Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Antonio M. Palumbo – Cagliari, il bastione e altri pensieri
L’esposizione, visitabile fino al 17 maggio è costituita da 10 dipinti a olio di medio formato
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 7 maggio alle ore 19 presso lo spazio polivalente May Mask a Cagliari si terrà l’inaugurazione della mostra “Cagliari, il Bastione e altri pensieri” di Antonio M. Palumbo L’esposizione, visitabile fino al 17 maggio è costituita da 10 dipinti a olio di medio formato. La presentazione della mostra, è accompagnata dal testo critico di Erica Olmetto:
Come una vaga ossessione che fugge e rifugge, inseguendo la linea e le forme disegnate in una sequenza rapida e continua, così il pittore surrealista si compiace delle sue allucinazioni e della capacità di distorcere gli oggetti combinando fra loro le immagini secondo la propria visione della realtà. Osservando in questi dipinti le rapide curve a serpentina che costruiscono i ponti e le linee che s’inerpicano sui castelli e tracciano le strade, i sentieri e le case tipicamente medievali, si respira un’atmosfera calda e accogliente in una cornice di altri tempi. E’ interminabile il gioco di linee a cui l’artista da libero sfogo dando luogo ad un effetto ottico e ad un risultato visivo apparentemente falsato. Case, palazzi e fortezze, tra le quali è riconoscibile il Bastione Saint Remy di Cagliari, si aprono a ventaglio ed esplodono in aria, comprimendosi e dilatandosi. L’insistenza verso i dettagli architettonici in realtà è solo un pretesto per una ricerca dell’oggetto volta allo studio di una resa prospettica deformata e in movimento, caratterizzata dalla liberazione dei corpi verso lo spazio circostante. L’interesse dell’artista, concentrato su elementi fluttuanti e sinuosi calati in una dimensione irreale memore del subconscio surrealista, lascia spazio anche ad altre matrici che mostrano un’attenzione particolare per la forma e la sua capacità di mutare a causa del movimento nello spazio. Lo sviluppo e l’andamento della linea che, in alcuni tratti, sembra animarsi e guizzare da una parte all’altra del dipinto giocando con l’occhio dello spettatore, rivela il fervido impeto di stampo futurista, in particolare la proiezione dei corpi nello spazio, veloce e consecutiva, di immagini solo apparentemente uguali fra loro. Infine, attento e costante si rivela lo studio delle gradazioni cromatiche che denota il passaggio da una serena luminosità fatta di azzurri, ocra e rossi più tenui, a colori mediterranei più cupi della serie successiva dominata dal calore delle stesse tonalità divenute più scure nei dipinti recenti.
Erica Olmetto
Come una vaga ossessione che fugge e rifugge, inseguendo la linea e le forme disegnate in una sequenza rapida e continua, così il pittore surrealista si compiace delle sue allucinazioni e della capacità di distorcere gli oggetti combinando fra loro le immagini secondo la propria visione della realtà. Osservando in questi dipinti le rapide curve a serpentina che costruiscono i ponti e le linee che s’inerpicano sui castelli e tracciano le strade, i sentieri e le case tipicamente medievali, si respira un’atmosfera calda e accogliente in una cornice di altri tempi. E’ interminabile il gioco di linee a cui l’artista da libero sfogo dando luogo ad un effetto ottico e ad un risultato visivo apparentemente falsato. Case, palazzi e fortezze, tra le quali è riconoscibile il Bastione Saint Remy di Cagliari, si aprono a ventaglio ed esplodono in aria, comprimendosi e dilatandosi. L’insistenza verso i dettagli architettonici in realtà è solo un pretesto per una ricerca dell’oggetto volta allo studio di una resa prospettica deformata e in movimento, caratterizzata dalla liberazione dei corpi verso lo spazio circostante. L’interesse dell’artista, concentrato su elementi fluttuanti e sinuosi calati in una dimensione irreale memore del subconscio surrealista, lascia spazio anche ad altre matrici che mostrano un’attenzione particolare per la forma e la sua capacità di mutare a causa del movimento nello spazio. Lo sviluppo e l’andamento della linea che, in alcuni tratti, sembra animarsi e guizzare da una parte all’altra del dipinto giocando con l’occhio dello spettatore, rivela il fervido impeto di stampo futurista, in particolare la proiezione dei corpi nello spazio, veloce e consecutiva, di immagini solo apparentemente uguali fra loro. Infine, attento e costante si rivela lo studio delle gradazioni cromatiche che denota il passaggio da una serena luminosità fatta di azzurri, ocra e rossi più tenui, a colori mediterranei più cupi della serie successiva dominata dal calore delle stesse tonalità divenute più scure nei dipinti recenti.
Erica Olmetto
07
maggio 2006
Antonio M. Palumbo – Cagliari, il bastione e altri pensieri
Dal 07 al 17 maggio 2006
arte contemporanea
Location
MAY MASK CAFE’
Cagliari, Via Vincenzo Sulis, 63, (Cagliari)
Cagliari, Via Vincenzo Sulis, 63, (Cagliari)
Autore
Curatore