalizzazione il mondo sembra essere più piccolo, ma non per questo meno complesso.
"Come le maschere di Kozloff sono un'appropriazione del Carnevale, qui si assiste ad un intreccio multinazionale di iconografia celebratoria - dice bene Barbara Pollack - dalla Cina al Messico, all'Iran ed agli stessi Stati Uniti. Gli allegri fantasmi che decorano le finestre americane ad Halloween incontrano gli inquietanti teschi che imperversano le città messicane nel Giorno dei Morti. Riccioli di draghi rosso fuoco tipici degli aquiloni cinesi per l'anno nuovo appaiono allo stesso tempo deliziosi e minacciosi, nel loro confrontarsi con ornamenti islamici."
Due serie di monumentali xilografie su carta giapponese rappresentano ancora delle isole, le hawaiane Maui e Kaho'olawe. Quest'ultima, paradiso tropicale e sito sacro del popolo Hawaiiano, richiama il tema della guerra, nato con Targets, perchè incessantemente usata come bersaglio militare dall'esercito americano durante il XX secolo e solo di recente restituita alle Hawaii.
Breve Biografia:
Joyce Kozloff nasce nel 1942 a Somerville, New Jersey. Nel 1964 consegue la laurea in Fine Arts al Carnegie
Institute of Technology, Pittsburgh, e nel 1967 il Master Fine Arts alla Columbia University, New York.
Attiva nell'ambiente artistico femminista dal 1970, sia a Los Angeles che a New York, è tra le fondatrici della
pubblicazione collettiva Heresies. Nel 1970 Kozloff ottiene la sua prima mostra personale, alla galleria
Tibor de Nagy, New York.
Negli anni '70 Kozloff è figura centrale del movimento Pattern and Decoration, che fra i primi riabilita i motivi e le
forme delle cosidette "arti minori" - in particolare non-occidentali e pre-industriali - e li pone sullo stesso piano
di quelli presenti nei movimenti modernisti di matrice eurocentrica. An Interior Decorated (Un interno decorato),
installazione a misura domestica che include stoffe serigrafate, pavimento a piastrelle dipinte e pilastri di ceramica,
viene adattata a quattro spazi espositivi diversi tra il 1978 e il 1980, provocando reazioni controverse.
Dal 1979 Kozloff espande le sue installazioni nel dominio pubblico, rendendole più grandi e accessibili, e
realizzando un numero complessivo di sedici lavori su commissione. I luoghi d'intervento includono il terminal
internazionale dell'aeroporto di San Francisco, 1983; la stazione metropolitana di
Harvard Square, Cambridge, MA, 1985; l'aeroporto nazionale di Washington, DC, 1997;
il Chubu Cultural Center and Museum di Kurayoshi, Giappone, 2001; e il consolato
degli Stati Uniti a Instanbul, Turchia, 2003. Le installazioni, realizzate in mattonelle di
ceramica smaltata e mosaico di vetro e marmo, traggono la loro iconografia dalla cultura
popolare, dall'architettura e dal design locali. Nel 1985 la Boston University Art Gallery
inizia una retrospettiva itinerante del lavoro di Kozloff, "Visionary Ornament"
(Ornamento visionario), che evidenzia i suoi progetti pubblici.
Nati come antidoto alle restrizioni imposte dalle commissioni pubbliche, gli acquerelli che
Kozloff chiama umoristicamente "pornaments" (pornamenti) sono una fusione di
tradizioni decorative ed erotiche, pubblicati col titolo di Patterns of Desire (New York: Hudson
Hills Press, 1990). Il suo secondo volume, Boys' Art (New York: Distributed Art Publishers,
Inc., 2003), è una riflessione sulla guerra e la virilità, in cui Kozloff ci restituisce intricate
battaglie militari, attraversate da supereroi miniaturizzati derivati dai disegni d'infanzia del
figlio dell'artista.
Da quindici anni a questa parte, Joyce Kozloff si è concentrata sulla cartografia,
introducendo nei suoi simulacri di antiche mappe mutazioni che sollevano problematiche
di natura geo-politica. Questi lavori tracciano la topografia del potere attraverso
l'espansione storica delle nazioni colonialiste. Nel corso delle recenti e attuali guerre in
Afganistan e Iraq, Kozloff è diventata parte attiva del gruppo di artisti contro la guerra,
Artists Against the War, con sede a New York, che per mezzo di progetti visivi ed eventi di carattere pubblico cerca di
provocare un dibattito sulle politiche governative americane.
In Crossed Purposes (Propositi incrociati) le opere di Joyce Kozloff sono presentate per la prima volta assieme al
lavoro fotografico di suo marito, Max Kozloff. La mostra, organizzata dal Butler Institute of American Art
di Youngstown, Ohio, fra il 1998 e il 2000 viene allestita in otto musei e gallerie universitarie. L'artista è
rappresentata dalla DC Moore Gallery a New York dal 1997, dove espone regolarmente.
Le sue opere sono parte di numerose collezioni private e pubbliche, tra cui il Brooklyn Museum, il Museum of
Modern Art, il Metropolitan Museum of Art, la National Academy of Design e il Whitney Museum of American
Art di New York; la National Gallery of Art, il National Museum of American Art e il National Museum of Women
in the Arts di Washington, DC; il Museum of Fine Arts, Santa Fe, NM; l'Indianapolis Museum of Art; l'Albright-
Knox Art Gallery, Buffalo, NY; la Neue Galerie Sammlung Ludwig, Aachen, Germany; il Yale University Art
Museum, New Haven, CT; il Fogg Art Museum, Harvard University, Cambridge, MA; e il M.H. de Young
Memorial Museum, San Francisco, CA.
Negli ultimi dieci anni, le opere di Kozloff sono state incluse in molte esposizioni collettive e personali,
tra cui "The American Century: Art & Culture 1900-2000, Part II," Whitney Museum of American Art,
New York, 1999; "First Annual Art Biennial - Buenos Aires," Museo Nazionale, Argentina, 2000; "Pattern:
Between Object and Arabesque," Kunsthallen Brandts Klaedefabrik, Odense, Denmark, 2001; e "Joyce
Kozloff: Topographies," Contemporary Art Center of Virginia, Virginia Beach, 2002. Una retrospettiva di
questo periodo, "Joyce Kozloff: Interior and Exterior Cartographies," inizierà al Purnell Center for the Arts,
Carnegie Mellon University, Pittsburgh, PA, 2006, e l'artista sarà rappresentata in "WACK! Art and the
Feminist Revolution," Museum of Contemporary Art, Los Angeles, 2007.
08
settembre 2006
Joyce Kozloff – Voyages + Targets
Dall'otto settembre al 10 novembre 2006
arte contemporanea
Location
ARSENALE NOVISSIMO – SPAZIO THETIS
Venezia, Castello, 2737f, (Venezia)
Venezia, Castello, 2737f, (Venezia)
Vernissage
8 Settembre 2006, ore 18
Autore
Curatore