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Bertina Lopes – La realtà del colore
Cinquantanni d’arte svolti con coerente attenzione verso i temi della povertà e della solidarietà fra i popoli, da sempre molto sentiti dall’artista che nel tempo è riuscita a tradurli nella possente forza della linea costruttiva del suo disegno e soprattutto del suo colore
Comunicato stampa
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Bertina Lopes, una delle maggiori artiste di origine africana operanti in Europa, celebrerà la ricorrenza dei cinquantanni trascorsi dalla sua prima mostra, tenutasi nel 1956 presso la Galleria Poliarte di Maputo (Mozambico), con una grande esposizione voluta da Aldo G. Ricci, Soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato di Roma, allestita su progetto curato da Massimo Domenicucci e che segue quella già organizzata a Rimini (aprile-maggio 2006), presso la prestigiosa sede espositiva del Museo della Città.
Cinquantanni d’arte svolti con coerente attenzione verso i temi della povertà e della solidarietà fra i popoli, da sempre molto sentiti dall’artista che nel tempo è riuscita a tradurli nella possente forza della linea costruttiva del suo disegno e soprattutto del suo colore. La realtà del colore appunto, così come è stata denominata la rassegna, è stata fin dall’inizio infatti il centro della sua rappresentazione e la possibilità di denuncia della povertà e sfruttamento del popolo mozambicano – Grido grande (1960), Occhi bianchi di farina di miglio (1965), Chi non muore mai e tutto ricorda è il popolo (1966), Bocca autentica per un sorso d’acqua (1970-72) e di quello africano poi.
La Lopes dalla sua prima figurazione etnica è passata ad una sorta di concezione panafricana della post-avanguardia europea, questo soprattutto mediante l’incontro con le opere di Mirò e la forza del pensiero di Pablo Picasso, nume tutelare dell’artista negli anni Settanta – Maternità (1971), Omaggio per la morte di Picasso (1974), oltre alla serie Radice antica (dal 1975). Ma ai grandi maestri stranieri dobbiamo anche affiancare gli artisti, gli intellettuali e gli uomini di cultura italiani che hanno rafforzato il percorso espressivo dell’artista, da Lorenzo Guerrini a Emilio Greco, Franco Gentilini, con particolare rilievo per i veri e propri mentori artistici, Carlo Levi e Marino Marini e, fra i critici, G.C. Argan, E. Crispolti, S. Lux, D. Micacchi, N. Ponente, M. Venturoli, Carlo Savini, ecc.
Per celebrare i suoi cinquantanni i curatori hanno voluto inserire in mostra anche la scultura appositamente realizzata dall’artista per la Comunità di S. Egidio, il Comune di Roma e il Governo mozambicano, nel 1992, per gli accordi di pace del Mozambico, siglati proprio a Roma in quello stesso anno.
Il catalogo (erreciemme edizioni) raccoglierà l’intero percorso espositivo di quasi ottanta opere fra dipinti, sculture, opere su carta, ecc., corredato da saggi critici di importanti studiosi del settore, fra i quali, oltre ai curatori Claudio Crescentini e Giuliana Gardelli, ricordiamo: Agostino Bagnato, Facoltà di Filosofia Univ. “La Sapienza” di Roma; Maurizio Fallace, Direttore Generale degli Archivi, Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Renato Nicolini, docente Univ. “Mediterranea” di Reggio Calabria; Aldo G. Ricci, Soprintendente Archivio Centrale dello Stato; Claudio Strinati, Soprintendente Polo Museale Romano, con un affettuoso ricordo di Nelson Mandela.
Cinquantanni d’arte svolti con coerente attenzione verso i temi della povertà e della solidarietà fra i popoli, da sempre molto sentiti dall’artista che nel tempo è riuscita a tradurli nella possente forza della linea costruttiva del suo disegno e soprattutto del suo colore. La realtà del colore appunto, così come è stata denominata la rassegna, è stata fin dall’inizio infatti il centro della sua rappresentazione e la possibilità di denuncia della povertà e sfruttamento del popolo mozambicano – Grido grande (1960), Occhi bianchi di farina di miglio (1965), Chi non muore mai e tutto ricorda è il popolo (1966), Bocca autentica per un sorso d’acqua (1970-72) e di quello africano poi.
La Lopes dalla sua prima figurazione etnica è passata ad una sorta di concezione panafricana della post-avanguardia europea, questo soprattutto mediante l’incontro con le opere di Mirò e la forza del pensiero di Pablo Picasso, nume tutelare dell’artista negli anni Settanta – Maternità (1971), Omaggio per la morte di Picasso (1974), oltre alla serie Radice antica (dal 1975). Ma ai grandi maestri stranieri dobbiamo anche affiancare gli artisti, gli intellettuali e gli uomini di cultura italiani che hanno rafforzato il percorso espressivo dell’artista, da Lorenzo Guerrini a Emilio Greco, Franco Gentilini, con particolare rilievo per i veri e propri mentori artistici, Carlo Levi e Marino Marini e, fra i critici, G.C. Argan, E. Crispolti, S. Lux, D. Micacchi, N. Ponente, M. Venturoli, Carlo Savini, ecc.
Per celebrare i suoi cinquantanni i curatori hanno voluto inserire in mostra anche la scultura appositamente realizzata dall’artista per la Comunità di S. Egidio, il Comune di Roma e il Governo mozambicano, nel 1992, per gli accordi di pace del Mozambico, siglati proprio a Roma in quello stesso anno.
Il catalogo (erreciemme edizioni) raccoglierà l’intero percorso espositivo di quasi ottanta opere fra dipinti, sculture, opere su carta, ecc., corredato da saggi critici di importanti studiosi del settore, fra i quali, oltre ai curatori Claudio Crescentini e Giuliana Gardelli, ricordiamo: Agostino Bagnato, Facoltà di Filosofia Univ. “La Sapienza” di Roma; Maurizio Fallace, Direttore Generale degli Archivi, Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Renato Nicolini, docente Univ. “Mediterranea” di Reggio Calabria; Aldo G. Ricci, Soprintendente Archivio Centrale dello Stato; Claudio Strinati, Soprintendente Polo Museale Romano, con un affettuoso ricordo di Nelson Mandela.
18
luglio 2006
Bertina Lopes – La realtà del colore
Dal 18 luglio al 10 settembre 2006
arte contemporanea
Location
ACS – ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO
Roma, Piazzale Degli Archivi, 27, (Roma)
Roma, Piazzale Degli Archivi, 27, (Roma)
Vernissage
18 Luglio 2006, ore 18
Editore
ERRECIEMME
Autore
Curatore