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Giuseppe Pirozzi
Dopo le personali dedicate quest’anno a Carmine Di Ruggiero e ad Elio Waschimps – e le storiche mostre su Raffaele Lippi e Augusto Perez delle precedenti stagioni – i riflettori si spostano su un interprete dell’arte scultoria tra i più rappresentativi del panorama napoletano
Comunicato stampa
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La mostra, curata da Vitaliano Corbi e organizzata dalla Paparo Edizioni, con il patrocinio e il contributo del Comune di Napoli, conferma ancora una volta il ruolo assunto dagli spazi di Castel Nuovo nella realizzazione di un progetto culturale rivolto a far conoscere le più significative personalità del secondo Novecento artistico napoletano. Dopo le personali dedicate quest’anno a Carmine Di Ruggiero e ad Elio Waschimps - e le storiche mostre su Raffaele Lippi e Augusto Perez delle precedenti stagioni - i riflettori si spostano su un interprete dell’arte scultoria tra i più rappresentativi del panorama napoletano.
Definita “utopica tensione estetica” da Mario Persico, l’arte di Giuseppe Pirozzi nasce da un amore sconfinato per la classicità delle forme e per la tradizione di matrice umanistica. Utilizzando la nobile materialità del bronzo, che l’artista è capace di trasformare in opere di grande espressività, in cui il corpo dilaniato e dolente dell’uomo o dell’animale ferito diventa protagonista assoluto della scena artistica, impregnandosi di una forte carica emotiva. Circa cinquanta sculture per più di cinquant’anni di vita artistica (dal 1953 al 2006) saranno esposte in mostra al Maschio Angioino, per una personale ispirata agli ideali della bellezza classica e insieme alle tecniche più antiche del fare scultura, dalle figure umane e dalle espressioni dell’informale delle opere degli inizi della carriera fino alle collezioni di oggetti domestici della produzione più recente. Apprezzato da critici come Luciano Caramel e Enrico Crispolti, a proposito della sua opera Lea Vergine scrive, nel “Pungolo” del 2 maggio 1963: “Sono figurazioni lacerate, tutte nervi scoperti, dalla materia contratta e palpitante, versate in una volontà di metamorfosi, tagliate e scavate con intelligenza dei rapporti chiaroscurali”.
A corredo della mostra, un catalogo edito dalla Paparo Edizioni, con un ricco apparato iconografico, un’ampia antologia critica e note bibliografiche, con i contributi, tra gli altri, di Raffaello Causa, Vitaliano Corbi, Enrico Crispolti, Giorgio di Genova, Mario Persico, Michele Sovente, Stefano De Stefano, Lea Vergine.
Definita “utopica tensione estetica” da Mario Persico, l’arte di Giuseppe Pirozzi nasce da un amore sconfinato per la classicità delle forme e per la tradizione di matrice umanistica. Utilizzando la nobile materialità del bronzo, che l’artista è capace di trasformare in opere di grande espressività, in cui il corpo dilaniato e dolente dell’uomo o dell’animale ferito diventa protagonista assoluto della scena artistica, impregnandosi di una forte carica emotiva. Circa cinquanta sculture per più di cinquant’anni di vita artistica (dal 1953 al 2006) saranno esposte in mostra al Maschio Angioino, per una personale ispirata agli ideali della bellezza classica e insieme alle tecniche più antiche del fare scultura, dalle figure umane e dalle espressioni dell’informale delle opere degli inizi della carriera fino alle collezioni di oggetti domestici della produzione più recente. Apprezzato da critici come Luciano Caramel e Enrico Crispolti, a proposito della sua opera Lea Vergine scrive, nel “Pungolo” del 2 maggio 1963: “Sono figurazioni lacerate, tutte nervi scoperti, dalla materia contratta e palpitante, versate in una volontà di metamorfosi, tagliate e scavate con intelligenza dei rapporti chiaroscurali”.
A corredo della mostra, un catalogo edito dalla Paparo Edizioni, con un ricco apparato iconografico, un’ampia antologia critica e note bibliografiche, con i contributi, tra gli altri, di Raffaello Causa, Vitaliano Corbi, Enrico Crispolti, Giorgio di Genova, Mario Persico, Michele Sovente, Stefano De Stefano, Lea Vergine.
06
luglio 2006
Giuseppe Pirozzi
Dal 06 luglio al 05 settembre 2006
arte contemporanea
Location
CASTEL NUOVO – MASCHIO ANGIOINO
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)
Napoli, Piazza Municipio, (Napoli)
Orario di apertura
dalle 9,30 alle 18,00 – domenica chiuso
Vernissage
6 Luglio 2006, ore 17,30
Editore
PAPARO
Autore
Curatore