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Vitaliano De Angelis – Persistenza della forma
Livorno dedica ad uno dei suoi artisti più rappresentativi, lo scultore Vitaliano De Angelis (1916-2002 ), una mostra che ripercorre il suo intero percorso artistico
Comunicato stampa
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Livorno dedica ad uno dei suoi artisti più rappresentativi, lo scultore Vitaliano De Angelis (1916-2002 ), una mostra che ripercorre il suo intero percorso artistico.
L’antologica Vitaliano De Angelis - persistenza della forma , allestita nelle sale dei Granai di Villa Mimbelli (Museo Civico Giovanni Fattori) dal 2 luglio al 27 agosto, rientra tra le numerose iniziative che Livorno ha organizzato quest’anno in occasione del suo quattrocentesimo anniversario.
Promossa e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, in collaborazione con il Comune di Livorno, la mostra intende onorare l’opera di questo artista, scultore ma anche grafico, disegnatore ed incisore, nato a Firenze e scomparso a Livorno, sua città d’adozione, dove ha sempre vissuto e lavorato.
L’antologica è curata da Nicola Micieli ed allestita dall’architetto Massimo Bertocchini e propone 92 sculture tra gessi, bronzi, marmi, legni e terrecotte , oltre ad incisioni e disegni (58) realizzati dall’artista negli anni che vanno dal 1945 al 2000.
Le opere sono raccolte in otto sezioni che si sviluppano nelle sale espositive del primo piano dei Granai; ognuna delle sezioni mette a fuoco il materiale dominante ( pietra forte e cemento, gesso e terracotta, legno, bronzo, marmo) utilizzato dall’artista per dar corpo e respiro poetico ai suoi soggetti ricorrenti che sono principalmente legati alla scultura figurativa: il ritratto, il nudo (interi e torsi), “i subacquei” e le bagnanti, le “ballerine”o passi di danza, la composizione con figure a bassorilievo di soggetto civile e sacro. Alla scultura di ispirazione religiosa a tutto tondo o in rilievo, è dedicata una sezione tematica in cui sono esposte le opere ispirate ad episodi sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, soggetti tratti dalla Passione di Cristo che caratterizzano gli anni giovanili .
La mostra offre anche una sezione dedicata alle incisioni, perché De Angelis fu anche un incisore prolifico; in esposizione la prima lastra Figure con Arlecchino, di gusto vagamente picassiano, ma anche opere più tarde del suo percorso incisorio rivolto allo studio e alla celebrazione del corpo umano.
La sezione introduttiva è dedicata invece alle opere pubbliche realizzate dall’artista per la città di Livorno; numerose maxifoto documentano monumenti e sculture divenute patrimonio dell’arredo cittadino. La presenza dell’artista in città è infatti ben radicata e visibile con opere che segnano piazze, giardini e spazi pubblici. Sono sue la statua bronzea del monumento al Villano in Largo Fratelli Rosselli, realizzata in collaborazione con lo scultore Guiggi, il busto di Amedeo Modigliani nel parco di Villa Fabbricotti, il Monumento ai Caduti accanto alla Questura, oltre a pregiate sculture lignee e bronzee custodite nelle chiese cittadine.
Segue, al piano terra, una sezione con grandi disegni a colori dedicati a Parigi, città che rappresentò per Vitaliano De Angelis fonte di rigenerazione ogni volta che vi si recava. Il percorso espositivo prevede anche la ricostruzione di un angolo dello studio dell’artista, con i suoi attrezzi da lavoro e i calchi delle opere in fase di realizzazione.
Scultore e disegnatore di grande probità tecnica e sensibilità formale, Vitaliano De Angelis ha attraversato oltre mezzo secolo di arte toscana del Novecento. Lo ha fatto da protagonista operoso e discreto, nel segno della sobrietà e signorilità che ne contrassegnavano lo stile di vita, componendo un suo fervido mondo di figure, specialmente femminili, attraverso le quali ha raccontato la propria visione assorta e partecipe della vita.Si era formato a Firenze nella “fucina” di Porta Romana, allievo di Bruno Innocenti. Ha vissuto l’animazione culturale della città, prima e dopo la guerra, in seno al gruppo Arte d’Oggi che propugnava un’arte più avvertita dei tempi nuovi. Suoi compagni di avventura sono stati Renzo Grazzini, Vasco Pratolini, Oscar Gallo, Enzo Faraoni, oltre che Vinicio Berti, Gualtiero Nativi e gli altri pittori poi confluiti nel gruppo degli Astrattisti Classici.
De Angelis è sempre rimasto fedele alla sua originaria scelta di campo, ossia a una scultura figurativa capace di rinnovarsi senza perdere il senso della continuità con la grande tradizione italiana, trovando al proprio interno le forme idonee ad esprimere i sottili moti dell’animo, allo specchio di una bellezza non ideale ed astratta, ma poeticamente sensibile alle sollecitazioni della vita e del tempo.
Da qui appunto il titolo della mostra “persistenza della forma” che sottolinea i caratteri distintivi dell’opera dell’artista: l’eleganza, la sobrietà, l’asciutto splendore e l’impeccabile controllo formale.
Le sue opere sono esposte in musei prestigiosi come gli Uffizi e la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
In occasione di questa antologica, la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno ha promosso la pubblicazione della monografia Vitaliano De Angelis – persistenza della forma a cura di Nicola Micieli con prefazione di Antonio Paolucci (Edizioni Bandecchi e Vivaldi, Pontedera 2006).
La mostra è ad ingresso gratuito, quale omaggio della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno alla città di Livorno in occasione del suo 400° anniversario.
L’antologica Vitaliano De Angelis - persistenza della forma , allestita nelle sale dei Granai di Villa Mimbelli (Museo Civico Giovanni Fattori) dal 2 luglio al 27 agosto, rientra tra le numerose iniziative che Livorno ha organizzato quest’anno in occasione del suo quattrocentesimo anniversario.
Promossa e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, in collaborazione con il Comune di Livorno, la mostra intende onorare l’opera di questo artista, scultore ma anche grafico, disegnatore ed incisore, nato a Firenze e scomparso a Livorno, sua città d’adozione, dove ha sempre vissuto e lavorato.
L’antologica è curata da Nicola Micieli ed allestita dall’architetto Massimo Bertocchini e propone 92 sculture tra gessi, bronzi, marmi, legni e terrecotte , oltre ad incisioni e disegni (58) realizzati dall’artista negli anni che vanno dal 1945 al 2000.
Le opere sono raccolte in otto sezioni che si sviluppano nelle sale espositive del primo piano dei Granai; ognuna delle sezioni mette a fuoco il materiale dominante ( pietra forte e cemento, gesso e terracotta, legno, bronzo, marmo) utilizzato dall’artista per dar corpo e respiro poetico ai suoi soggetti ricorrenti che sono principalmente legati alla scultura figurativa: il ritratto, il nudo (interi e torsi), “i subacquei” e le bagnanti, le “ballerine”o passi di danza, la composizione con figure a bassorilievo di soggetto civile e sacro. Alla scultura di ispirazione religiosa a tutto tondo o in rilievo, è dedicata una sezione tematica in cui sono esposte le opere ispirate ad episodi sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, soggetti tratti dalla Passione di Cristo che caratterizzano gli anni giovanili .
La mostra offre anche una sezione dedicata alle incisioni, perché De Angelis fu anche un incisore prolifico; in esposizione la prima lastra Figure con Arlecchino, di gusto vagamente picassiano, ma anche opere più tarde del suo percorso incisorio rivolto allo studio e alla celebrazione del corpo umano.
La sezione introduttiva è dedicata invece alle opere pubbliche realizzate dall’artista per la città di Livorno; numerose maxifoto documentano monumenti e sculture divenute patrimonio dell’arredo cittadino. La presenza dell’artista in città è infatti ben radicata e visibile con opere che segnano piazze, giardini e spazi pubblici. Sono sue la statua bronzea del monumento al Villano in Largo Fratelli Rosselli, realizzata in collaborazione con lo scultore Guiggi, il busto di Amedeo Modigliani nel parco di Villa Fabbricotti, il Monumento ai Caduti accanto alla Questura, oltre a pregiate sculture lignee e bronzee custodite nelle chiese cittadine.
Segue, al piano terra, una sezione con grandi disegni a colori dedicati a Parigi, città che rappresentò per Vitaliano De Angelis fonte di rigenerazione ogni volta che vi si recava. Il percorso espositivo prevede anche la ricostruzione di un angolo dello studio dell’artista, con i suoi attrezzi da lavoro e i calchi delle opere in fase di realizzazione.
Scultore e disegnatore di grande probità tecnica e sensibilità formale, Vitaliano De Angelis ha attraversato oltre mezzo secolo di arte toscana del Novecento. Lo ha fatto da protagonista operoso e discreto, nel segno della sobrietà e signorilità che ne contrassegnavano lo stile di vita, componendo un suo fervido mondo di figure, specialmente femminili, attraverso le quali ha raccontato la propria visione assorta e partecipe della vita.Si era formato a Firenze nella “fucina” di Porta Romana, allievo di Bruno Innocenti. Ha vissuto l’animazione culturale della città, prima e dopo la guerra, in seno al gruppo Arte d’Oggi che propugnava un’arte più avvertita dei tempi nuovi. Suoi compagni di avventura sono stati Renzo Grazzini, Vasco Pratolini, Oscar Gallo, Enzo Faraoni, oltre che Vinicio Berti, Gualtiero Nativi e gli altri pittori poi confluiti nel gruppo degli Astrattisti Classici.
De Angelis è sempre rimasto fedele alla sua originaria scelta di campo, ossia a una scultura figurativa capace di rinnovarsi senza perdere il senso della continuità con la grande tradizione italiana, trovando al proprio interno le forme idonee ad esprimere i sottili moti dell’animo, allo specchio di una bellezza non ideale ed astratta, ma poeticamente sensibile alle sollecitazioni della vita e del tempo.
Da qui appunto il titolo della mostra “persistenza della forma” che sottolinea i caratteri distintivi dell’opera dell’artista: l’eleganza, la sobrietà, l’asciutto splendore e l’impeccabile controllo formale.
Le sue opere sono esposte in musei prestigiosi come gli Uffizi e la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
In occasione di questa antologica, la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno ha promosso la pubblicazione della monografia Vitaliano De Angelis – persistenza della forma a cura di Nicola Micieli con prefazione di Antonio Paolucci (Edizioni Bandecchi e Vivaldi, Pontedera 2006).
La mostra è ad ingresso gratuito, quale omaggio della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno alla città di Livorno in occasione del suo 400° anniversario.
01
luglio 2006
Vitaliano De Angelis – Persistenza della forma
Dal primo luglio al 27 agosto 2006
arte contemporanea
Location
GRANAI DI VILLA MIMBELLI
Livorno, Piazza Sant'jacopo In Acquaviva, 65, (Livorno)
Livorno, Piazza Sant'jacopo In Acquaviva, 65, (Livorno)
Orario di apertura
tutti i giorni feriali e festivi in orario 10-13 e 16-19
chiusa il lunedì e il 15 agosto
aperta per La Notte Bianca (22 luglio) dalle ore 22 alle 5
Vernissage
1 Luglio 2006, ore 18
Editore
BANDECCHI & VIVALDI
Autore
Curatore