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Olimpia Della Corte / Marco Falanga – Black Room
Il progetto si inserisce tra le iniziative proposte in occasione di FotoGrafia festival Internazionale di Roma 2006, e fa parte di un lavoro sulla percezione intrapreso dall’artista da alcuni anni. Nella serie di immagini proposte il fascio luminoso disunisce, distrugge e corrompe i corpi trasformando ciò che ci appare “diverso” in un corpo unico. Il cromatismo di questo lavoro enfatizza la natura fisica dello spettro visibile; come i corpi, anche la luce viene divisa nelle bande luminose del blu, del verde e del rosso
Comunicato stampa
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Nell’ambito di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma, sabato 13 maggio 2006 alle ore 18.00, inaugura, presso la Libreria Odradek la mostra di Olimpia Della Corte e Marco Falanga “Black Room”, organizzata e curata dall’Associazione Merzbau Arte e Cultura. L’esposizione è presentata da un testo critico di Loris Schermi.
Sulla scia delle numerosi interventi performatici sul corpo, che hanno avuto il loro fulcro negli anni ‘60 ancora oggi documentati unicamente da fotografie, l’artista crea i presupposti affinché il lavoro di documentazione fotografica assuma una propria autonomia artistica pienamente compiuta. Il lavoro si compone di una serie di quadri fotografici, varie azioni distinte all’ interno di un’unica cornice: Black Room è una sorta di percorso determinato dalla imprescindibile interdipendenza tra corpo e ambiente indagata e fissata nell’Esperienza “fisica” del “limite” vissuto come impedimento e come superamento e nutrimento del limite stesso. Corpo-ambiente, un vincolo sostanziale restituito come unico elemento che genera e contiene l’ identità. In ogni immagine il corpo aderisce, si radica, si imprigiona alla camera e la camera lega a sé il corpo, lo confina, lo costringe in un’ambiguità primaria: controllo-indipendenza, impossibilità-fuga in una improbabile ricerca di equilibrio. La sequenza di immagini presentata offre allo sguardo situazioni quasi al limite, paradossali nello sforzo di accettare e sfidare contemporaneamente una condizione fisica determinata o di controvertire spinte contrastanti interne ed esterne per raggiungere un nuovo orientamento psichico: il set fotografico diventa così un vero e proprio campo di esperienza per la “persona” che agisce la performance. L' intero ciclo è stato realizzato a partire dalla costruzione dell'ambiente e degli elementi scenici che interagiscono con le diverse azioni. Ogni singolo quadro diventa il momento emblematico di un progressivo e complesso studio di creazione dell' intera performance che non prevede modifiche o manipolazioni successive proprio per un risultato di estrema concretezza.
Olimpia Della Corte nasce a Roma, dove vive e lavora. Dopo aver conseguito la maturità artistica si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Si specializza presso la Scuola Ortofrenica “G. Montesano” di Roma su metodologie di arte terapia. Si specializza presso l’ Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale in psicoterapia integrata a tecniche di espressione corporea e movimento. Studia e si forma nel campo del teatro-danza e da anni conduce laboratori integrando le diverse conoscenze artistiche maturate. Il suo approccio fortemente progettuale e sperimentale determina l’uso dei diversi medium espressivi a seconda dei campi d’ intervento: scultura, installazione, performance, foto-video. Obiettivo principale del suo lavoro è l’interattività dell’opera che diventa necessariamente un “luogo di esperienza”.
Ha esposto in occasione di numerose collettive e personali tra cui Rashmon (2005); Parco del S. Maria della Pietà (ex Ospedale Psichiatrico di Roma) nell' ambito della manifestazione culturale "Progetto Images” promossa dall’Unione Europea e dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale; Fons Vitae, Roma, (2003) promossa dal Comune di Roma; Rocca dei Bentivoglio, Comune di Bazzano/Bologna promossa dall’Assessorato alla Cultura, Premio internazionale di scultura “ Horcynus Orca”, Parco Letterario Horcynus Orca di Messina, (2001), Coll. Palazzo Ducale di Camerino, (1997); Personale, Centro L.Di Sarro, Roma (1996). Dal 1999 un suo lavoro è presente nella collezione permanente presso la Collezione Civica di Arte Contemporanea del Comune di Candela (FG).
Progetto, installazione e performance di Olimpia Della Corte
Fotografia: Marco Falanga. Azioni e pose: Giampaolo Pascarella
Sulla scia delle numerosi interventi performatici sul corpo, che hanno avuto il loro fulcro negli anni ‘60 ancora oggi documentati unicamente da fotografie, l’artista crea i presupposti affinché il lavoro di documentazione fotografica assuma una propria autonomia artistica pienamente compiuta. Il lavoro si compone di una serie di quadri fotografici, varie azioni distinte all’ interno di un’unica cornice: Black Room è una sorta di percorso determinato dalla imprescindibile interdipendenza tra corpo e ambiente indagata e fissata nell’Esperienza “fisica” del “limite” vissuto come impedimento e come superamento e nutrimento del limite stesso. Corpo-ambiente, un vincolo sostanziale restituito come unico elemento che genera e contiene l’ identità. In ogni immagine il corpo aderisce, si radica, si imprigiona alla camera e la camera lega a sé il corpo, lo confina, lo costringe in un’ambiguità primaria: controllo-indipendenza, impossibilità-fuga in una improbabile ricerca di equilibrio. La sequenza di immagini presentata offre allo sguardo situazioni quasi al limite, paradossali nello sforzo di accettare e sfidare contemporaneamente una condizione fisica determinata o di controvertire spinte contrastanti interne ed esterne per raggiungere un nuovo orientamento psichico: il set fotografico diventa così un vero e proprio campo di esperienza per la “persona” che agisce la performance. L' intero ciclo è stato realizzato a partire dalla costruzione dell'ambiente e degli elementi scenici che interagiscono con le diverse azioni. Ogni singolo quadro diventa il momento emblematico di un progressivo e complesso studio di creazione dell' intera performance che non prevede modifiche o manipolazioni successive proprio per un risultato di estrema concretezza.
Olimpia Della Corte nasce a Roma, dove vive e lavora. Dopo aver conseguito la maturità artistica si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Si specializza presso la Scuola Ortofrenica “G. Montesano” di Roma su metodologie di arte terapia. Si specializza presso l’ Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale in psicoterapia integrata a tecniche di espressione corporea e movimento. Studia e si forma nel campo del teatro-danza e da anni conduce laboratori integrando le diverse conoscenze artistiche maturate. Il suo approccio fortemente progettuale e sperimentale determina l’uso dei diversi medium espressivi a seconda dei campi d’ intervento: scultura, installazione, performance, foto-video. Obiettivo principale del suo lavoro è l’interattività dell’opera che diventa necessariamente un “luogo di esperienza”.
Ha esposto in occasione di numerose collettive e personali tra cui Rashmon (2005); Parco del S. Maria della Pietà (ex Ospedale Psichiatrico di Roma) nell' ambito della manifestazione culturale "Progetto Images” promossa dall’Unione Europea e dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale; Fons Vitae, Roma, (2003) promossa dal Comune di Roma; Rocca dei Bentivoglio, Comune di Bazzano/Bologna promossa dall’Assessorato alla Cultura, Premio internazionale di scultura “ Horcynus Orca”, Parco Letterario Horcynus Orca di Messina, (2001), Coll. Palazzo Ducale di Camerino, (1997); Personale, Centro L.Di Sarro, Roma (1996). Dal 1999 un suo lavoro è presente nella collezione permanente presso la Collezione Civica di Arte Contemporanea del Comune di Candela (FG).
Progetto, installazione e performance di Olimpia Della Corte
Fotografia: Marco Falanga. Azioni e pose: Giampaolo Pascarella
13
maggio 2006
Olimpia Della Corte / Marco Falanga – Black Room
Dal 13 al 19 maggio 2006
fotografia
performance - happening
performance - happening
Location
ODRADEK LA LIBRERIA
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 57, (Roma)
Roma, Via Dei Banchi Vecchi, 57, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni 9-20
Vernissage
13 Maggio 2006, ore 18
Sito web
www.merzbau.it
Autore
Curatore