Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Maurizio Donzelli – Mirror
Maurizio Donzelli è artista visivo da sempre interessato alle relazioni che intercorrono tra le potenzialità narrative del disegno e l’aspettativa del pubblico fruitore delle immagini
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Maurizio Donzelli è artista visivo da sempre interessato alle relazioni che intercorrono tra le potenzialità narrative del disegno e l’aspettativa del pubblico fruitore delle immagini.
La sua ricerca si rivolge all’analogia tra il linguaggio del segno e il prodursi delle forme nel mondo.
In mostra alla 41artecontemporanea Donzelli presenta una serie di opere in costante metamorfosi denominate Mirrors la cui visione è in continuo rapporto con lo spazio e il movimento. L’immagine infatti varia continuamente a seconda della posizione assunta dell’osservatore rispetto ad essa.
Il desiderio di relazione con lo spettatore è un punto di continuità tra questa mostra e la precedente (la performance della Macchina dei Disegni) presentata negli spazi della galleria nel 2002.
L’immagine disegnata (immagine che nasce e si articola secondo la morfologia dell’universo vegetale e biologico) affiora e scompare nella liquidità organica della superficie specchiante, davanti alla quale l’osservatore è invitato/costretto a percorrere un tragitto, per percepire le forme retrostanti, cercando di catturarne frames visivi che variano secondo l’angolazione dello sguardo rispetto all’opera.
Il titolo della mostra – Mirror - letteralmente definisce le superfici riflettenti nelle opere di Donzelli, ma rimanda all’etimologia latina del verbo mirare, conducendoci al cuore del lavoro dell’artista: mirare è guardare con attenzione, fissare un punto, ma anche miror- aris è scoprire e meravigliarsi. L’atto in sé del vedere può considerarsi passivo quando un’immagine è offerta compiutamente alla vista, ma l’operazione messa in atto dai mirrors presuppone una partecipazione attiva da parte dell’osservatore che compie un percorso oculare per rintracciare l’immagine, nel seguire il suo formarsi e il suo dilatarsi, nell’appropriarsi visivamente di essa. L’aspetto interessante di questo lavoro è che la visione non si riduce a quella frontale e fissa di un’iconografia rappresentativa ma allude sempre ad un superamento, escludendo un’unica e precisa posizione, generando sempre una impossibilità.
Non esiste l’immagine “migliore” e non esiste neppure l’immagine di per sé della cosa osservata, senza la ricerca visiva di un occhio che afferrandola ne conferisca valore reale. L’occhio esterno non è mai estraneo, e soprattutto non è mai oggettivo, esso ricrea la propria e istantanea dimensione dell’oggetto.
Lo specchio che cela e rivela l’immagine retrostante, non vuole essere puro gioco o ambiguità percettiva del vedo – non vedo, esso è filtro relazionale e conoscitivo, funzionale ad un sistema di conoscenza del mondo di matrice epistemologica. Si materializza così, nelle opere di Donzelli, quello spazio che sta tra l’Occhio e la Forma e che suggerisce alla coscienza un’interpretazione soggettiva.
f.solero
La sua ricerca si rivolge all’analogia tra il linguaggio del segno e il prodursi delle forme nel mondo.
In mostra alla 41artecontemporanea Donzelli presenta una serie di opere in costante metamorfosi denominate Mirrors la cui visione è in continuo rapporto con lo spazio e il movimento. L’immagine infatti varia continuamente a seconda della posizione assunta dell’osservatore rispetto ad essa.
Il desiderio di relazione con lo spettatore è un punto di continuità tra questa mostra e la precedente (la performance della Macchina dei Disegni) presentata negli spazi della galleria nel 2002.
L’immagine disegnata (immagine che nasce e si articola secondo la morfologia dell’universo vegetale e biologico) affiora e scompare nella liquidità organica della superficie specchiante, davanti alla quale l’osservatore è invitato/costretto a percorrere un tragitto, per percepire le forme retrostanti, cercando di catturarne frames visivi che variano secondo l’angolazione dello sguardo rispetto all’opera.
Il titolo della mostra – Mirror - letteralmente definisce le superfici riflettenti nelle opere di Donzelli, ma rimanda all’etimologia latina del verbo mirare, conducendoci al cuore del lavoro dell’artista: mirare è guardare con attenzione, fissare un punto, ma anche miror- aris è scoprire e meravigliarsi. L’atto in sé del vedere può considerarsi passivo quando un’immagine è offerta compiutamente alla vista, ma l’operazione messa in atto dai mirrors presuppone una partecipazione attiva da parte dell’osservatore che compie un percorso oculare per rintracciare l’immagine, nel seguire il suo formarsi e il suo dilatarsi, nell’appropriarsi visivamente di essa. L’aspetto interessante di questo lavoro è che la visione non si riduce a quella frontale e fissa di un’iconografia rappresentativa ma allude sempre ad un superamento, escludendo un’unica e precisa posizione, generando sempre una impossibilità.
Non esiste l’immagine “migliore” e non esiste neppure l’immagine di per sé della cosa osservata, senza la ricerca visiva di un occhio che afferrandola ne conferisca valore reale. L’occhio esterno non è mai estraneo, e soprattutto non è mai oggettivo, esso ricrea la propria e istantanea dimensione dell’oggetto.
Lo specchio che cela e rivela l’immagine retrostante, non vuole essere puro gioco o ambiguità percettiva del vedo – non vedo, esso è filtro relazionale e conoscitivo, funzionale ad un sistema di conoscenza del mondo di matrice epistemologica. Si materializza così, nelle opere di Donzelli, quello spazio che sta tra l’Occhio e la Forma e che suggerisce alla coscienza un’interpretazione soggettiva.
f.solero
19
settembre 2006
Maurizio Donzelli – Mirror
Dal 19 settembre al 04 novembre 2006
arte contemporanea
Location
41 ARTECONTEMPORANEA
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Torino, Strada Val Salice, 9, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dale 16 alle 19,30. Mattino su appuntamento
Vernissage
19 Settembre 2006, ore 18-21, anche il 20 e 21 settembre
Autore