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Tommaso Ottieri – Sirene
La mostra “Sirene” prende il titolo da una caratteristica insita nella città di Napoli, alla quale è dedicata, quella di ammaliare ed allarmare al contempo; una bellezza affascinante, quella napoletana, che trasmette una sensazione di minaccia imminente
Comunicato stampa
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La mostra “Sirene” prende il titolo da una caratteristica insita nella città di Napoli, alla quale è dedicata, quella di ammaliare ed allarmare al contempo; una bellezza affascinante, quella napoletana, che trasmette una sensazione di minaccia imminente. I lavori in mostra, tutti appartenenti ad uno stesso ciclo pittorico, propongono visioni urbane contemporanee nelle quali compaiono, come frammenti destabilizzanti, pezzi di macchine da guerra in azione.
Ottieri presenta la sua Napoli, nella quale è nato e cresciuto, come una città che porta la guerra nel proprio patrimonio genetico, a tal punto da non provocare più alcuno stupore, come se fosse endemica nella popolazione; quasi a voler dire che suoi cittadini sono abituati a ben altro che a vedere un carro amato avanzare nelle proprie strade.
La mostra è allestita in una sala che, per sua stessa natura e conformazione, ricorda quella dei rifugi antiaerei, la Sala delle Prigioni di Castel dell’Ovo: un unico ampio ambiente scavato nella pietra di tufo con una sagoma voltata a botte ed una serie di cunicoli che si diramano fino al mare, portandone all’interno l’odore.
Il ciclo di lavori presentati comprende dieci olii su tela di grande formato, con un trittico conclusivo che condensa i temi esposti: Napoli, i suoi vicoli bui, i suoi abitanti stipati nei bassi ed al di sopra due bombe che incombono, quasi sospese, sulle loro abitazioni, non distraendoli affatto dalle azioni che sono intenti ad eseguire.
Nei lavori in mostra si rivelano, di volta in volta, aerei da caccia sui tetti del quartiere popolare della Pignasecca, sui cortili dei palazzi in via Tribunali o tra gli edifici in demolizione del quartiere 167. Ancora, paracadutisti sono lanciati da stormi di aereoplani ai piedi della collina di Pizzofalcone, un carro armato è irrimediabilmente imprigionato nel succorpo della Chiesa del Purgatorio ad Arco, le luci di una contraerea illuminano un ponte di carico nella dismessa Italsider o un plotone di elmetti lucidi invade il cortile di un palazzo nel centro storico della città.
La mostra “Sirene”, forse per il suo tema così fortemente sentito, ha visto concretizzarsi uno sforzo da parte delle istituzioni cittadine: è Patrocinata dal Comune di Napoli / Assessorato alla Cultura, dalla Presidenza della Regione Campania e dall’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti della Provincia di Napoli. La Fondazione Istituto Banco di Napoli è stata la prima sostenitrice del progetto ed, inoltre, due Associazioni Culturali cittadine molto attive sul territorio hanno contribuito alla realizzazione dello stesso: l’Associazione Culturale “Mario Brancaccio” e l’Associazione Amici dei Musei di Napoli - Sez. Giovanile.
Tommaso Ottieri nasce a Napoli nel 1971, sin da piccolo si appassiona al disegno e alla pittura scoprendo da subito la ricchezza degli olii, convinto che contribuiscano a rafforzare i contenuti dei propri lavori. Si laurea in Architettura mantenendosi sempre in contatto con il pubblico, mediante piccole mostre nei locali undergound della Napoli dei primi anni ’90. Alla fine degli studi si trasferisce per tre anni in Grecia, a Santorini. Nel 1998 stabilisce il suo studio a Napoli ed inizia una serie di mostre a tema in varie sedi istituzionali cittadine:
- "Zenzen", nel 2002, presso il Complesso di Santa Maria la Nova, sotto il Patrocinio della Provincia di Napoli e della Regione Campania,
- "Suonno", nel 2003, presso le Sale Ipogee del Complesso Monumentale dell'Annunziata, sotto il Patrocinio del Comune di Napoli e della Regione Campania;
- “Giovanni 19;41”, nel 2004, nell’ambito della rassegna “Pezzi Unici Modernissimi” presso il Multicinema Modernissimo di Napoli.
Ottieri presenta la sua Napoli, nella quale è nato e cresciuto, come una città che porta la guerra nel proprio patrimonio genetico, a tal punto da non provocare più alcuno stupore, come se fosse endemica nella popolazione; quasi a voler dire che suoi cittadini sono abituati a ben altro che a vedere un carro amato avanzare nelle proprie strade.
La mostra è allestita in una sala che, per sua stessa natura e conformazione, ricorda quella dei rifugi antiaerei, la Sala delle Prigioni di Castel dell’Ovo: un unico ampio ambiente scavato nella pietra di tufo con una sagoma voltata a botte ed una serie di cunicoli che si diramano fino al mare, portandone all’interno l’odore.
Il ciclo di lavori presentati comprende dieci olii su tela di grande formato, con un trittico conclusivo che condensa i temi esposti: Napoli, i suoi vicoli bui, i suoi abitanti stipati nei bassi ed al di sopra due bombe che incombono, quasi sospese, sulle loro abitazioni, non distraendoli affatto dalle azioni che sono intenti ad eseguire.
Nei lavori in mostra si rivelano, di volta in volta, aerei da caccia sui tetti del quartiere popolare della Pignasecca, sui cortili dei palazzi in via Tribunali o tra gli edifici in demolizione del quartiere 167. Ancora, paracadutisti sono lanciati da stormi di aereoplani ai piedi della collina di Pizzofalcone, un carro armato è irrimediabilmente imprigionato nel succorpo della Chiesa del Purgatorio ad Arco, le luci di una contraerea illuminano un ponte di carico nella dismessa Italsider o un plotone di elmetti lucidi invade il cortile di un palazzo nel centro storico della città.
La mostra “Sirene”, forse per il suo tema così fortemente sentito, ha visto concretizzarsi uno sforzo da parte delle istituzioni cittadine: è Patrocinata dal Comune di Napoli / Assessorato alla Cultura, dalla Presidenza della Regione Campania e dall’Ordine degli Architetti Pianificatori e Paesaggisti della Provincia di Napoli. La Fondazione Istituto Banco di Napoli è stata la prima sostenitrice del progetto ed, inoltre, due Associazioni Culturali cittadine molto attive sul territorio hanno contribuito alla realizzazione dello stesso: l’Associazione Culturale “Mario Brancaccio” e l’Associazione Amici dei Musei di Napoli - Sez. Giovanile.
Tommaso Ottieri nasce a Napoli nel 1971, sin da piccolo si appassiona al disegno e alla pittura scoprendo da subito la ricchezza degli olii, convinto che contribuiscano a rafforzare i contenuti dei propri lavori. Si laurea in Architettura mantenendosi sempre in contatto con il pubblico, mediante piccole mostre nei locali undergound della Napoli dei primi anni ’90. Alla fine degli studi si trasferisce per tre anni in Grecia, a Santorini. Nel 1998 stabilisce il suo studio a Napoli ed inizia una serie di mostre a tema in varie sedi istituzionali cittadine:
- "Zenzen", nel 2002, presso il Complesso di Santa Maria la Nova, sotto il Patrocinio della Provincia di Napoli e della Regione Campania,
- "Suonno", nel 2003, presso le Sale Ipogee del Complesso Monumentale dell'Annunziata, sotto il Patrocinio del Comune di Napoli e della Regione Campania;
- “Giovanni 19;41”, nel 2004, nell’ambito della rassegna “Pezzi Unici Modernissimi” presso il Multicinema Modernissimo di Napoli.
29
giugno 2006
Tommaso Ottieri – Sirene
Dal 29 giugno al 30 luglio 2006
arte contemporanea
Location
CASTEL DELL’OVO
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Napoli, Via Luculliana, (Napoli)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato, ore 10:00-19:00; domenica ore 10:00 – 14:00
Vernissage
29 Giugno 2006, ore 18-20
Autore
Curatore