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Marco Cito / Paolo Spalluto – Liquidamente (Quel che ti pare…appare)
doppia personale
Comunicato stampa
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Spesso da una mostra, la gente si aspetta di assistere ad un evento poetico, magico, esaltante, magari ricco di introspettività; generalmente lo spettatore è portato a perdersi in complesse analisi, cercando di carpire il significato dell’opera o il messaggio nascosto in essa.
Tutto quello che la gente si aspetta o tutto quello che possa risultare inaspettato, c’è!
Ora…fidatevi, rilassatevi, gironzolateci senza farci troppa attenzione, se vi pare, non chiedetemi nulla ne chiedete troppo a voi stessi, perché ad ogni primo vostro pensiero, sia anche istintivo e senza cognizione di causa, su ogni mia creazione, sarà come dar vita a nuove opere vostre e solo vostre da portare a casa al modico prezzo di uno sguardo.
Marco Cito.
Marco Cito nasce a Lecce nel 1978, si diploma all’istituto d’arte e prosegue il suo percorso artistico frequentando un corso triennale alla Scuola Int. di Comics di Roma dove esce con il massimo dei voti, approfondendo così una già forte passione per il fumetto che riversa nelle sue opere. Nel corso degli anni lavora come scenografo e cartellonista, docente di decorazione su vetro,docente di fumetto e stoyboardista per alcuni progetti cinematografici.
Tecniche predilette: acrilico, acquarello, tempera, china, spry.
Il ricordo più vicino alla mia nascita è uno stormo di rondini nel centro storico di Lecce.
Il primo breve contatto che ho avuto con la rappresentazione in pittura è in simbiosi con gli spray, comodi per le grandi superfici. Contatto coltivato per dipingere inizialmente pannelli e muri (in particolare le pareti di cemento grigie) che presero vita sorprendendo i passanti attratti da figure e linee intrecciate; fui attirato dai colori vivaci e dalla difficoltà che incontravo nel decifrare quelle strane figure.In realtà si trattava di parole, lettere originali e sequenziali. Ogni giorno se ne aggiungevano di nuove e a me pareva che quelle linee si staccassero dai muri prendendo volume e forza dinamica: mi trovavo di fronte al writing. Ben presto iniziai a dipingere, conobbi persone che comprendevano il mio estro e la mia voglia di progettare, rappresentare ciò che volevo esprimere. I miei murales, diventavano sempre più grandi e colorati. Molta gente iniziò a chiedermi dei dipinti su commissione con lo scopo di truccare i muri grigi che incorniciano la frenetica corsa agli ostacoli che la vita spesso ci obbliga ad affrontare. Gli amici, che cominciarono a chiamarmi Paso, (soprannome derivato dalla scomposizione del mio nome e cognome) erano incuriositi dal modo col quale mi esprimevo. Ho sempre cercato di muovermi rispettando gli altri; Sono stato definito un “ragazzo di strada”:l’ho interpretato come un complimento per il mio essere libero da ogni condizionamento perbenista. Insieme ai graffiti iniziai a prendere confidenza con la break dance: Altra strada che mi ha dato molta soddisfazione, consentendomi di sfrecciare su un binario in continua evoluzione. Sempre piu' dipingo con vernici, colori ad olio,acrilici, temperetentando di interpretarepittoricamente cio' che attira la mia attenzione. Percorro sperimentazioni che hanno dato risultati nella rappresentazione delle forme meravigliando anche me stesso. Non classifico cio’ che dipingo in uno stile, anche se incondizionatamente c’è un filo estetico riconoscibile che lega le mie opere. La fotografia digitale mi fa cogliere interessanti elementi che mi aiutano anche in pittura. Il mio sito web è un punto di contatto tra gli espositori delle gallerie virtuali e i visitatori delle medesime spesso per porre le basi in progetti sempre più arditi. Paolo Spalluto.
Tutto quello che la gente si aspetta o tutto quello che possa risultare inaspettato, c’è!
Ora…fidatevi, rilassatevi, gironzolateci senza farci troppa attenzione, se vi pare, non chiedetemi nulla ne chiedete troppo a voi stessi, perché ad ogni primo vostro pensiero, sia anche istintivo e senza cognizione di causa, su ogni mia creazione, sarà come dar vita a nuove opere vostre e solo vostre da portare a casa al modico prezzo di uno sguardo.
Marco Cito.
Marco Cito nasce a Lecce nel 1978, si diploma all’istituto d’arte e prosegue il suo percorso artistico frequentando un corso triennale alla Scuola Int. di Comics di Roma dove esce con il massimo dei voti, approfondendo così una già forte passione per il fumetto che riversa nelle sue opere. Nel corso degli anni lavora come scenografo e cartellonista, docente di decorazione su vetro,docente di fumetto e stoyboardista per alcuni progetti cinematografici.
Tecniche predilette: acrilico, acquarello, tempera, china, spry.
Il ricordo più vicino alla mia nascita è uno stormo di rondini nel centro storico di Lecce.
Il primo breve contatto che ho avuto con la rappresentazione in pittura è in simbiosi con gli spray, comodi per le grandi superfici. Contatto coltivato per dipingere inizialmente pannelli e muri (in particolare le pareti di cemento grigie) che presero vita sorprendendo i passanti attratti da figure e linee intrecciate; fui attirato dai colori vivaci e dalla difficoltà che incontravo nel decifrare quelle strane figure.In realtà si trattava di parole, lettere originali e sequenziali. Ogni giorno se ne aggiungevano di nuove e a me pareva che quelle linee si staccassero dai muri prendendo volume e forza dinamica: mi trovavo di fronte al writing. Ben presto iniziai a dipingere, conobbi persone che comprendevano il mio estro e la mia voglia di progettare, rappresentare ciò che volevo esprimere. I miei murales, diventavano sempre più grandi e colorati. Molta gente iniziò a chiedermi dei dipinti su commissione con lo scopo di truccare i muri grigi che incorniciano la frenetica corsa agli ostacoli che la vita spesso ci obbliga ad affrontare. Gli amici, che cominciarono a chiamarmi Paso, (soprannome derivato dalla scomposizione del mio nome e cognome) erano incuriositi dal modo col quale mi esprimevo. Ho sempre cercato di muovermi rispettando gli altri; Sono stato definito un “ragazzo di strada”:l’ho interpretato come un complimento per il mio essere libero da ogni condizionamento perbenista. Insieme ai graffiti iniziai a prendere confidenza con la break dance: Altra strada che mi ha dato molta soddisfazione, consentendomi di sfrecciare su un binario in continua evoluzione. Sempre piu' dipingo con vernici, colori ad olio,acrilici, temperetentando di interpretarepittoricamente cio' che attira la mia attenzione. Percorro sperimentazioni che hanno dato risultati nella rappresentazione delle forme meravigliando anche me stesso. Non classifico cio’ che dipingo in uno stile, anche se incondizionatamente c’è un filo estetico riconoscibile che lega le mie opere. La fotografia digitale mi fa cogliere interessanti elementi che mi aiutano anche in pittura. Il mio sito web è un punto di contatto tra gli espositori delle gallerie virtuali e i visitatori delle medesime spesso per porre le basi in progetti sempre più arditi. Paolo Spalluto.
23
agosto 2006
Marco Cito / Paolo Spalluto – Liquidamente (Quel che ti pare…appare)
Dal 23 agosto al 05 settembre 2006
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE IL RAGGIO VERDE
Lecce, Via Federico D'aragona, 14, (Lecce)
Lecce, Via Federico D'aragona, 14, (Lecce)
Autore