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Stefano Tripodi – Ossami di luce
Un incontro con la fotografia. Con lo sguardo selvaggiamente educato che racconta lo stato delle cose
Comunicato stampa
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Un incontro con la fotografia. Con lo sguardo selvaggiamente educato che racconta lo stato delle cose. Ecco cosa offre la mostra fotografica di Stefano Tripodi dal seducente titolo Ossami di luce (aperta al pubblico dal 1 al 31 giugno 2006, dalle ore 20 in poi – ingresso libero) curata da Antonello Tolve, in collaborazione con la Cattedra di Storia della Fotografia dell’Università degli Studi di Salerno.
10 immagini (34x46 circa) tese a far rivivere, tramite immobilizzazioni di schegge luminose, luoghi ed occasioni, territori abitati dal silenzio della natura.
Ha scritto Antonello Tolve nell’introdurre la mostra che: «Stefano Tripodi ci introduce in un universo scandito da detriti metallici avvolti dall’incessante scorrere del tempo inquadrando, nel proprio percorso, una precisa riconciliazione con il gusto nostalgico per le rovine naturali: cosa assai significativa nella pittura inglese neoclassica.
I vari ingranaggi industriali incrostati di ruggini e cristallizzazioni calcaree prodotte dalle intemperie della natura, ci trasportano in una dimensione fotografica che se da una parte e ascrivibile entro i binari dell’antropologia industriale, dall’altra, subendo una metamorfosi dettata da pastosità cromatiche rivisitate attraverso specifiche elaborazioni elettroniche, possiamo definirla appunto neoclassica. neoclassicismo fotografico pertanto.
L’operazione prodotta da Stefano Tripodi, in ultima istanza, offre per singhiozzi, per aggregazioni speculari, per brandelli, forme di duchampiana memoria. Forme che, fuorviando dal loro originario contesto tratteggiano, fondamentalmente, tutte le bellezze di quelle zone disabitate e abbandonate allo scorrere incurante del tempo».
10 immagini (34x46 circa) tese a far rivivere, tramite immobilizzazioni di schegge luminose, luoghi ed occasioni, territori abitati dal silenzio della natura.
Ha scritto Antonello Tolve nell’introdurre la mostra che: «Stefano Tripodi ci introduce in un universo scandito da detriti metallici avvolti dall’incessante scorrere del tempo inquadrando, nel proprio percorso, una precisa riconciliazione con il gusto nostalgico per le rovine naturali: cosa assai significativa nella pittura inglese neoclassica.
I vari ingranaggi industriali incrostati di ruggini e cristallizzazioni calcaree prodotte dalle intemperie della natura, ci trasportano in una dimensione fotografica che se da una parte e ascrivibile entro i binari dell’antropologia industriale, dall’altra, subendo una metamorfosi dettata da pastosità cromatiche rivisitate attraverso specifiche elaborazioni elettroniche, possiamo definirla appunto neoclassica. neoclassicismo fotografico pertanto.
L’operazione prodotta da Stefano Tripodi, in ultima istanza, offre per singhiozzi, per aggregazioni speculari, per brandelli, forme di duchampiana memoria. Forme che, fuorviando dal loro originario contesto tratteggiano, fondamentalmente, tutte le bellezze di quelle zone disabitate e abbandonate allo scorrere incurante del tempo».
01
giugno 2006
Stefano Tripodi – Ossami di luce
Dal primo al 30 giugno 2006
fotografia
Location
GALLERIA BABELE SAPERE E SAPORI
Salerno, Via Delle Botteghelle, 59, (Salerno)
Salerno, Via Delle Botteghelle, 59, (Salerno)
Orario di apertura
dalle 20 in poi
Vernissage
1 Giugno 2006, ore 21.30
Autore
Curatore