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Michele Tria – L’elegia del nudo
Si tiene, in uno dei luoghi più prestigiosi della cultura milanese , il Circolo della Stampa di Milano, una rassegna artistica di forte impegno e valore , di Michele Tria, uno dei più vitali allievi del grande pittore lombardo Giuseppe Aymone.La mostra rientra in un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza, appositamente progettato per il giovane artista ,impegnato tra 2006 e 2007 in più città italiane
Comunicato stampa
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Si tiene, in uno dei luoghi più prestigiosi della cultura milanese , il Circolo della Stampa di Milano, una rassegna artistica di forte impegno e valore , di Michele Tria, uno dei più vitali allievi del grande pittore lombardo Giuseppe Aymone.La mostra rientra in un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza, appositamente progettato per il giovane artista ,impegnato tra 2006 e 2007 in più città italiane.
L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo”MICHELE TRIA . L’ELEGIA DEL NUDO ” , riunisce oltre quaranta opere del giovane artista italiano, che irrompe sulla scena artistica europea proprio tra l’ultimo decennio del novecento e l’inizio del terzo millennio, sotto la spinta di un linguaggio pittorico intriso di significativa classicità, muovendosi attorno al corpo femminile che diventa mito e motivo conduttore.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra, la presenza dell’ artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di intellettuali.
Scrive Carlo Franza:
E' uno scavo quello di Tria sul nudo che si nutre di nuove conquistate certezze, con un esprimersi di figure e di corpi, di parti anatomiche rese tra realismo e naturalismo, per il tramite di un linguaggio che è divenuto naturalmente stile, e che non ha bisogno di spingersi sul colore per catturare l'attenzione, ma vive in una mediana e solenne timbratura di chiaroscuri, dove il bianco e nero è la dominante di questa sensibilità coltivata.Tria è già un piccolo maestro, capace di andare oltre le prime nozioni di mestiere, badando anche alle grandi lezioni sia novecentiste, sia, addirittura, futuriste, tanto la velocità dei tratti e del disegno pare evocare l'autonomia e la libertà dell'arte.
Dietro a questa pittura, ove il colore della grafite ne cattura il corpo, c'è anche una densità letteraria, che vi apporta allegorie, simboli, e meditazioni. Sembrerebbe che Tria sa solo dipingere il nudo, ma Tria non voyeur, è invece un voyant, un contemplatore del corpo, e un contemplatore che sa quello che guarda, e guarda per meglio penetrare nella realtà.
Le opere, un intero racconto, sono un inno alla donna, alla sua pelle tesa e morbida, al suo corpo scatenato o raccolto, alla inconfondibile atmosfera in cui ne coglie i fermenti.
Provate a fissare questi nudi, scoprirete l'attenzione che il nostro artista pone al movimento del corpo umano, costruttivo, anche dove appare più alitante, lieve, soffuso da quel poco colore, per di più nero.
In taluni lavori appare un estetismo prezioso, in cui l'universo femminile, lirico e sensuale, lascia emergere una forma che dal fondo muove la sua struttura, i suoi volumi e i suoi ritmi.
Questi copri femminili si propongono come una stupenda e struggente galleria, infatti, per essi c'è l'occhio dell'artista che non solo immagina, ma crea il talismano stesso del desiderio.
Biografia
Michele, Tria,di origini pugliesi , è nato nel 1962 a Ghemme (Novara),dove vive e lavora.
All'Accademia di Brera ha studiato le tecniche del nudo con Massimo Zuppelli.
Lo ha segnato particolarmente la presenza del Maestro Giuseppe Aymone, e ricorda gli anni trascorsi nel suo studio, dove ha ricevuto consigli ed anche elogi sulla sua pittura.
Di Aymone, Michele Tria dice: “mi ha insegnato ad amare l'arte, quella sincera e profonda che a parer mio si legge nelle persone che si sanno guardare dentro e che sanno raccontarsi”.
Presentenel 2006,in quanto invitato dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza ,alla mostra dei migliori allievi della Scuola del Nudo di Brera al Centrale Ristotheatre-Anfiteatro della Cultura di Roma.Tra 2006 e il 2007 sarà impegnato in una serie di partecipazioni a rassegne e personali in diverse città italiane.Segnalato dal Prof. Carlo Franza al Premio delle Arti-Premio della Cultura per il 2006.
L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo”MICHELE TRIA . L’ELEGIA DEL NUDO ” , riunisce oltre quaranta opere del giovane artista italiano, che irrompe sulla scena artistica europea proprio tra l’ultimo decennio del novecento e l’inizio del terzo millennio, sotto la spinta di un linguaggio pittorico intriso di significativa classicità, muovendosi attorno al corpo femminile che diventa mito e motivo conduttore.
All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra, la presenza dell’ artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di intellettuali.
Scrive Carlo Franza:
E' uno scavo quello di Tria sul nudo che si nutre di nuove conquistate certezze, con un esprimersi di figure e di corpi, di parti anatomiche rese tra realismo e naturalismo, per il tramite di un linguaggio che è divenuto naturalmente stile, e che non ha bisogno di spingersi sul colore per catturare l'attenzione, ma vive in una mediana e solenne timbratura di chiaroscuri, dove il bianco e nero è la dominante di questa sensibilità coltivata.Tria è già un piccolo maestro, capace di andare oltre le prime nozioni di mestiere, badando anche alle grandi lezioni sia novecentiste, sia, addirittura, futuriste, tanto la velocità dei tratti e del disegno pare evocare l'autonomia e la libertà dell'arte.
Dietro a questa pittura, ove il colore della grafite ne cattura il corpo, c'è anche una densità letteraria, che vi apporta allegorie, simboli, e meditazioni. Sembrerebbe che Tria sa solo dipingere il nudo, ma Tria non voyeur, è invece un voyant, un contemplatore del corpo, e un contemplatore che sa quello che guarda, e guarda per meglio penetrare nella realtà.
Le opere, un intero racconto, sono un inno alla donna, alla sua pelle tesa e morbida, al suo corpo scatenato o raccolto, alla inconfondibile atmosfera in cui ne coglie i fermenti.
Provate a fissare questi nudi, scoprirete l'attenzione che il nostro artista pone al movimento del corpo umano, costruttivo, anche dove appare più alitante, lieve, soffuso da quel poco colore, per di più nero.
In taluni lavori appare un estetismo prezioso, in cui l'universo femminile, lirico e sensuale, lascia emergere una forma che dal fondo muove la sua struttura, i suoi volumi e i suoi ritmi.
Questi copri femminili si propongono come una stupenda e struggente galleria, infatti, per essi c'è l'occhio dell'artista che non solo immagina, ma crea il talismano stesso del desiderio.
Biografia
Michele, Tria,di origini pugliesi , è nato nel 1962 a Ghemme (Novara),dove vive e lavora.
All'Accademia di Brera ha studiato le tecniche del nudo con Massimo Zuppelli.
Lo ha segnato particolarmente la presenza del Maestro Giuseppe Aymone, e ricorda gli anni trascorsi nel suo studio, dove ha ricevuto consigli ed anche elogi sulla sua pittura.
Di Aymone, Michele Tria dice: “mi ha insegnato ad amare l'arte, quella sincera e profonda che a parer mio si legge nelle persone che si sanno guardare dentro e che sanno raccontarsi”.
Presentenel 2006,in quanto invitato dall’illustre storico dell’arte Prof. Carlo Franza ,alla mostra dei migliori allievi della Scuola del Nudo di Brera al Centrale Ristotheatre-Anfiteatro della Cultura di Roma.Tra 2006 e il 2007 sarà impegnato in una serie di partecipazioni a rassegne e personali in diverse città italiane.Segnalato dal Prof. Carlo Franza al Premio delle Arti-Premio della Cultura per il 2006.
13
settembre 2006
Michele Tria – L’elegia del nudo
Dal 13 al 30 settembre 2006
arte contemporanea
Location
CIRCOLO DELLA STAMPA – PALAZZO BOCCONI
Milano, Corso Venezia, 48, (Milano)
Milano, Corso Venezia, 48, (Milano)
Orario di apertura
9-24
Vernissage
13 Settembre 2006, ore 18
Autore
Curatore