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Alfredo Zamorica / Giorgio Neri
doppia personale
Comunicato stampa
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Dal 1970 Alfredo Zamorica (Genova 1947) lavora su diversi materiali, alcuni tipici della scultura tradizionale come marmo, legno, ferro, altri raccolti e assemblati; in queste composizioni l’artista interviene con fuoco, aria calda, chiodi ed altri strumenti. Una ricerca volta a ricondurre il contemporaneo alla sua cellula generatrice, unità fra l’antico, il primitivo e il moderno, impulso a elaborare e ricomporre reperti urbani e naturali. Promiscuità fra materiali arcaici e industriali che nasce spesso da oggetti diventati rifiuti, frammenti scartati e apparentemente morti, ai quali il lavoro di Zamorica ridona dignità. Giorgio Neri (Genova 1965) è musicista, raggiunge la radice del suono e isola il timbro, un tappeto monotonale, primigenia vibrazione che, dallo spazio cosmico alle mistiche orientali e occidentali, in ogni tempo ha fatto dell’orecchio l’organo più sensibile a ogni minimo cambiamento. L’udito recepisce istantaneamente e trasporta la mente in luoghi mai immaginati o visti. La danza, il teatro e la musica sviluppate da Neri presentano il movimento viscerale, controllo costante della tensione fra sotterraneo e nascita. Le sette note, i sette giorni della creazione, altro non sono che l’adattamento, in un numero perfetto, del mistero che avvolge i quattro elementi e il triangolo di congiunzione fra cielo e terra. Nel tunnel della Galleria44, un timbro sordo, una cellula che non è ancora suono, un filo sottile di luce piove al centro, nel ricettacolo arcaico dell’orecchio, nel reperto marmoreo lavorato da Zamorica. Penombra e luce modificano ulteriormente la percezione dei Sette Pilastri della Saggezza, siamo all’interno di una vibrazione avvolgente e tragica: c’è attrito e c’è sconquasso, voglia di uscire e spirito blu. Sette colonne che reggono ben più della volta del tunnel. La corda si avvinghia al legno che non si può vedere né liberare, costrizione e pesantezza; metallo colorato, roteante, sfere bloccate nella triste fine del moto, vetro trasparente e travi vetuste. I frammenti di suoni non si distinguono da quelli fisici: entrambi, in fondo, sono materia. Le ricerche di scultore e musicista si fondono in un’installazione che ricorda l’opera d’arte totale; la musica di Neri non è estranea all’assemblaggio e all’orchestrazione di suoni e rumori che raccontano il dramma umano. Nello Studio, accanto alla galleria, è allestita una retrospettiva sull’arte di Zamorica, con opere dagli anni Settanta sino a quelle contemporanee. Uno stimolo in più, forse, per entrare nell’ottica dell’artista da cui, un anno fa, è nata l’idea dei Sette Pilastri. Esiste un luogo, nel deserto giordano, dove è ancora vivo il ricordo di un uomo che ha penetrato le culture d’Oriente e d’Occidente, e che, combattendo, suo malgrado ha cambiato la storia. In questo luogo oggi non c’è più nulla, o più precisamente, ci sono aria e fuoco, ogni tanto un fiume in secca s’ingrossa per le piogge, poi l’acqua scompare nuovamente nella terra. Questa parte di deserto porta ancora il suo antico nome: I Sette Pilastri della Saggezza, e l’opera oggi presentata nasce appunto da un nome e da un’assenza.
Luca Bochicchio
Luca Bochicchio
15
giugno 2006
Alfredo Zamorica / Giorgio Neri
Dal 15 giugno al 02 luglio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO 44
Genova, Vico Colalanza, 12R, (Genova)
Genova, Vico Colalanza, 12R, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica 16-19
Vernissage
15 Giugno 2006, ore 18
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