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Alessandro Docci – Labirinti dell’inconscio
Personale di pittura
Comunicato stampa
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La personale di Arezzo propone forti suggestioni pittoriche,
al limite della non forma, nell’ambito, di una figurazione che non intende mantenere la inconoscibilità piena dell’immagine, significative sono le frammentazioni iconiche mimate in rappresentazioni simboliche di elementi arcani e di simboli esoterici.
Sono le sagome delle figure,volti di uomo o di donna,ad affiorare nel magma coloristico,segnali di precarietà di un colore che gioca un ruolo primario.
Trattiene una carica espressiva inquietante la narrazione suggerita entro un repertorio segnino tipico che l’artista introduce, talora con un contorno di croci o con il pendolo a siglare un tempo indefinito. Docci è partito con coerenza da una lieve, appena intercettata figuralità in modulazioni che si attestavano sulle trasparenze di un verde acquario, per accentuare successivamente la gamma dei colori in contrasti più evidenti. Con tali mezzi espressivi la scrittura visiva si allontana sempre più dall’estetica delle forme, per rintracciare l’intricarsi drammatico dell’essenzialità. Si risente un’intensa emotività nel colore che lascia sfuggire la realtà, per prendere le insondabili vie dell’interrogazione più sofferta, nello scompaginarsi a intersezioni dei volti
I lavori più recenti del pittore milanese si dimensionano in una visione onirico-espressionista, popolata da personaggi sfuggenti, fissati tra sgocciolature di pigmenti e graffi sulla superficie pittorica, divenuta campo libero per l’inconscio.
Fabrizia Buzio Negri
al limite della non forma, nell’ambito, di una figurazione che non intende mantenere la inconoscibilità piena dell’immagine, significative sono le frammentazioni iconiche mimate in rappresentazioni simboliche di elementi arcani e di simboli esoterici.
Sono le sagome delle figure,volti di uomo o di donna,ad affiorare nel magma coloristico,segnali di precarietà di un colore che gioca un ruolo primario.
Trattiene una carica espressiva inquietante la narrazione suggerita entro un repertorio segnino tipico che l’artista introduce, talora con un contorno di croci o con il pendolo a siglare un tempo indefinito. Docci è partito con coerenza da una lieve, appena intercettata figuralità in modulazioni che si attestavano sulle trasparenze di un verde acquario, per accentuare successivamente la gamma dei colori in contrasti più evidenti. Con tali mezzi espressivi la scrittura visiva si allontana sempre più dall’estetica delle forme, per rintracciare l’intricarsi drammatico dell’essenzialità. Si risente un’intensa emotività nel colore che lascia sfuggire la realtà, per prendere le insondabili vie dell’interrogazione più sofferta, nello scompaginarsi a intersezioni dei volti
I lavori più recenti del pittore milanese si dimensionano in una visione onirico-espressionista, popolata da personaggi sfuggenti, fissati tra sgocciolature di pigmenti e graffi sulla superficie pittorica, divenuta campo libero per l’inconscio.
Fabrizia Buzio Negri
22
luglio 2006
Alessandro Docci – Labirinti dell’inconscio
Dal 22 luglio al 06 agosto 2006
arte contemporanea
Location
PALAZZO CHIANINI-VINCENZI
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 15, (Arezzo)
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 15, (Arezzo)
Orario di apertura
da lunedì a venerdi 17,00 – 20,00
sabato e domenica 10,00 / 13,00 -17,00 – 20,00
Vernissage
22 Luglio 2006, ore 18,30
Sito web
www.alessandrodocci.net
Autore