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Patrick Mimran – Billboards Roma 2006
L’installazione di Piazza del Popolo a Roma è parte del “Billboard Project”, cominciato nel 2001 a New York e continuato ancor’oggi in tutto il mondo
Comunicato stampa
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Piangi per la bellezza non per il senso, se la bellezza è soggettiva la bruttezza è obiettiva. Sono queste le frasi proposte da Patrick Mimran, artista francese che vive fra Svizzera e Stati Uniti, per i due grandi billboards che dal 28 luglio al 3 agosto 2006 ricopriranno due delle facciate dell’obelisco Flaminio di Piazza del Popolo a Roma. La città di Roma accoglierà nelle sue antiche vestigia il lavoro di uno degli artisti più acclamati del momento che, grazie alle sue provocatorie sentenze sullo status system dell’arte contemporanea, ha saputo puntare i riflettori sulla superficialità di un giudizio critico che orienta le nostre scelte in direzioni di senso quasi obbligate.
Partendo da un’ambiguità di fondo, Mimran ha saputo trasformare le sue perentorie affermazioni in opere d’arte in grado di creare un vero e proprio cortocircuito nella comunicazione, un momento di stasi in cui la sollecitazione dell’artista ci concede la possibilità di fermarci a riflettere. Ecco quindi comparire i grandi pannelli di Mimran posizionati non a caso nelle roccaforti dell’arte. Frasi scritte a lettere cubitali e firmate dall’artista, dichiarazioni irriverenti ed ironiche esprimono una precisa volontà autoriale di destabilizzare la credibilità di un sistema orientato esclusivamente al profitto.
L’obelisco Flaminio di Piazza del Popolo, scelto per una delle esposizionI dei billboards di quest’anno, diventa così luogo privilegiato nel quale un messaggio forte ed enigmatico come quello proposto da Mimran crea un ulteriore attrito fra la storia, portatrice di antiche certezze e di una bellezza insindacabile, e un segnale dal valore tutto contemporaneo che, nella sua compostezza e nella sua rigorosità formale, diventa un esplicito invito a vivere e valorizzare l’arte per se stessa, svincolandola da quelle prerogative di speculazione materiale e intellettuale che troppo spesso la contraddistinguono.
Mimran, artista multidisciplinare, si è misurato in questi anni con diverse modalità espressive: fotografia, video, installazioni, pittura ma anche una grande passione per la musica che lo ha reso famoso e conteso dai più grandi musei del mondo. Nonostante Mimran non individui alcun modello o scuola, le molteplici tematiche delle sue opere indicano una certa affinità paradigmatica con quegli artisti che prediligono la sfera del concettuale. I grandi temi esistenziali – la morte, la bellezza, la sessualità – sono resi attraverso ambiguità e laconici giochi di parole, dal carattere ellittico e contraddittorio. Mimran non si lega ad una sola forma d’espressione. Si sforza senza sosta di combinare diversi mezzi espressivi e usa la tecnologia e la multimedialità, sua grande passione, come strumento al servizio dell’arte. Mimran ha lanciato il suo progetto Billboard nel febbraio 2001 nel quartiere di Chelsea, a New York, dove continua ad apparire con cadenza regolare e lo ha proposto anche a Venezia. Nel 2003, ha ricoperto la facciata della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, nel 2004, 2005 e 2006 è comparso sui due lati del Ponte dell’Accademia. Ad ottobre sarà presentato a Bologna, presso la sede della Galleria d’Arte Moderna.
Patrick Mimran è nato a Parigi nel 1956. Attualmente vive nei pressi di Ginevra, dividendo il suo tempo fra la Svizzera e gli Stati Uniti. Ha presentato le sue opere negli Stati Uniti presso la Galleria Marlborough di New York nell'aprile del 1996, nel novembre 1998 e nel 2001. Ha lavorato ad una serie di progetti di installazione multimediale comprendenti musica, video e scultura riuniti in diversi musei: dall’Almodin a Valencia, in Spagna, ai Giardini di Palazzo Reale a Parigi, al Lange Voorhoot dell’Aia, ai giardini del Casinò di Montecarlo ed altri ancora, fino alla città di Graz nel 2003. Dal 1994 al 1998 Patrick Mimran ha collaborato con il cineasta Peter Greenaway a vari progetti artistici, come la creazione della parte sonora dell'Illuminazione Cosmologica di Piazza del Popolo, a Roma, nel giugno 1996. Nel 2004 ha esposto alla Milk Gallery di New York e nel 2005 al Museum of New Art di Pontiac nel Michigan USA e alla Galleria Luxardo di Roma.
Partendo da un’ambiguità di fondo, Mimran ha saputo trasformare le sue perentorie affermazioni in opere d’arte in grado di creare un vero e proprio cortocircuito nella comunicazione, un momento di stasi in cui la sollecitazione dell’artista ci concede la possibilità di fermarci a riflettere. Ecco quindi comparire i grandi pannelli di Mimran posizionati non a caso nelle roccaforti dell’arte. Frasi scritte a lettere cubitali e firmate dall’artista, dichiarazioni irriverenti ed ironiche esprimono una precisa volontà autoriale di destabilizzare la credibilità di un sistema orientato esclusivamente al profitto.
L’obelisco Flaminio di Piazza del Popolo, scelto per una delle esposizionI dei billboards di quest’anno, diventa così luogo privilegiato nel quale un messaggio forte ed enigmatico come quello proposto da Mimran crea un ulteriore attrito fra la storia, portatrice di antiche certezze e di una bellezza insindacabile, e un segnale dal valore tutto contemporaneo che, nella sua compostezza e nella sua rigorosità formale, diventa un esplicito invito a vivere e valorizzare l’arte per se stessa, svincolandola da quelle prerogative di speculazione materiale e intellettuale che troppo spesso la contraddistinguono.
Mimran, artista multidisciplinare, si è misurato in questi anni con diverse modalità espressive: fotografia, video, installazioni, pittura ma anche una grande passione per la musica che lo ha reso famoso e conteso dai più grandi musei del mondo. Nonostante Mimran non individui alcun modello o scuola, le molteplici tematiche delle sue opere indicano una certa affinità paradigmatica con quegli artisti che prediligono la sfera del concettuale. I grandi temi esistenziali – la morte, la bellezza, la sessualità – sono resi attraverso ambiguità e laconici giochi di parole, dal carattere ellittico e contraddittorio. Mimran non si lega ad una sola forma d’espressione. Si sforza senza sosta di combinare diversi mezzi espressivi e usa la tecnologia e la multimedialità, sua grande passione, come strumento al servizio dell’arte. Mimran ha lanciato il suo progetto Billboard nel febbraio 2001 nel quartiere di Chelsea, a New York, dove continua ad apparire con cadenza regolare e lo ha proposto anche a Venezia. Nel 2003, ha ricoperto la facciata della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, nel 2004, 2005 e 2006 è comparso sui due lati del Ponte dell’Accademia. Ad ottobre sarà presentato a Bologna, presso la sede della Galleria d’Arte Moderna.
Patrick Mimran è nato a Parigi nel 1956. Attualmente vive nei pressi di Ginevra, dividendo il suo tempo fra la Svizzera e gli Stati Uniti. Ha presentato le sue opere negli Stati Uniti presso la Galleria Marlborough di New York nell'aprile del 1996, nel novembre 1998 e nel 2001. Ha lavorato ad una serie di progetti di installazione multimediale comprendenti musica, video e scultura riuniti in diversi musei: dall’Almodin a Valencia, in Spagna, ai Giardini di Palazzo Reale a Parigi, al Lange Voorhoot dell’Aia, ai giardini del Casinò di Montecarlo ed altri ancora, fino alla città di Graz nel 2003. Dal 1994 al 1998 Patrick Mimran ha collaborato con il cineasta Peter Greenaway a vari progetti artistici, come la creazione della parte sonora dell'Illuminazione Cosmologica di Piazza del Popolo, a Roma, nel giugno 1996. Nel 2004 ha esposto alla Milk Gallery di New York e nel 2005 al Museum of New Art di Pontiac nel Michigan USA e alla Galleria Luxardo di Roma.
29
luglio 2006
Patrick Mimran – Billboards Roma 2006
Dal 29 luglio al 05 agosto 2006
arte contemporanea
Location
OBELISCO FLAMINIO
Roma, Piazza Del Popolo, (Roma)
Roma, Piazza Del Popolo, (Roma)
Orario di apertura
giorno e notte
Sito web
www.mimran.com
Autore
Curatore