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Sincretiche astrazioni: il catalogo
Per celebrare la propria attività, la Fondazione ha scelto la mostra Sincretiche astrazioni, tre grandi maestri della pittura analitica italiana degli anni Settanta a confronto con alcune delle più interessanti promesse della ricerca astratta di oggi. Il nuovo catalogo (che sarà dunque il sedicesimo) dedicato alla collettiva in corso nella sede istituzionale di Chiavari, sarà presentato il prossimo sabato 24 giugno
Comunicato stampa
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Dieci mostre in Italia e all’estero, quindici cataloghi o pubblicazioni di storia dell’arte contemporanea realizzati, una biblioteca specializzata di oltre 500 volumi e la collezione propria di oltre 30 opere, sono i numeri della Fondazione Zappettini, che festeggerà i tre anni dalla nascita il prossimo autunno.
Per celebrare la propria attività, la Fondazione ha scelto la mostra Sincretiche astrazioni, tre grandi maestri della pittura analitica italiana degli anni Settanta a confronto con alcune delle più interessanti promesse della ricerca astratta di oggi. Il nuovo catalogo (che sarà dunque il sedicesimo) dedicato alla collettiva in corso nella sede istituzionale di Chiavari, sarà presentato il prossimo sabato 24 giugno, alle ore 18.
Alla presentazione, oltre agli artisti, interverranno Riccardo ZELATORE, il curatore della mostra, e il prof. Marco MENEGUZZO, autore del testo a catalogo, i quali, coadiuvati dal prof. Giorgio BONOMI, direttore della Fondazione, illustreranno alla stampa e al pubblico il nuovo catalogo.
La mostra Sincretiche astrazioni si prefigge, con il contributo critico di Giorgio Bonomi e Marco Meneguzzo, di stabilire un dialogo tra diverse generazioni di artisti che hanno sempre dimostrato un interesse particolare per la ricerca aniconica, in cui la materia assume di volta in volta una diversa dimensione. Presenza e assenza, segno e significato, simboli e geometrie si intersecano nella essenziale eleganza delle opere di Paolo Cotani, Giuliano Dal Molin, Vincenzo Marsiglia, Davide Nido, Pino Pinelli, Paolo Radi, Federico Rizzi, Gianfranco Zappettini, artisti per i quali dimensione intellettiva e spazio fisico, tempo passato e futuro si intrecciano attraverso l'ibridazione dei materiali utilizzati nella genesi dei loro lavori.
Proprio la natura del materiale è l’elemento di assonanza tra i diversi autori, ognuno dei quali ha un rapporto particolare con il fare pittura, con la sperimentazione di risorse espressive originali e sovente inusuali, in cui superficie e tridimensionalità convivono, dimensione tattile e piacere visivo si armonizzano nelle differenti declinazioni.
Il progetto espositivo sarà infine presentato in forma selettiva in autunno presso la sede milanese della Fondazione Zappettini.
«La Fondazione si presenta, di nuovo, con una mostra che, se per un verso, rende ancora omaggio agli artisti degli anni 70, da un altro prescinde da quell’allora per offrire produzioni artistiche di ora. Marco Meneguzzo chiarisce bene le differenze tra gli “anziani” (Cotani, Pinelli, Zappettini) e i “giovani” (Dal Molin, Marsiglia, Nido, Radi e Rizzo) e la scelta di Riccardo Zelatore corrisponde agli intenti della Fondazione che non sono quelli di un “confronto” o di un accostamento di “maestri” ed “allievi”. Ci sembra che, pur nelle forti diversità, sia tra i due “gruppi” di artisti presenti sia tra gli stessi artisti all’interno dei “gruppi”, tutti gli otto abbiano un gusto per una ricerca incentrata anche sui materiali, oltre che fondata su una pratica affatto astratto-concettuale.
Un uso dei materiali che nulla ha a che fare con il vecchio dadaismo né coi neodadaismi, e neppure con gli oggettualismi, e tutte le correnti di moda che si susseguono frettolosamente nell’attuale sistema dell’arte.
Forse è proprio quella divina “inattualità” dell’arte ciò che lega i più giovani ai più anziani: interessi tecnici e modalità operative che possono essere simili e, soprattutto, una posizione etica nel campo dell’arte che, oggi come ieri, rinuncia ai facili lustrini per una ricerca sui valori essenziali dell’arte.
E certamente la “progettualità” e il “less is more” nel corso degli anni si sono trasformati, tanto nei giovani quanto in coloro che li esercitavano francescanamente più di trent’anni or sono: così il monocromo diventa un colore “principale” e “predominante” percepibile sulla superficie non “unico”; il rigore può essere dato sia dall’ortogonalità dei “segni” sia da un uso più “libero” della linea; le considerazioni/operazioni sullo spazio non su limitano alla superficie ma invadono la terza dimensione e, einsteinamente, la quarta, se si considera l’elemento “tempo” che, appunto, viene considerato come “spazio/tempo”; un ritmo che supera la stessa dodecafonia, da un lato cercando nuovi suoni e tonalità e, dall’altro, recuperando esempi “classici”, come il contrappunto.
Così al di là delle singole storie personali, che qui, per importanti che siano, poco ci interessano, offriamo al pubblico il lavoro di otto artisti che, accostati, pare esprimano un discorso omogeneo e concorde nella sua complessità».
Giorgio BONOMI
Direttore
La Fondazione Zappettini si è costituita nel 2003 a Chiavari con lo scopo di assicurare la conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’opera e del patrimonio artistico di Gianfranco Zappettini. Tra le principali finalità della Fondazione vi è quella di favorire una migliore conoscenza sia in Italia che all’estero, tramite la promozione di mostre antologiche, pubblicazioni d’arte e di iniziative di ricerca e di studio, dell’opera dell’artista.
La Fondazione ha sede in una villa liberty nel centro di Chiavari e ha in donazione un’imponente collezione di opere del maestro dagli anni ’70 a oggi. Nel maggio 2005, è stato inaugurata la seconda sede nel prestigioso spazio nella centralissima via Nerino a Milano, in un palazzo settecentesco a due passi da piazza Duomo. L’obiettivo è costituire il maggiore centro di studi sulle arti visive degli anni ’70, con particolare attenzione verso la “pittura analitica”. Questo centro di documentazione, oltre all’attività espositiva, garantisce un servizio aggiornato di informazione bibliografica, fotografica e audiovisiva e fornisce anche una consulenza specializzata, oltre che ai singoli studiosi, a redazioni di riviste e periodici, a case editrici e ad altre associazioni promotrici di mostre sia in Italia che all’estero. L’archivio della Fondazione e la sua collezione sono destinati a creare infine un vero e proprio museo, rappresentativo dei più significativi autori della pittura analitica, punto di riferimento internazionale di questo specifico settore.
Oltre ai cataloghi di tutte le esposizioni ad oggi allestite, la Fondazione Zappettini ha pubblicato anche “Gianfranco Zappettini – Blu”, primo volume della collana “Monografie”, e Gianfranco Zappettini – “Scritti teorici 1973 – 1999”, primo volume dei “Quaderni di arte contemporanea”. La Fondazione è dotata di personalità giuridica, concessa dalla Prefettura di Genova nell’agosto 2005.
Le mostre organizzate dalla Fondazione in tre anni di attività:
_Pittura 70. Pittura pittura e astrazione analitica (Chiavari, Fondazione Zappettini, 27 marzo – 2 maggio 2004; Gallarate, Museo Civico d’Arte Moderna, 10 ottobre 2004 – 2 gennaio 2005).
_Pittura 70 (Praga, Istituto Italiano di Cultura, 2 – 30 giugno 2005).
_Pittura 70 – then and now (Londra, Istituto Italiano di Cultura, 12 gennaio – 10 febbraio 2006).
_Oltre il monocromo (Chiavari, Fondazione Zappettini, 18 dicembre 2004 – 30 gennaio 2005).
_Supports/Surfaces. 4 artisti ieri e oggi. Dezeuze, Dolla, Saytour, Viallat (Milano, Fondazione Zappettini, 5 maggio – 31 luglio 2005; Chiavari, Fondazione Zappettini, 28 maggio – 31 luglio 2005).
_Consonanze – Claudio Olivieri con un’opera di Lucio Fontana (Milano, Fondazione Zappettini, 7 ottobre – 25 novembre).
_Nuova Generazione Astratta (Milano, Fondazione Zappettini, 1° dicembre 2005 – 22 gennaio 2006).
_Consonanze – Paolo Cotani con un’opera di Giulio Turcato (Milano, Fondazione Zappettini, 2 febbraio – 31 marzo 2006).
_L’immagine in/possibile (Milano, Fondazione Zappettini, 20 aprile – 30 giugno 2006).
_Sincretiche astrazioni (Chiavari, Fondazione Zappettini, 6 maggio – 31 luglio 2006).
Per celebrare la propria attività, la Fondazione ha scelto la mostra Sincretiche astrazioni, tre grandi maestri della pittura analitica italiana degli anni Settanta a confronto con alcune delle più interessanti promesse della ricerca astratta di oggi. Il nuovo catalogo (che sarà dunque il sedicesimo) dedicato alla collettiva in corso nella sede istituzionale di Chiavari, sarà presentato il prossimo sabato 24 giugno, alle ore 18.
Alla presentazione, oltre agli artisti, interverranno Riccardo ZELATORE, il curatore della mostra, e il prof. Marco MENEGUZZO, autore del testo a catalogo, i quali, coadiuvati dal prof. Giorgio BONOMI, direttore della Fondazione, illustreranno alla stampa e al pubblico il nuovo catalogo.
La mostra Sincretiche astrazioni si prefigge, con il contributo critico di Giorgio Bonomi e Marco Meneguzzo, di stabilire un dialogo tra diverse generazioni di artisti che hanno sempre dimostrato un interesse particolare per la ricerca aniconica, in cui la materia assume di volta in volta una diversa dimensione. Presenza e assenza, segno e significato, simboli e geometrie si intersecano nella essenziale eleganza delle opere di Paolo Cotani, Giuliano Dal Molin, Vincenzo Marsiglia, Davide Nido, Pino Pinelli, Paolo Radi, Federico Rizzi, Gianfranco Zappettini, artisti per i quali dimensione intellettiva e spazio fisico, tempo passato e futuro si intrecciano attraverso l'ibridazione dei materiali utilizzati nella genesi dei loro lavori.
Proprio la natura del materiale è l’elemento di assonanza tra i diversi autori, ognuno dei quali ha un rapporto particolare con il fare pittura, con la sperimentazione di risorse espressive originali e sovente inusuali, in cui superficie e tridimensionalità convivono, dimensione tattile e piacere visivo si armonizzano nelle differenti declinazioni.
Il progetto espositivo sarà infine presentato in forma selettiva in autunno presso la sede milanese della Fondazione Zappettini.
«La Fondazione si presenta, di nuovo, con una mostra che, se per un verso, rende ancora omaggio agli artisti degli anni 70, da un altro prescinde da quell’allora per offrire produzioni artistiche di ora. Marco Meneguzzo chiarisce bene le differenze tra gli “anziani” (Cotani, Pinelli, Zappettini) e i “giovani” (Dal Molin, Marsiglia, Nido, Radi e Rizzo) e la scelta di Riccardo Zelatore corrisponde agli intenti della Fondazione che non sono quelli di un “confronto” o di un accostamento di “maestri” ed “allievi”. Ci sembra che, pur nelle forti diversità, sia tra i due “gruppi” di artisti presenti sia tra gli stessi artisti all’interno dei “gruppi”, tutti gli otto abbiano un gusto per una ricerca incentrata anche sui materiali, oltre che fondata su una pratica affatto astratto-concettuale.
Un uso dei materiali che nulla ha a che fare con il vecchio dadaismo né coi neodadaismi, e neppure con gli oggettualismi, e tutte le correnti di moda che si susseguono frettolosamente nell’attuale sistema dell’arte.
Forse è proprio quella divina “inattualità” dell’arte ciò che lega i più giovani ai più anziani: interessi tecnici e modalità operative che possono essere simili e, soprattutto, una posizione etica nel campo dell’arte che, oggi come ieri, rinuncia ai facili lustrini per una ricerca sui valori essenziali dell’arte.
E certamente la “progettualità” e il “less is more” nel corso degli anni si sono trasformati, tanto nei giovani quanto in coloro che li esercitavano francescanamente più di trent’anni or sono: così il monocromo diventa un colore “principale” e “predominante” percepibile sulla superficie non “unico”; il rigore può essere dato sia dall’ortogonalità dei “segni” sia da un uso più “libero” della linea; le considerazioni/operazioni sullo spazio non su limitano alla superficie ma invadono la terza dimensione e, einsteinamente, la quarta, se si considera l’elemento “tempo” che, appunto, viene considerato come “spazio/tempo”; un ritmo che supera la stessa dodecafonia, da un lato cercando nuovi suoni e tonalità e, dall’altro, recuperando esempi “classici”, come il contrappunto.
Così al di là delle singole storie personali, che qui, per importanti che siano, poco ci interessano, offriamo al pubblico il lavoro di otto artisti che, accostati, pare esprimano un discorso omogeneo e concorde nella sua complessità».
Giorgio BONOMI
Direttore
La Fondazione Zappettini si è costituita nel 2003 a Chiavari con lo scopo di assicurare la conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’opera e del patrimonio artistico di Gianfranco Zappettini. Tra le principali finalità della Fondazione vi è quella di favorire una migliore conoscenza sia in Italia che all’estero, tramite la promozione di mostre antologiche, pubblicazioni d’arte e di iniziative di ricerca e di studio, dell’opera dell’artista.
La Fondazione ha sede in una villa liberty nel centro di Chiavari e ha in donazione un’imponente collezione di opere del maestro dagli anni ’70 a oggi. Nel maggio 2005, è stato inaugurata la seconda sede nel prestigioso spazio nella centralissima via Nerino a Milano, in un palazzo settecentesco a due passi da piazza Duomo. L’obiettivo è costituire il maggiore centro di studi sulle arti visive degli anni ’70, con particolare attenzione verso la “pittura analitica”. Questo centro di documentazione, oltre all’attività espositiva, garantisce un servizio aggiornato di informazione bibliografica, fotografica e audiovisiva e fornisce anche una consulenza specializzata, oltre che ai singoli studiosi, a redazioni di riviste e periodici, a case editrici e ad altre associazioni promotrici di mostre sia in Italia che all’estero. L’archivio della Fondazione e la sua collezione sono destinati a creare infine un vero e proprio museo, rappresentativo dei più significativi autori della pittura analitica, punto di riferimento internazionale di questo specifico settore.
Oltre ai cataloghi di tutte le esposizioni ad oggi allestite, la Fondazione Zappettini ha pubblicato anche “Gianfranco Zappettini – Blu”, primo volume della collana “Monografie”, e Gianfranco Zappettini – “Scritti teorici 1973 – 1999”, primo volume dei “Quaderni di arte contemporanea”. La Fondazione è dotata di personalità giuridica, concessa dalla Prefettura di Genova nell’agosto 2005.
Le mostre organizzate dalla Fondazione in tre anni di attività:
_Pittura 70. Pittura pittura e astrazione analitica (Chiavari, Fondazione Zappettini, 27 marzo – 2 maggio 2004; Gallarate, Museo Civico d’Arte Moderna, 10 ottobre 2004 – 2 gennaio 2005).
_Pittura 70 (Praga, Istituto Italiano di Cultura, 2 – 30 giugno 2005).
_Pittura 70 – then and now (Londra, Istituto Italiano di Cultura, 12 gennaio – 10 febbraio 2006).
_Oltre il monocromo (Chiavari, Fondazione Zappettini, 18 dicembre 2004 – 30 gennaio 2005).
_Supports/Surfaces. 4 artisti ieri e oggi. Dezeuze, Dolla, Saytour, Viallat (Milano, Fondazione Zappettini, 5 maggio – 31 luglio 2005; Chiavari, Fondazione Zappettini, 28 maggio – 31 luglio 2005).
_Consonanze – Claudio Olivieri con un’opera di Lucio Fontana (Milano, Fondazione Zappettini, 7 ottobre – 25 novembre).
_Nuova Generazione Astratta (Milano, Fondazione Zappettini, 1° dicembre 2005 – 22 gennaio 2006).
_Consonanze – Paolo Cotani con un’opera di Giulio Turcato (Milano, Fondazione Zappettini, 2 febbraio – 31 marzo 2006).
_L’immagine in/possibile (Milano, Fondazione Zappettini, 20 aprile – 30 giugno 2006).
_Sincretiche astrazioni (Chiavari, Fondazione Zappettini, 6 maggio – 31 luglio 2006).
24
giugno 2006
Sincretiche astrazioni: il catalogo
24 giugno 2006
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
FONDAZIONE ZAPPETTINI
Chiavari, Corso Buenos Aires, 22, (Genova)
Chiavari, Corso Buenos Aires, 22, (Genova)
Vernissage
24 Giugno 2006, ore 18