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Mirò a Taormina
63 rarissime incisioni (litografie e acqueforti) dell’artista catalano Joan Mirò realizzate dal 1960 sino al 1980
Comunicato stampa
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Dopo “Futurismo in Sicilia”, che lo scorso anno ha ottenuto un eccellente successo di critica e di pubblico, Taormina Arte annuncia “MIRO’ A TAORMINA”.
In mostra, dal 7 luglio all’8 ottobre alla Chiesa del Carmine, una attenta selezione di ben 63 rarissime incisioni (litografie e acqueforti) dell’artista catalano Joan Mirò realizzate dal 1960 sino al 1980.
La mostra è realizzata da Taormina Arte in collaborazione con la Galerie Maeght ed è personalmente curata da Isabelle Maeght.
Il rapporto tra la Fondazione Maeght e Joan Mirò fu assolutamente unico.
Com’è noto, il gallerista Aimé Maeght, oltre che amico intimo di Mirò, fu anche il suo mercante con l’esclusiva per tutta l’Europa sin dal 1947.
Di questo rapporto inossidabile le opere di Mirò e in particolar modo le sue incisioni, realizzate appositamente per la Fondazione, rimangono una testimonianza unica e straordinaria.
L’artista catalano infatti è il più rappresentato, sia all’interno che nei giardini del Museo, con di un numero veramente rilevante di opere, in particolare sculture, dipinti, arazzi e grafica. L’inaugurazione della Fondazione, nel 1964, per altro coincise anche con il vernisage della sua esposizione dal titolo Labyrinthe nel giardino del Museo, decorato con grandi sculture e ceramiche ancor oggi presenti. Anche una sala interna del Museo fu, in quella storica occasione, interamente dedicata alla sua pittura.
La mostra di Taormina racconta la storia incredibile di questo sodalizio e l'evoluzione delle tematiche di Mirò attraverso una seguenza di opere che scandiscono questo ininterrotto percorso di anno in anno, sino al 1980.
“Nato a Barcellona nel 1893, Joan Miró inizia la sua attività attratto dalla pittura dei fauve.
Nel 1919 è a Parigi ed il rapporto con Picasso lo spinge verso il Cubismo che però presto abbandona per una più forte inclinazione al mondo visionario e surreale teorizzato da André Masson.
Proprio in questa direzione si sviluppa il suo lavoro, caratterizzato da una sempre maggiore astrazione onirica.
Attraverso i suoi straordinari e accesissimi segni grafici, le sue figure fantastiche e fortemente evocative, Miró offre un’interpretazione unica del Surrealismo, perché nei suoi lavori viene proposta una visione quasi fabulistica della realtà. Si tratta di una rappresentazione ricca di memorie e di voluti richiami all’inconscio, ma assolutamente leggera, fantastica e gioiosa.
Mirò peraltro ha un rapporto speciale con le opere su carta ed infatti dichiara che la sua libertà può maggiormente espletarsi attraverso le litografie e le incisioni in generale.
Le sue prime opere grafiche sono del 1929 per “l’Arbre des Vojageurs” di Tristan Tzara. Poi negli anni a venire è Georges Braque a spingere Mirò ad adoperare queste tecniche.
Nel 1947 realizza la sua prima litografia a colori per il manifesto della mostra sul Surrealismo proprio alla Galleria Maeght. E’ da quel momento che comincia il rapporto con il gallerista poi fondatore del museo, un rapporto che lo accompagnerà sino agli ultimi istanti della sua vita a Palma di Maiorca nel 1983.
Diplomato come disegnatore litografico, Aimé Maeght nel 1930 apre a Cannes una stamperia e, nel 1936, la prima galleria.
Amico di Bonnard e Matisse, nel 1945, sposta la galleria a Parigi che diventerà negli anni a venire una delle gallerie d’arte più importanti nel mondo.
Nel 1964 per esporre una parte della sua collezione inaugura la Fondazione Maeght.
La Fondazione possiede oggi una delle più prestigiose collezione di arte moderna in Europa con un numero incredibile di dipinti, sculture, disegni e opere grafiche. Ogni anno registra quasi trecentomila visitatori nel suo Museo a Saint Paul de Vence.
Oltre cento sono le mostre monografiche o tematiche realizzate dalla Fondazione dalla sua apertura sino ai nostri giorni, sia all’interno del Museo, sia nel resto della Francia o all’estero.
Tra gli artisti di cui si contano il maggior numero di opere, proprio Mirò, Giacometti, Bonnard, Braque, Chagall, Léger, Kandinsky, Calder.
La biblioteca del Museo, oltre a circa ventimila volumi di arte moderna, possiede la più importante collezione francese di libri d’artista.
Riconosciuta dal Governo come istituzione di pubblica utilità, la Fondazione Maeght è un esempio unico di fondazione privata. Non dipende dall’amministrazione dei musei nazionali e non beneficia di alcuna sovvenzione pubblica.
In mostra, dal 7 luglio all’8 ottobre alla Chiesa del Carmine, una attenta selezione di ben 63 rarissime incisioni (litografie e acqueforti) dell’artista catalano Joan Mirò realizzate dal 1960 sino al 1980.
La mostra è realizzata da Taormina Arte in collaborazione con la Galerie Maeght ed è personalmente curata da Isabelle Maeght.
Il rapporto tra la Fondazione Maeght e Joan Mirò fu assolutamente unico.
Com’è noto, il gallerista Aimé Maeght, oltre che amico intimo di Mirò, fu anche il suo mercante con l’esclusiva per tutta l’Europa sin dal 1947.
Di questo rapporto inossidabile le opere di Mirò e in particolar modo le sue incisioni, realizzate appositamente per la Fondazione, rimangono una testimonianza unica e straordinaria.
L’artista catalano infatti è il più rappresentato, sia all’interno che nei giardini del Museo, con di un numero veramente rilevante di opere, in particolare sculture, dipinti, arazzi e grafica. L’inaugurazione della Fondazione, nel 1964, per altro coincise anche con il vernisage della sua esposizione dal titolo Labyrinthe nel giardino del Museo, decorato con grandi sculture e ceramiche ancor oggi presenti. Anche una sala interna del Museo fu, in quella storica occasione, interamente dedicata alla sua pittura.
La mostra di Taormina racconta la storia incredibile di questo sodalizio e l'evoluzione delle tematiche di Mirò attraverso una seguenza di opere che scandiscono questo ininterrotto percorso di anno in anno, sino al 1980.
“Nato a Barcellona nel 1893, Joan Miró inizia la sua attività attratto dalla pittura dei fauve.
Nel 1919 è a Parigi ed il rapporto con Picasso lo spinge verso il Cubismo che però presto abbandona per una più forte inclinazione al mondo visionario e surreale teorizzato da André Masson.
Proprio in questa direzione si sviluppa il suo lavoro, caratterizzato da una sempre maggiore astrazione onirica.
Attraverso i suoi straordinari e accesissimi segni grafici, le sue figure fantastiche e fortemente evocative, Miró offre un’interpretazione unica del Surrealismo, perché nei suoi lavori viene proposta una visione quasi fabulistica della realtà. Si tratta di una rappresentazione ricca di memorie e di voluti richiami all’inconscio, ma assolutamente leggera, fantastica e gioiosa.
Mirò peraltro ha un rapporto speciale con le opere su carta ed infatti dichiara che la sua libertà può maggiormente espletarsi attraverso le litografie e le incisioni in generale.
Le sue prime opere grafiche sono del 1929 per “l’Arbre des Vojageurs” di Tristan Tzara. Poi negli anni a venire è Georges Braque a spingere Mirò ad adoperare queste tecniche.
Nel 1947 realizza la sua prima litografia a colori per il manifesto della mostra sul Surrealismo proprio alla Galleria Maeght. E’ da quel momento che comincia il rapporto con il gallerista poi fondatore del museo, un rapporto che lo accompagnerà sino agli ultimi istanti della sua vita a Palma di Maiorca nel 1983.
Diplomato come disegnatore litografico, Aimé Maeght nel 1930 apre a Cannes una stamperia e, nel 1936, la prima galleria.
Amico di Bonnard e Matisse, nel 1945, sposta la galleria a Parigi che diventerà negli anni a venire una delle gallerie d’arte più importanti nel mondo.
Nel 1964 per esporre una parte della sua collezione inaugura la Fondazione Maeght.
La Fondazione possiede oggi una delle più prestigiose collezione di arte moderna in Europa con un numero incredibile di dipinti, sculture, disegni e opere grafiche. Ogni anno registra quasi trecentomila visitatori nel suo Museo a Saint Paul de Vence.
Oltre cento sono le mostre monografiche o tematiche realizzate dalla Fondazione dalla sua apertura sino ai nostri giorni, sia all’interno del Museo, sia nel resto della Francia o all’estero.
Tra gli artisti di cui si contano il maggior numero di opere, proprio Mirò, Giacometti, Bonnard, Braque, Chagall, Léger, Kandinsky, Calder.
La biblioteca del Museo, oltre a circa ventimila volumi di arte moderna, possiede la più importante collezione francese di libri d’artista.
Riconosciuta dal Governo come istituzione di pubblica utilità, la Fondazione Maeght è un esempio unico di fondazione privata. Non dipende dall’amministrazione dei musei nazionali e non beneficia di alcuna sovvenzione pubblica.
07
luglio 2006
Mirò a Taormina
Dal 07 luglio al 29 ottobre 2006
disegno e grafica
Location
CHIESA DEL CARMINE
Taormina, Piazza Duomo, (Messina)
Taormina, Piazza Duomo, (Messina)
Biglietti
intero € 5,00, ridotto € 3,50 (da 10 a 18 anni, oltre i 65 anni, convenzioni); ingresso gratuito: bambini sino a 10 anni
Orario di apertura
tutti i giorni 10,00/13,00 - 17,00/21,00, lunedì chiuso
Sito web
www.miroataormina.it
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Curatore